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 2021  aprile 20 Martedì calendario

A Tokyo il 70% dei bambini è miope

Libri digitali, lavagne digitali, lezioni digitali. Se poi aggiungiamo anche lo svago online, tra social e videogiochi, alla fine i bambini sono sempre davanti a uno schermo. Ma che ne è della loro vista? Se lo sta chiedendo il governo giapponese che ha da poco annunciato una vasta indagine sulla miopia tra gli studenti delle scuole elementari e medie. A Tokyo vogliono capire l’evoluzione di questo difetto della vista tra i giovanissimi, anche alla luce delle nuove abitudini dettate dalla pandemia, ma soprattutto valutare se il piano di digitalizzazione della scuola può avere conseguenze sulla salute dell’occhio delle future generazioni. Il programma governativo per fornire un dispositivo digitale per ogni studente delle elementari e medie è ormai vicino alla fase finale e nella maggior parte delle scuole si prevede un utilizzo crescente dei libri di testo in formato digitale.A questo punto il ministero dell’istruzione, ha spiegato l’agenzia Kyodo, è preoccupato per il crescente uso dei dispositivi digitali da parte dei bambini e sul potenziale impatto sulla salute. Il dicastero condurrà uno studio sulla miopia coinvolgendo novemila studenti tra maggio e giugno, con l’obiettivo di elaborare misure efficaci per proteggere gli occhi dei bambini, poiché la miopia patologica può trasformarsi in malattie gravi, con il rischio di perdita della vista in età avanzata.
I dati da cui si parte, che risalgono al 2019, non sono confortanti: due anni fa il tasso di studenti con un’acuità visiva non corretta era salito al livello record del 34,57% per i bambini delle elementari e al 57,47% per i ragazzi delle medie. I dati dell’ultima ricerca hanno anche mostrato come oltre il 70% degli studenti delle scuole elementari a Tokyo soffra di miopia. Una condizione che potrebbe portare a gravi problemi in età adulta, come il glaucoma e il distacco della retina.
Nella nuova indagine, condotta in collaborazione con l’Associazione oftalmologica giapponese, i medici incaricati dal governo si concentreranno sia sulla biometria oculare, andando a misurare la lunghezza assiale che solitamente è allungata nei casi di miopia, sia sugli stili di vita dei giovanissimi. Agli studenti verrà chiesto quanto tempo trascorrono davanti a uno smartphone e per quanto svolgono attività all’aria aperta.
«Vorremmo portare avanti misure per proteggere gli occhi dei bambini sulla base dei risultati dell’indagine, formulando regole adeguate e migliorando le attività all’aperto degli studenti», ha detto un funzionario del ministero all’agenzia Kyodo.
Kyoko Ono, docente alla Tokyo Medical and Dental University e presidente della Japan Myopia Society, ha sottolineato che i bambini, non avendo l’opportunità di guardare oggetti in lontananza e non essendo esposti alla luce solare per lunghi periodi, tendono a fissare gli schermi per molto tempo, un fenomeno particolarmente accentuato in questo ultimo anno di pandemia e che potrebbe aver portato a un aumento del disturbo tra i giovanissimi. Il consiglio dell’esperto è quello di tenere libri e schermi ad almeno 30 centimetri dagli occhi e di osservare qualche cosa in lontananza almeno una volta ogni venti minuti; inoltre essere impegnati in attività all’aria aperta per almeno due ore al giorno fa bene al fisico e anche alla vista.