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 2021  aprile 23 Venerdì calendario

Cent’anni di Chanel n.5

Quando cent’anni fa Mademoiselle Chanel decise di creare un profumo per donna sapeva bene cosa voleva: qualcosa adatto a una femminilità diversa, moderna e anticonformista, rispetto quella zuccherosa di quegli anni. Così il 5 maggio del 1921, nella boutique storica di Parigi in Rue Cambon 31, al cospetto di pochissimi, la stilista rompeva gli schemi con una scelta che sarebbe rimasta nella storia: fra 24 boccette scelse la fragranza N°5, quella che sarebbe diventata, poi, uno dei profumi più conosciuti e amati del mondo e che tra pochi giorni festeggia i suoi primi cento anni. Un’icona senza tempo, rivoluzionaria, unica nel suo genere: si stima che ne siano stati venduti più 80 milioni di flaconi nel mondo.
LA COMBINAZIONECoco affidò la commissione al suo amico Ernest Beaux, che aveva lavorato per la famiglia reale russa e viveva vicino a Grasse, patria del profumo. Il profumiere francese mise insieme una miscela innovativa per l’epoca che univa essenze naturali, principalmente gelsomino e rosa, ed essenze sintetiche, quest’ultime utilizzate per rendere più duraturo l’effetto sulla pelle, per un totale di 80 ingredienti. Il tocco magico fu un errore di laboratorio commesso da un assistente di Beaux che aveva aggiunto una dose eccessiva di aldeide, un composto organico derivato dalla fermentazione degli zuccheri che ha un sentore molto simile al sapone. È così che grazie a quell’errore Coco Chanel ebbe il suo profumo che sapeva di donna.
BRUTTI RICORDIAll’epoca, infatti, la stilista 38enne, scomparsa 50 anni fa, desiderava creare un profumo elaborato, provocatorio, differente da quelli in voga, basati perlopiù sull’essenza di un unico fiore. Lei voleva qualcosa che sapesse di fresco e di pulito, come la pelle della madre che faceva lavandaia in Provenza, e che potesse cancellare i ricordi di certi odori, odiati, della sua infanzia e del primo fidanzato che l’aveva lasciata. E così fu. Un oggetto rivoluzionario in tutto e per tutto: a partire dal design, un flacone essenziale che somigliava un po’ alle bottiglie di whisky in vetro pregiato con un’etichetta minimale bianca e nera, (diversa dalle tradizionali ed elaborate boccette di profumo riccamente decorate), che gli valse nel 1954 un posto fra le collezioni permanenti del Moma di New York.
Dalla sua creazione, l’unico cambiamento significativo avvenne nel 1924, quando i bordi squadrati del flacone e del tappo furono sostituiti da bordi arrotondati. Quello che cambiò fu il tappo, che da quasi inesistente divenne largo e ottagonale, ispirato, si dice, al monumento posto al centro di Place Vendome, a Parigi. Per non parlare del nome: fu il primo profumo a prendere il nome dell’ideatore e lei stessa, Mademoiselle Chanel, ne fu la testimonial nel 1937 davanti all’obbiettivo di Francois Kollar.
Dopo la guerra diventa uno dei prodotti di lusso più desiderati grazie anche ai soldati americani che si mettevano in fila in Rue Cambon per acquistare il prezioso elisir e portare un po’ della magia parigina alle loro ragazze negli Stati Uniti. Ci pensa Marilyn Monroe a trasformarlo in un mito confessando di indossarlo, come unico indumento, sotto le lenzuola. E quello è solo l’inizio di bellissime testimonial e frasi famose che consegneranno alla storia il profumo. Negli anni ’60 è Jacques Helley, direttore artistico per Chanel Parfums fino al 2007, che inaugura l’era delle ambasciatrici della maison. Fu lui a scegliere alcune delle donne più belle al mondo e ad affidarsi ai nomi più importanti nel campo della fotografia e del cinema per campagne pubblicitarie che avrebbero fatto la storia. 
LE STARNel corso dei decenni, N°5 è stato interpretato da attrici come Ali MacGraw, Lauren Hutton, Catherine Deneuve, Carole Bouquet, Nicole Kidman e oggi Marion Cottilard. Muse che hanno posato per fotografi del calibro di Richard Avedon, Patrick Demarchelier e Dominique Issermann, dirette da registi come Helmut Newton, Ridley Scott e Baz Luhrmann.
Per l’anniversario, il 5 maggio 1921, esce nelle librerie di tutto il mondo Chanel N° 5. Il profumo del secolo di Chiara Pasqualetti Johnson, un volume illustrato edito da White Star, che ripercorre attraverso foto d’archivio la storia di un emblema culturale e sociale capace in cento anni di ispirare artisti, fotografi, registi. E milioni di donne.