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 2021  aprile 22 Giovedì calendario

La Finlandia è ancora il paese più felice del mondo

Le renne, i bambini che dormono serafici nei passeggini sotto la neve, ore di sauna scacciapensieri. Ma davvero la Finlandia è il Paese più felice al mondo come emerso, per quattro anni di fila, dalla classifica Onu su dati Gallup? Tra gli italiani che hanno scelto questo Paese per viverci, serpeggiano dubbi e perplessità. «Questo primato è realistico soltanto se per felicità si intende una vita facile e tranquilla» considera Elisa M., 31 anni, blogger impiegata in una società a Helsinki.
«È fuorviante. Certo è bello vivere qui per la natura suggestiva e perché quel che paghi in tasse lo ritrovi in servizi, ma bisognerebbe limitarsi a parlare di Paese che funziona» polemizza Anastasia D. C., 29 anni, in Lapponia da cinque. Fa la traduttrice e cura un blog di mythbusting, che intende sfatare miti e luoghi comuni. Si chiama «Oi mamma, Suomi» che riprende in chiave ironica le prime parole dell’inno nazionale finlandese «Oi maamme Suomi» (oh Finlandia, nostra patria). Già qualche anno fa aveva annoverato la «Finlandia paese felice» tra i cliché, ora sta preparando un altro post per contrastare quella che definisce una «visione distorta» del Paese. «Le domande, i parametri utilizzati presuppongono un concetto riduttivo di felicità – osserva – Ma poi come si fa a rendere oggettivo un sentimento così soggettivo e sfuggente?». Sempre dalla Lapponia Simona Pinco, 41 anni, imprenditrice di una husky farm, ritrae un popolo che si «accontenta di poco». «Si vive bene, c’è uno stato sociale forte, i servizi funzionano, la vita è facile. Ma anche semplice, la gente apprezza piccoli piaceri, si appaga del contatto con la natura».
Vita tranquilla
Felicità in finlandese si dice «onni», che significa beato, pacifico, tranquillo
Quando l’anno scorso vennero introdotte le regole anti pandemia che invitavano a mantenere almeno due metri di distanza tra le persone, si era diffusa la battuta: «perché non possiamo mantenere i nostri consueti quattro metri?» a ironizzare sull’indole da orso di questo popolo nordico, 5,5 milioni di abitanti sparsi in un territorio poco più grande dell’Italia. «Il massimo della socialità – precisa la donna degli husky – è ritrovarsi a fare la sauna insieme. Tutte le case, le palestre, i condomini, ne hanno una: e tra un bagno e una birra si passano due-tre ore in assoluta leggerezza». La socialità, ritenuta fonte di felicità, qui si consuma molto in famiglia: «Sono diffusi nuclei numerosi, con anche 4 figli. La gente inizia a “riprodursi” da giovane, come non succede più da tempo in Italia». Il New York Times a un mese dal «verdetto» registra lo stupore dei finlandesi rispetto a questo primato ormai consolidato, e c’è chi lega questa quasi incredulità alla scarsa autostima di questo popolo. Giorgio Tricarico, 50 anni, da 11 psicoanalista a Helsinki, è a contatto con le emozioni della gente. «Ma lo sa che felicità in finlandese si dice “onni”, che significa beato, pacifico, tranquillo? Questo è un Paese a basso voltaggio energetico. Felicità qui non significa allegria, ma quieto vivere, assenza di problemi e ostacoli. Serenità e fiducia nel prossimo: si vedono bambini di 7 anni da soli sui mezzi pubblici». Una visione quasi epicurea, che contrasta con la prospettiva di pienezza e intensità di stimoli associate alla felicità alle nostre latitudini.