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 2021  aprile 19 Lunedì calendario

Massini porta il suo Ladies Football Club al Piccolo di Milano

 Tutt’altro che rinunciatario, il mondo del teatro ha continuato a lavorare, a preparare spettacoli, a cercare di mantenere gli impegni presi con gli attori, tanto più ora che si prospettano aperture (ma solo per le zone gialle) dal 26. E la ripartenza ha un valore, perfino più importante che per altri, al Piccolo di Milano: il primo teatro pubblico italiano esce da un anno “difficile”, attraversato oltre che dalla pandemia, da un cambio di direzione, da Sergio Escobar a Claudio Longhi, tutt’altro che indolore, e si appresta ad affrontare un anniversario significativo per la propria identità culturale, come il centenario della nascita del fondatore, Giorgio Strehler, il 14 agosto.
Ecco dunque che, se Milano sarà in zona gialla già il 26, il Piccolo farà un’anteprima con un evento ad hoc, ma la riapertura ufficiale è volutamente con una storia luminosa, di rivincita e resistenza, e di “grandi speranze” come Ladies Football Club, dal romanzo di Stefano Massini uscito nel 2019 da Mondadori: con Maria Paiato e la regia di Giorgio Sangati, si vedrà dal 4 al 16 maggio, seguito poi dall’atteso Hamlet nell’allestimento di Antonio Latella dal 5 giugno, e dal 26 giugno da A German Life di Christopher Hampton, storia vera di Brunhilde Pomsel, con la regia di Claudio Beccari, che riporta alla ribalta la veterana Franca Nuti.
Con Ladies Football Club Massini racconta le avventure di undici grandi donne, Rosalyn, Violet, Olivia Rosalyn, Violet, Olivia e le altre operaie della Doyle & Walker, industria di munizioni di Sheffield: nel 1917 lavorano in fabbrica al posto degli uomini che sono al fronte e, sempre al posto loro, per caso cominciano anche a giocare a calcio e a provarci gusto. In poco tempo diventano campionesse, giocano negli stadi, fanno tornei, conquistano tifosi, finché gli uomini tornano e, senza nemmeno tanti grazie, le ricacciano in casa. Massini ha confessato di essersi ispirato alle vicende di tante squadre di calcio femminili del passato, per una storia paradigmatica ancora oggi.
Dalla pagina scritta alla scena, Ladies Football Club è diventato uno spettacolo che dura come una partita di calcio più intervallo, e che ha trovato nella sede del Piccolo Teatro Studio, con la sua struttura da arena, lo spazio ideale per la scena di Marco Rossi, una lunga passerella grigia che diventa stadio, fabbrica, pulpito, e in Maria Paiato una interprete notevole, in leggerezza e bravura, che dà voce a una pluralità di donne e di uomini. «Questo lavoro mi carica ogni volta di una bella, positiva energia. Perchè il testo è pirotecnico, emozionante, dice cose importanti con una scrittura divertente e senza retorica», spiega l’attrice che ha da poco concluso le riprese di una mini serie tv, Fedeltà, sei puntate dal romanzo di Marco Missiroli (Einaudi), «è commovente il bisogno di queste undici eroine di dimostrare, a se stesse innanzitutto, il proprio valore. Infonde un senso di rivalsa. E basta ricordare quello che è successo non più tardi di un mese fa a una giocatrice di pallacanestro licenziata dalla squadra perché era incinta, per capire quanto sia ancora attuale».
Sangati, d’accordo con Massini, ha portato in primo piano la figura di un io narrante, «il punto di vista di una donna», senza darle un’identità, spiega, proprio per rendere più universale la vicenda, così come simbolico sarà l’effetto teatrale del finale. Spiega il regista: «La storia comincia con una piccola, innocua bomba trovata in un campo dalle operaie e che diventa per loro il pallone da calcio attraverso cui si emanciperanno, anche se per poco, diventando protagoniste in un mondo maschile e maschilista come è quello del football. Io ho voluto immaginare che quella bomba-pallone lanciata dalle meravigliose donne di Sheffield arrivi fino a noi con la stessa potenza della loro storia».