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 2021  aprile 21 Mercoledì calendario

2021, inquinamento da record


Aveva iniziato di nuovo a respirare la Terra con l’umanità costretta a limitare le attività per l’emergenza sanitaria, ma a quanto pare è una tregua destinata a finire. Le emissioni legate alla produzione di energia dovrebbero infatti aumentare di 1,5 miliardi di tonnellate nel 2021 cancellando la riduzione del 2020. Lo rivela un rapporto pubblicato dall’Agenzia internazionale dell’energia (Iea): sarebbe l’incremento maggiore registrato dal 2010, il secondo di sempre.
«È un terribile avvertimento: la ripresa economica è tutt’altro che sostenibile per il nostro clima», osserva il direttore dell’Iea Fatih Birol. «A meno che i governi non si muovano rapidamente per ridurre le emissioni, dovremo affrontare una situazione ancora peggiore nel 2022».
E pensare che, almeno dal punto di vista ambientale, la pandemia aveva portato alcuni benefici sensibili. La natura è riuscita a recuperare terreno molto più velocemente di quel che era lecito aspettarsi. Lo dicono le analisi delle immagini satellitari del progetto di ricerca Earth Data Covid-19 della Nasa. Sono bastate alcune settimane di lockdown perché l’inquinamento atmosferico diminuisse di un terzo e la qualità dell’acqua e dell’aria migliorasse di oltre il 40 per cento. Ha ricordato quanto scritto da Alan Weisman ne Il mondo senza di noi, saggio di tredici anni fa dove si raccontava con minuzia maniacale come la Terra cambierebbe se l’umanità di colpo non ci fosse più. Stavolta però l’umanità non è scomparsa, si è però mossa meno. Solo a New York due milioni di pendolari hanno cessato di andare e venire da Manhattan e i mutamenti sono stati evidenti, stando alla Columbia University. La riduzione del traffico lungo il fiume Hudson ha permesso alle acque di tornare trasparenti ed è successa la stessa cosa a Venezia. Le attività industriali in India hanno subito un rallentamento. Le misurazioni dell’aria e i dati all’infrarosso dei satelliti Landsat hanno mostrato anche lì che i livelli di inquinamento erano diminuiti di circa un terzo. Nel bacino del fiume Indo un tale grado di pulizia della neve non si vedeva da venti anni e ha fatto sì che si sciogliesse con più lentezza evitando che una massa pari a due volte il Lago Maggiore finisse a valle.
Ora però, sempre stando al rapporto dell’Iea, la domanda globale di energia è destinata ad aumentare del 4,6 per cento guidata dai mercati emergenti. La domanda di combustibili fossili crescerà in modo significativo con il carbone e il gas sopra i livelli del 2019. Le energie rinnovabili dovrebbero fornire il 30 per cento dell’elettricità globale, con la Cina in testa. Ma non basterà a compensare i danni di quella generata da combustibili fossili.