ItaliaOggi, 24 aprile 2021
Periscopio
Pensiero unico, solitudine, pensierino. Dino Basili. Studi Cattolici.Boccia? Lo considero totalmente inetto, una persona non capace. Non ho proprio gradito la sua affermazione che «fuori dal centrosinistra c’è solo il centrodestra». Fa parte di quelle persone che cercando di non parlare mai delle cose, chiedono il voto dicendo solo: «Se non sei con me, allora sei fascista». Carlo Calenda, candidato al Comune di Roma. Tagadà su La7.
Sono anni che non rispondo agli insulti di Calenda. Continuerò a ignorarlo, il suo eloquio provoca in me l’effetto di un’offesa fatta da un vestito che cammina. Francesco Boccia, deputatio Pd. Agenzie.
Repubblica mette in prima un’intervista del direttore ad Andrea Agnelli,, membro della proprietà. Il Corriere fa lo stesso col suo azionista Urbano Cairo. Il confindustriale Sole24ore dedica l’apertura al suo presidente Bonomi. Cari colleghi, forse abbiamo un problema. Gad Lerner. Twitter.
Molte regioni hanno continuato a vaccinare personale giudiziario, avvocati, studenti universitari. Una sciagurata disposizione del governo Conte-Speranza sulle categorie «essenziali» che, tradotto in italiano, significa via libera ai furbetti di ogni risma. Chi faceva didattica a distanza, ad esempio, aveva la precedenza su un anziano. Bruno Vespa. QN.
Processare il figlio dell’Elevato! Con che coraggio la magistratura (che ha sempre ragione solo finché procede contro chi è sulla lista nera dei virtuisti) pretende di processare l’erede dell’Elevato, innocente e «perseguitato» per definizione? Mio figlio! Trattato come un teppista di bassi natali! Un bravo ragazzo! Magari un po’ «coglione», in mutande e senza, col «pisello» di fuori! Che voleva soltanto divertirsi con gli amici! E con un’amica! Ecco, non s’era mai visto, sentito o anche soltanto immaginato nulla di simile, nemmeno nella Corea del Nord, nemmeno nelle distopie di George Orwell. Un «capo politico» che apertamente e pubblicamente, urlando come un invasato e schizzando saliva, pretende d’essere al di sopra della legge insieme a un suo familiare sotto processo per stupro di branco è un unicum nella storia universale. Diego Gabutti, scrittore. ItaliaOggi.
Se un ricco investe, consuma e paga le tasse, preferibilmente in Italia, è un benemerito; ce ne vorrebbero di più. Se il ricco si invola verso i paradisi fiscali, qualche critica la merita. L’importante è distinguere. Ed è altrettanto importante distinguere la ricchezza prodotta da quella «estratta». Un’azienda, un artigiano, un piccolo industriale producono ricchezza; chi affitta la casa della nonna nel centro storico allo straniero di passaggio la ricchezza la estrae. Poi arriva la pandemia, o il crollo di Wall Street, o l’11 settembre, e la macchina si inceppa. Aldo Cazzullo. Corsera.
«Cuba è una grande menzogna, tenuta in piedi anche da una certa sinistra italiana a cui fa comodo credere e far credere che esiste un paese dove grazie al comunismo c’è il paradiso in terra, la scuola funziona e la sanità è di eccellenza. Niente di più falso». Così Loris Zanatta, docente di Storia dell’America Latina presso l’università di Bologna, autore di libri fondamentali nel ricostruire la storia dei paesi latino-americani, da ultimi Fidel Castro – l’ultimo re cattolico (Salerno editore) e Il populismo gesuita: Peron, Fidel, Bergoglio, ed. Laterza. Alessandra Ricciardi. Italia Oggi.
Quando morì Stalin, il despota più sanguinario dalla notte dei tempi, il giornale del Pci, l’Unità di venerdì 6 marzo 1953 fece quest’occhiello a tutta pagina: «Gloria eterna all’uomo che più di tutti ha fatto per la liberazione e il progresso dell’umanità». Il capo comunista, Palmiro Togliatti, disse sfrontato nell’aula di Montecitorio: «Con il suo nome verrà chiamato un secolo intero». Giancarlo Perna. LaVerità.
Per Bruxelles sarebbe, oltre che un danno, una beffa: Draghi compra gli aerei spia americani da far volare sull’Italia, sull’Europa e sul Medio Oriente mentre l’intelligence Usa e israeliana ci spiano a piacimento. Da sempre, chi controlla il Mediterraneo controlla una parte strategica del mondo. E sono infatti in tanti, al Pentagono, a giurare che questi aerei che Roma comprerà saranno invece «al servizio» di quello che, segretamente, è il più inaccessibile sistema d’intelligence del mondo. Nome in codice: Five Eyes, cinque occhi, quelli anglosassoni di Usa, Australia, Canada, Nuova Zelanda e, soprattutto, Gran Bretagna. Chi di trojan ferisce, di trojan perisce. Luigi Bisignani. il Tempo.
Se sono diventato ricco con la tv? Non mi lamento. Nell’ultimo anno, a Controcampo mi davano 6 milioni di lire a puntata, anche se metà se ne andavano in tasse. Mi sono sempre fatto trattare bene. Aldo Biscardi al Processo del lunedì mi offriva 500 mila lire per sedere accanto a Gianni Brera, quando mi chiamò Maurizio Mosca chiesi il quadruplo. Indro Montanelli mi propose 250 mila lire a pezzo per la rubrica L’invitato sul Giornale. «Facciamo 300 mila lire», replicai. Ovviamente li ebbi. Giampiero Mughini, scrittore (Concetto Vecchio). la Repubblica.
Corto Maltese è il simbolo dell’uomo per il quale il destino non è scritto, l’archetipo dell’eroe romantico: Hugo Pratt lo farà navigare (facendoci viaggiare al suo fianco) in 31 storie fantastiche, dai Mari del Sud che avevano conquistato Paul Gaugain all’Irlanda della prima resistenza agli inglesi, dall’Etiopia che ricorda molto Lawrence d’Arabia alla Siberia della guerra russo-giapponese del 1905, dall’Argentina al Brasile, dall’Afghanistan alle Antille caraibiche, fino a regalare una della storie più riuscite ambientandola nella Venezia della sua infanzia. Maurizio Pilotti. Libertà.
Se c’è un’esperienza in cui ti sembra di poter toccare (non afferrare, ma toccare sì) il senso intero della vita, è quella che si prova assistendo a un grande concerto. Non c’è altra esperienza umana che illumini di colpo tutto quello che hai vissuto, che stai vivendo, che vivrai. Durante un concerto, è come se improvvisamente lampeggiasse almeno per qualche un istante il significato del tutto. È un’immagine non traducibile in parole. Che solo la musica può far apparire, luminosa, davanti a te. Edoardo Albinati, scrittore (Nicola Mirenzi), Huffington Post Italia.
Mio marito era il mio insegnante di sceneggiatura alla scuola Holden. Mi innamorai immediatamente di lui, che però mi respinse. Fece bene: ero inconsistente. Dieci anni dopo lo rincontrai, insistetti, ci sposammo. Teresa Ciabatti, scrittrice (Simonetta Scandivasci). il Foglio.
L’aggettivo quando non è la stampella del sostantivo ne è la falce. Roberto Gervaso.