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 2021  aprile 21 Mercoledì calendario

Mondo Convenienza dribbla il Covid e batte Ikea

Un pizzico di Amazon e un po’ di vecchie promozioni porta a porta. Tanta alta tecnologia (più l’arma segreta della Vad, la vendita a distanza) e il vecchio core-business dell’arredamento a basso costo. Mondo Convenienza, l’highlander del mobile italiano, doppia senza danni – mescolando passato e futuro – anche la burrasca del Covid.L’anti-Ikea tricolore ha imparato sulla sua pelle come sopravvivere alle emergenze: è uno dei pochissimi marchi italiani scampati alla selezione darwiniana che negli ultimi decenni – con le crisi di Mercatone Uno, Grappeggia e Aiazzone – ha riscritto la mappa del settore. Ha raggiunto un giro d’affari di 1,5 miliardi, più di quanto vende il colosso svedese in Italia. E quando è arrivata la pandemia, non si è fatto trovare impreparato, difendendosi con una ricetta a base di e-commerce e creatività che gli ha consentito di limitare i danni e salvare dalla cassa integrazione o dallo stop alla produzione una filiera (al 90% italiana) che dà lavoro a 10 mila persone.«Quando è scattato il lockdown di inizio 2020 ci siamo mossi subito», racconta Dario Carosi proprietario dell’azienda e figlio di Gianni, storico fondatore del marchio. La fortuna (o la preveggenza) di Mondo Convenienza è stata quella di essersi costruita in casa una sorta di cuore tecnologico – «la nostra digital factory» – per sperimentare nuovi canali di vendita oltre le classiche visite in magazzino. E appena i Dpcm hanno chiuso i 43 magazzini del gruppo, la società ha varato un piano d’emergenza anti-virus che «ha consentito di far lavorare i negozi anche quando erano chiusi e ci ha portato a generare il 50% del nostro giro d’affari grazie all’e-commerce».La ricetta contro la pandemia di Mondo Convenienza ha un’originalissima lista di ingredienti fai-da-te: la Vad, ad esempio, è la novità partita con il lockdown dello scorso autunno. Ed è stata una scelta decisiva per far funzionare i punti vendita anche quando le saracinesche dovevano rimanere abbassate. «Si video- chiamano i venditori nei negozi e si fa con loro una visita a distanza in diretta», spiega Carosi. Si controllano le cucine, si scelgono gli elettrodomestici, poi si fa l’ordine. Tutto a distanza di sicurezza.«Un modello che ha funzionato visto che in poco tempo ha generato 40 milioni di ricavi», spiega il giovane imprenditore. Una crescita a due cifre hanno registrato pure gli acquisti via social: «Il sito “arredare con Mondo Convenienza” ha oltre 100 mila iscritti – spiega Carosi – e anche quanto torneremo a lavorare in condizioni normali dopo la pandemia puntiamo a generare almeno il 15-18% dei nostri volumi online», ben più del 12% di un anno fa.Un aiuto alla gestione della crisi è arrivato anche da tecniche commerciali più retrò: i classici ordini telefonici scegliendo dal catalogo – una soluzione “storica” che Ikea rottamerà del tutto dal 2022 – e le visite a domicilio. «Un canale dove riusciamo a organizzare cento appuntamenti al giorno», dice Carosi. «Queste misure ci hanno consentito di non smettere mai davvero di lavorare e di ottenere quello che era il nostro vero obiettivo – racconta il titolare della catena – : tenere in piedi la filiera che lavora attorno al gruppo, dagli artigiani in larghissima parte italiani che costruiscono mobili e arredamento alla logistica a valle». Il conto economico, naturalmente, risentirà dei contraccolpi del virus «anche perché far grandi utili in questa situazione è impensabile». E le riaperture di queste settimane dovrebbero garantire lo sprint necessario per provare davvero a voltare pagina.