Domani, 18 aprile 2021
Sapete come si fa un censimento dei rinoceronti?
Forse l’avete vista, è una buona notizia e riguarda i rinoceronti indiani. In Nepal è stato completato il censimento quinquennale e i numeri sono buoni. La popolazione è cresciuta da 645 a 752 esemplari, quasi tutti nel Chitwan National Park. In Nepal solo cento anni fa c’erano migliaia di rinoceronti, negli ultimi decenni sono stati decimati dai bracconieri, dalla deforestazione, dalla perdita di habitat e anche dalle tensioni militari e politiche. La guerra civile tra le forze di sicurezza e i ribelli maoisti aveva creato un contesto devastante per la specie, che è stata vicina all’estinzione. Oggi quella dei rinoceronti indiani è una delle principali storie di successo della conservazione in Asia. C’è anche una punta di nazionalismo sui rinoceronti in Nepal. A differenza dei precedenti censimenti, questo è stato finanziato solo dal governo e condotto da esperti locali. Per lo stesso motivo, il primo ministro K. P. Sharma Oli insiste che in Nepal siano chiamati col nome locale, gaida, e non con quello internazionale. La stessa operazione linguistica viene fatta con l’Everest, o Sagarmāthā, appunto.
Come si fa un censimento dei rinoceronti, a proposito? In Nepal non si usano droni o fototrappole, si fa tutto a mano, se ne sono occupati 350 esperti, che hanno viaggiato per settimane a dorso di elefanti addomesticati, l’unico modo per attraversare la giungla, cercando i «rinoceronti unicorno» (Rhinoceros unicornis è il nome scientifico) uno a uno. Non è l’attività più agevole del mondo, durante l’ultimo censimento gli operatori sono stati attaccati da elefanti selvatici, orsi e in un caso anche da una tigre, ci sono stati feriti e una vittima. Le stime vengono fatte identificando ogni animale in base al genere, le dimensioni, il corno, le cicatrici, la forma delle orecchie e le pieghe della pelle. Gli appunti vengono presi senza scendere dall’elefante e nemmeno questo è facilissimo.