Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  aprile 13 Martedì calendario

Ultime sul caso Biot

Walter Biot aveva un “Nos” (nullaosta) massimo per accedere ai documenti militari anche classificati come segretissimi. E la sua situazione economica non era così difficile come raccontato dai suoi familiari. È la tesi della Procura di Roma che indaga sulla vendita a due funzionari dell’ambasciata russa, da parte dell’ufficiale della Marina militare italiana, di una scheda sd contenente 181 file, molti classificati come “Nato secret”. Una collaborazione illecita che avrebbe fruttato al capitano di fregata almeno 5mila euro. Dagli accertamenti disposti dai magistrati romani, Biot guadagnerebbe ben più dei 3.000 euro netti al mese dichiarati inizialmente. Nell’abitazione dell’ufficiale sono stati ritrovati documenti di viaggio intestati a tale E.M., classe 1988, su cui si stanno facendo approfondimenti. In particolare, una carta bancomat ancora funzionante, biglietti aerei per Israele e una tessera sanitaria danneggiata. La difesa di Biot respinge tutte le accuse. L’udienza al Tribunale del Riesame è fissata per il 15 aprile.