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 2021  aprile 12 Lunedì calendario

Il boom della radio

La radio è stata per tanti decenni molto più veloce della televisione nell’intercettare i cambiamenti della società. Lo conferma anche il terzo capitolo di una serie di radiodrammi che Radio Techetè (dal 12 aprile tutti i giorni dalle 18.30 e poi on demand sul sito del canale Rai). Si intitola Radioboom e manda in onda la terza parte di un ciclo curato da Edoardo Melchiorri. Si tratta in sostanza di una «enciclopedia raccontata» che è partita con la serie I Cinquanta e proseguita con 1960 e che adesso affronta il triennio 1961-1963, probabilmente uno dei più importanti della nostra storia recente. Mentre l’edilizia suturava sempre meglio le ferite della guerra, gli italiani rinascevano in quello che genericamente si è chiamato «miracolo economico», ma che è stata la trasformazione, a tratti eroica e a tratti implacabile, di una società che aveva ancora evidenti e ormai intollerabili i segni del passato. Complice l’innovazione «tecnologica», gli italiani diventarono «moderni», ospitarono le Olimpiadi e cambiarono non solo l’immagine del Paese nel mondo, ma anche la percezione di loro stessi dopo la devastazione bellica e la povertà estrema degli anni Cinquanta. Attraverso la radio, i cronisti erano continuamente a contatto con la popolazione, trattando non soltanto di politica o di cronaca ma pure di attualità, un segmento dell’informazione che è essenziale per comprendere l’evoluzione di una società. Inoltre, lo strumento del radiodramma (che è in qualche modo il progenitore dell’attuale podcast) consentiva di intelaiare un racconto capace di spaziare su tanti fronti. In questo caso il merito è anche delle Compagnie di Prosa della Rai di Firenze, di Roma e di Torino, tra le quali spicca il contributo del grande regista (non solo teatrale) Umberto Benedetto che al radiodramma è riuscito a dare una profondità e una autorevolezza fino a quel momento inediti.