Avvenire, 24 aprile 2021
Il Papa festeggia l’onomastico coi poveri in attesa del vaccino
Se si dice sorpresa, in tempo pasquale, si pensa subito all’uovo. E in effetti papa Francesco, ieri, ha voluto mantenere la tradizione. Era stato detto, giovedì, che per il giorno del suo onomastico il Pontefice avrebbe fatto una sorpresa ai suoi amici in condizioni di necessità. E sorpresa è stata. Un bell’uovo di cioccolata, «distribuito – come informa la Sala Stampa della Santa Sede – a tutti dal personale volontario, nel rispetto delle misure sanitarie previste». Il Papa, infatti, ieri mattina, giorno di San Giorgio si è recato – poco dopo le 10.30 – nell’atrio dell’Aula Paolo VI in visita a quanti, versando in stato di indigenza, erano stati accolti e accompagnati in Vaticano da alcune associazioni romane per effettuare la seconda dose del vaccino (la prima l’avevano ricevuta il 2 aprile scorso).
La visita del Papa è stata una sorpresa a sua volta. E Francesco ha salutato i presenti, lungo il percorso preparato nell’Aula per la vaccinazione, dall’ingresso fino all’area di attesa a procedura avvenuta. Al termine dei saluti, che hanno suscitato calore e affetto (e anche qualche lacrima di commozione) tra i presenti, il Pontefice si è avvicinato ad un grande banco sul quale erano sistemate numerose confezioni di biscotti, merendine e succhi di frutta. E dove, al centro della tavolata, campeggiava appunto l’enor- me uovo di cioccolata, poi distribuito. Il breve momento di festa, durato in tutto una mezzoretta, è proseguito quindi con il canto di augurio per l’onomastico di papa Bergoglio da parte dei vaccinati e del personale di assistenza, mentre il Papa si fermava a conversare con alcuni volontari, in un clima festoso e di affetto. Più volte Francesco, accompagnato dall’elemosiniere, cardinale Konrad Krajewski, ha detto loro grazie raccomandando di «continuare nell’impegno». E sempre tramite l’Elemosiniere, ha rivolto parole di gratitudine a quanti hanno contribuito per la procedura di vaccinazione e per l’iniziativa del «vaccino sospeso» che permetterà di raggiungere tanti in attesa delle dosi nei paesi più poveri.
Poco dopo le 11.00 Francesco è quindi
rientrato a Casa Santa Marta, che dista poco più di cento metri metri dall’Aula Paolo VI. Nella giornata di ieri, ha fatto sapere la Sala Stampa vaticana, sono state vaccinate poco meno di 600 delle circa 1.400 persone bisognose a cui è stata somministrata la prima dose nelle scorse settimane. Non è la prima volta che Francesco fa dei regali in occasione del suo onomastico. Lo scorso anno il giorno di san Giorgio, fece consegnare alcuni respiratori in Romania, Spagna e Italia, Paesi particolarmente colpiti dall’epidemia di coronavirus. Nel 2019 le corone del Rosario realizzate per la Gmg di Panama, ai giovani dell’arcidiocesi di Milano. E un uovo di cioccolato di 20 kg ai poveri della mensa Caritas della Stazione Termini a Roma. E nel 2018 cinquemila gelati ai poveri assistiti nelle strutture romane.
Numerosi sono stati i messaggi di auguri ricevuti dal Pontefice. Tra gli altri quello del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha inviato al Papa «le affettuose e cordiali felicitazioni del popolo italiano». Il capo dello Stato, citando il recente omaggio a Dante da parte del Papa (la lettera apostolica
Candor lucis aeternae), si è unito all’auspicio che la figura del poeta, Dante Alighieri, «“paradigma della condizione umana”, possa illuminare di speranza il cammino di ciascuno – soprattutto in questo difficile periodo segnato dalla pandemia – aiutando tutti “ad avanzare con serenità e coraggio nel pellegrinaggio della vita”».