Avvenire, 20 aprile 2021
Crescono le rimesse dei migranti
Gli emigrati giocano di rimessa, e fanno vincere la loro squadra. Nonostante la pandemia, e mentre a parere della Banca Mondiale i flussi globali di denaro diminuiscono, gli invii di contante dei lavoratori stranieri in Italia verso i Paesi d’origine sono invece in aumento: precisamente del 12,9% nel 2020. In media, l’anno scorso ciascun emigrato residente nella Penisola ha inviato in patria poco più di 1.300 euro, circa 112 euro al mese. Ma per alcuni, soprattutto asiatici, le rimesse ufficiali hanno toccato cifre assai più consistenti: 424 euro mensili per i bengalesi, ad esempio, quasi 300 i ’cugini’ del Pakistan e 323 i cittadini del Senegal; superano i 200 euro al mese anche i risparmi di filippini, indiani, singalesi, peruviani e ivoriani. In totale i 5 milioni di lavoratori stranieri in Italia hanno spedito a casa 6,77 miliardi (pari allo 0,41% del nostro Pil e circa 10 volte più del denaro inviato dagli italiani residenti all’estero), senza prendere in considerazione il contante trasmesso con mezzi non registrati e quantificabile tra il 10 e il 30% della cifra ’ufficiale’.
«Le rimesse rappresentano la prima forma di sostegno degli immigrati allo sviluppo dei Paesi d’origine», conferma Michele Furlan, presidente della Fondazione Leone Moressa, istituto di studi e ricerche sull’economia dell’immigrazione che ha elaborato un rapporto in materia partendo da dati della Banca d’Italia. Anzi, come si diceva, nel 2020 i flussi sono addirittura aumentati, fors’anche a causa delle limitazioni agli spostamenti che hanno impedito a molti di rientrare personalmente nelle famiglie d’origine.
Dopo diversi anni di crisi, si è dunque quasi tornati ai livelli del 2012, quando gli invii avevano superato di poco i 7 miliardi. Il Bangladesh si conferma prima destinazione delle rimesse (707 milioni), pur se in calo di circa il 13% rispetto al 2019. Segue la Romania con 604 milioni di euro, accantonati tuttavia da una popolazione 10 volte più cospicua. Quanto agli incrementi rispetto all’anno precedente, in cifra complessiva si dimostrano più propensi all’invio di denaro verso casa i cittadini di Nigeria (+119%), Ucraina (+72%), Moldavia (+41%). Gli aumenti più consistenti si sono registrati verso i Paesi geograficamente più vicini: Europa non Ue (+38,7%), Nord Africa e Vicino Oriente (+28,6%) e Africa sub-sahariana (+24,2%).
La Regione da cui proviene il maggior volume di rimesse è la Lombardia, che con oltre 1,5 miliardi di euro copre da sola quasi un quarto dei soldi spediti all’estero; seguono Lazio (953 milioni), Emilia Romagna (706 milioni), Veneto (587 milioni) e Toscana (521 milioni). Roma e Milano, rispettivamente con 802 e 740 milioni di euro, costituiscono oltre un quinto del flusso complessivo; in generale le province del Centro-Nord svettano sulle altre, sia per il superiore reddito pro-capite sia per la maggior presenza di residenti stranieri.