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 2021  aprile 15 Giovedì calendario

Chi non usa i dati ora rischia grosso

Nei giorni scorsi ha fatto notizia Morningstar, uno dei maggiori produttori di rapporti sulla qualità di migliaia di fondi d’investimento e di fondi pensione: gli oltre quattromila fondi principali continueranno a essere analizzati dai 130 analisti, ma gli altri quasi 40 mila avranno report scritti da robot, sulla base di dati elaborati da intelligenza artificiale. È che l’economia sta davvero affrontando un salto di paradigma nella sua organizzazione: i dati non sono più qualcosa che semplicemente si raccoglie, immagazzina e ogni tanto si usa. Sono il punto di partenza per fare business ormai nella maggioranza dei settori. Statista, una società tedesca specializzata in analisi dei dati, ha appena pubblicato uno studio, basato su interviste a oltre 200 top manager, dal quale ha tratto un indice – Data Disruption Index – che misura le rotture che il nuovo utilizzo dei dati provoca nelle diverse industrie. Su 15 settori analizzati, 12 (l’80%) hanno un Indice che supera il 50%: significa che prevedono una rottura (disruption) provocata dai dati nel loro modo di fare business entro quattro anni. Naturalmente, in misura diversa a seconda dell’attività: più forte nelle aziende dei servizi e più bassa in quelle che producono beni. Il settore «Legge, Tasse, Finanza, Assicurazioni, Personale» è il più avanzato in questo cambiamento, con un Indice pari a 74,1 su un totale di cento: indica che già nei prossimi 12 mesi scelte di business «essenziali» saranno guidate dai dati e dalla loro analisi. Il settore energia e utilities è appena dietro: 71,8% di disruption. E terzo in ordine di cambiamento, con un Indice del 70,5%, è il gruppo «internet, computer, elettronica, software». I meno colpiti saranno «Salute, Medicina, Cura delle persone», al 34,8%, e «Agricoltura e Foreste», al 41,9%. «Media, Marketing, Pubblicità e Pr» si collocano a quota 66,2. Mentre nei Media la rottura è portata da piattaforme tipo Google – nota Statista – nelle industrie Automotive e Ingegneristica il catalizzatore «viene dalle nuove possibilità che emergono dalla raccolta e dalla valutazione sistematica dei dati lungo tutta la catena del valore-aggiunto». Sapere usare le informazioni non è più una scelta, in altri termini. Sta diventando un obbligo per gran parte delle imprese che vogliono stare sul mercato: chi non fa il salto, rischia grosso.