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 2021  aprile 26 Lunedì calendario

Agnelli e quella sporca dozzina di presidenti indebitati fino al collo


Spiace per la buonanima di Robert Aldrich, regista del film cult Quella sporca dozzina (1967), ma da oggi la “sporca dozzina” che conta è un’altra. Dimenticati i volti di Lee Marvin, Charles Bronson, John Cassavetes e Telly Savalas, oggi a tenere banco sono i presidenti dei 12 club della neonata e subito abortita SuperLeague: con un uomo solo al comando, Andrea Agnelli, ideatore e promotore (al pari di Florentino Perez, Real Madrid) del più grottesco pateracchio nella storia dello sport mondiale: una porcata architettata con tradimenti e colpi bassi (a colleghi presidenti e dirigenti amici) che lo hanno costretto a dare l’addio alle cariche di presidente Eca e di membro dell’esecutivo Uefa, in attesa di vedere la fine che lo attende alla Juventus.
L’ha fatta grossa, Agnelli, ora ricercato dead or alive in tutta Europa. Qui da noi i presidenti di A stanno addirittura pensando di fargli causa per la diserzione nella battaglia per i fondi d’investimento da lui portata avanti e poi mandata a picco per meri interessi personali (una clausola gli avrebbe impedito di portare la Juve in SuperLeague).
Domanda: sapete chi sono, veramente, i 12 club radunati da Agnelli (con l’intento di arrivare a 15) per dar vita al nuovo torneo spacciato come la Meraviglia delle Meraviglie? Sono i club più indebitati d’Europa. Che avendo da tempo la corda al collo causa gestioni dissennate si sarebbero divisi 3,5 miliardi (da restituire in 23 anni) prestati dalla banca americana JP Morgan per giocare tra loro e solo tra loro gettando a mare tutti gli altri club e gli altri campionati. Una sporca dozzina di desperados, in ordine di debiti: Chelsea 1.510 milioni, Tottenham 1.280, Barcellona 1.173, Real Madrid 901, Inter 630, M. United 528, A. Madrid 494, Juventus 458, Liverpool 272, M. City 200, Milan 151, Arsenal 125. Sapete a quanto ammonta il totale? A 7 miliardi e 722 milioni. Vi chiederete: sono pazzi? Com’è possibile creare una simile montagna di debiti?
Prendete Billy The Kid, alias Andrea Agnelli. Sapete quanti soldi ha speso la Juve negli ultimi 5 anni per ingrassare i procuratori, a cominciare da Mino Raiola agente di Pogba e De Ligt? 183,5 milioni. Cifre ufficiali, iscritte a bilancio, ed esattamente 51,8 nel 2016-’17 e poi, stagione dopo stagione, 42,3, 24,3, 44,3 e 20,8. Soldi che escono dal circuito e non rientrano più. E sapete, sempre negli ultimi 5 anni, a quanto ammontano le plusvalenze, quasi tutte farlocche (vedi scambio Arthur-Pjanic col Barcellona, un tacchino valutato 72 milioni scambiato con un cappone valutato 62 per originare una plusvalenza di 47 milioni per la Juve e di 49 per il Barça), messe a bilancio da Madama? 553 milioni. Guadagni in gran parte fittizi, non corrispondenti cioè a entrate vere, iniziati coi 139,4 del 2016-’17 e proseguiti con questa cadenza: 92,3, 126,7, 166,9 e per finire, causa mercato ridotto da Covid, 27,8 (sigh).
Agnelli è il presidente che per mantenere un giocatore che viaggia verso i 37 anni, CR7, spende ogni anno 88 milioni: 60 di stipendio lordo e 28 di ammortamento; il presidente che per ingaggiare Rabiot (mica Platini) ha sborsato a sua mamma una commissione di 10,5 milioni. Ecco, noi avremmo dovuto entusiasmarci per gente così: per i più incapaci, viziati, arroganti e inquietanti personaggi del pianeta pallone. SuperLeague? No grazie. Alla prossima. E mi raccomando: non dimenticate di passare alla cassa.