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 2021  aprile 18 Domenica calendario

I medici: «Navalny sta morendo»

«Aleksej Navalny sta morendo. È solo questione di giorni». Il drammatico allarme è stato lanciato su Facebook da Kira Yarmysh, portavoce del dissidente russo, oppositore del presidente Vladimir Putin. In una lettera al servizio penitenziario federale la dottoressa Anastasia Vasilyeva insieme a tre colleghi, fra cui un cardiologo, hanno spiegato che Navalny rischia l’arresto cardiaco e problemi gravi della funzione renale «in qualsiasi momento». Dal carcere di Pokrov dove è rinchiuso non sono trapelate informazioni ufficiali sulle sue condizioni di salute. Ma dal 31 marzo Navalny aveva iniziato uno sciopero della fame per protestare contro le pessime condizioni di detenzione, accusando l’amministrazione carceraria di negargli l’accesso a un medico e alle medicine perché soffre di una doppia ernia discale.
Alla notizia del peggioramento della salute dell’uomo che ha sfidato Putin è immediatamente intervenuto il presidente americano Joe Biden: «È totalmente, totalmente ingiusto. Totalmente inappropriato», ha dichiarato. La Casa Bianca ha recentemente imposto sanzioni contro Mosca per le interferenze nelle elezioni Usa e i cyber attacchi e guarda con preoccupazione all’escalation in Ucraina. 
Navalny, da anni tra i più fieri oppositori del presidente russo Vladimir Putin, è tornato nel suo Paese lo scorso gennaio dopo essersi ripreso dal tentativo di avvelenamento con un agente nervino, il Novichok ed è stato immediatamente arrestato. Condannato a due anni e mezzo di prigione per una vecchia accusa di frode da febbraio si trova in una colonia penale nella città di Pokrov, circa 100 chilometri a est di Mosca. 
All’inizio della scorsa settimana, la moglie Yulia, che lo ha visitato nella colonia penale, ha detto che suo marito ora pesa 76 chilogrammi: ne ha persi 9 dall’inizio dello sciopero della fame Secondo i suoi medici, Navalny, che ha 44 anni, rischierebbe un infarto «da un momento all’altro»: la sua salute, sostengono mentre chiedono di avere accesso immediato e continuativo al blogger, si sta rapidamente deteriorando. E si sta già mobilitando la comunità internazionale. Più di 70 importanti scrittori, artisti e accademici, tra cui Jude Law, Vanessa Redgrave e Benedict Cumberbatch, hanno invitato Putin a garantire che Navalny riceva immediatamente un trattamento adeguato. Il loro appello è stato pubblicato dal quotidiano francese Le Monde. Un appello in favore del dissidente è stato lanciato anche dalle scrittrici J.K. Rowling ed Herta Müller. E si sta anche organizzando «la più grande manifestazione di protesta della storia moderna della Russia» come hanno dichiarato i sostenitori del dissidente che hanno chiesto ai cittadini di sostenerla registrandosi su un sito internet. Finora sono state 440mila le persone che hanno dichiarato la loro partecipazione. 
I problemi di salute di Navalny sarebbero anche conseguenza dell’avvelenamento con l’agente nervino Novichok nella scorsa estate. Un tentativo di ucciderlo che il dissidente aveva indicato il Cremlino come mandante. Navalny era stato dimesso dal policlinico di Berlino il 23 settembre, dopo 32 giorni di ricovero, 24 dei quali in terapia intensiva. E proprio il laboratorio specializzato dell’esercito tedesco aveva rilevato la presenza del Novichok nel suo organismo attraverso una sostanza la cui natura non fa che aumentare i sospetti sul Cremlino, era stata confermata anche da tossicologi francesi e svedesi. Un ulteriore giallo si era aggiunto con la morte improvvisa il medico russo che lo aveva curato, la scorsa estate, all’ospedale di Omsk: aveva 55 anni. La causa del decesso del medico non era mai state chiarite, ma anche in questo caso ombre oscure si erano addensate sul Cremlino. Tutti tasselli di una vicenda, che avevano inasprito la tensione fra Mosca e l’Occidente.