il Fatto Quotidiano, 17 aprile 2021
L’accordo tra Ansa e Qatar
Mentre mezzo mondo s’interroga sulle implicazioni etiche dei Mondiali di calcio in Qatar nel 2022, l’Ansa stipula un accordo con l’ambasciata qatariota per promuovere “i progressi” dell’emirato.
In Europa cresce il dibattito pubblico sull’opportunità di boicottare o trovare altre forme di protesta verso una manifestazione costruita sullo sfruttamento selvaggio della forza lavoro. Le Nazionali di Olanda, Norvegia e Danimarca, in forme diverse, hanno manifestato preoccupazione per lo stato dei diritti umani. Una stella come Toni Kroos, centrocampista tedesco del Real Madrid, ha rilasciato dichiarazioni di un’intensità politica inconsueta per il timido mondo del calcio: “Non condivido i Mondiali in Qatar, anche se la scelta è di 10 anni fa. Le condizioni dei lavoratori sono inaccettabili”. La riflessione internazionale muove da un’inchiesta del Guardian: “Più di 6.500 lavoratori migranti – scrive il giornale britannico – provenienti da India, Pakistan, Nepal, Bangladesh e Sri Lanka sono morti in Qatar da quando ha vinto il diritto di ospitare la prossima Coppa del mondo, 10 anni fa”.
In Italia non ci si pone nemmeno il problema. Sui diritti umani l’elettrocardiogramma è piatto, la mancanza di sensibilità è un fatto storico, acquisito. La Figc e le squadre di club con il Qatar fanno affari: la compagnia aerea dell’emirato è il main sponsor della Roma, mentre la Federcalcio organizza eventi nel Golfo Persico ogni volta che può trarne qualche beneficio economico (a Doha si è disputata la Supercoppa italiana nel 2014 e nel 2016). Ma il problema non è solo del calcio, investe anche i media e il giornalismo. In questo quadro, la partnership tra il Qatar e la prima agenzia di stampa nazionale è un fatto clamoroso.
“L’accordo è ragione di grande soddisfazione, rappresentando l’intensa collaborazione che lo Stato del Qatar ha avviato con la più importante istituzione mediatica italiana”, ha dichiarato all’Ansa l’ambasciatore Abdulaziz bin Ahmed Al Malki Al Jehani, in un articolo pubblicato la scorsa settimana per sigillare l’intesa. “Siamo certi che ciò porterà tutti gli italiani ad avere più informazioni sul Qatar e quindi una conoscenza maggiore del mio Paese e delle grandi cose che sta facendo anche in vista dei Mondiali di calcio del 2022”.
Gli effetti della collaborazione non hanno tardato a mostrarsi. Sul sito dell’Ansa tre giorni fa è comparso un articolo con questo titolo: “Mondiali in Qatar, ‘i lavoratori migranti sono tutelati’”. Una dichiarazione sconcertante, dopo la denuncia del Guardian sugli operai morti. Sotto alla testata del sito e in fondo al testo, c’è un disclaimer: articolo scritto “in collaborazione con l’ambasciata del Qatar”.
La notizia è iniziata a circolare online grazie all’attenzione di due collettivi che scrivono di calcio e politica, A gamba tesa e Minuto Settantotto. Qualcuno forse all’Ansa ha avuto dubbi sull’opportunità della pubblicazione di un articolo sui diritti umani scritto “in collaborazione” con lo Stato che li sta violando, perché il link originale ora conduce a un vicolo cieco: “Errore 404 – pagina non trovata”. Una versione con qualche lieve modifica è stata ripubblicata sul sito dell’Ansa giovedì sera alle ore 20 e 20. “Gli appelli al boicottaggio della Coppa del mondo del 2022 – si legge – sono basati su ‘notizie fuorvianti dei media’”. Le dichiarazioni riportate dall’agenzia, tutte senza contraddittorio, sono del vicedirettore della comunicazione del governo qatariota.
Alle domande del Fatto Quotidiano, il direttore dell’Ansa Francesco Contu ha risposto così: “L’articolo contiene l’estratto di un’intervista pubblicata sul quotidiano francese Le Figaro, crediamo abbia valore giornalistico”. La collaborazione commerciale con il Qatar, spiega Contu, “non ci imbarazza: lo facciamo con molte ambasciate, anche di Stati non democratici. Manteniamo autonomia e controllo su quello che scriviamo”. Si tratta di contenuti assimilabili ad articoli commerciali, è come affittare uno spazio giornalistico a uno stato estero. “Vero – conviene Contu – ma lo facciamo in maniera trasparente”. Sull’entità economica dell’accordo, il direttore non è d’aiuto: “Non la conosco, non credo sia rilevante, forse poche migliaia di euro”.
Il presidente dell’Ansa, Giulio Anselmi (che occupa la stessa carica in capo alla Fieg, federazione degli editori di giornali), conferma le parole di Contu: “È un accordo commerciale che non mina l’autonomia giornalistica della nostra redazione. L’altro giorno infatti abbiamo pubblicato una notizia critica sul Qatar”.
Si riferisce a un articolo che riporta la denuncia di Human Rights Watch: “In Qatar le donne ancora vittime del patriarcato”. Quasi un eufemismo per descrivere la condizione femminile nello Stato arabo. In compenso, sempre sul sito dell’Ansa, quel giorno ha trovato spazio anche un’altra good news: “Qatar: ambasciata a Doha promuove ricercatori italiani”.