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 2021  aprile 11 Domenica calendario

In morte di Alice Springs - Helmut

Il marito influenzato, impossibilitato a realizzare la campagna fotografica prevista. La data della posa ormai imminente. La richiesta pressante. Allora la decisione: prendere la macchina fotografica ed eseguire la campagna al posto del coniuge. Un’impresa non da poco, visto che si tratta di Helmut Newton, maestro indiscusso della fotografia a livello mondiale. È così, per caso, forse audacia, che, con la campagna per le sigarette Gitanes, June Newton fa il suo debutto come fotografa. È il 1970. Un colpo di fulmine.
LO PSEUDONIMO
June, con il nome d’arte di Alice Springs – Helmut «pensava che un Newton in famiglia fosse abbastanza», avrebbe raccontato poi – dopo essere stata attrice e modella, inizia una nuova carriera. Dietro l’obiettivo. June Newton, l’altra metà del grande Helmut fino alla sua morte nel 2004, si è spenta, venerdì, a 97 anni, nella sua casa di Monte Carlo, nel Principato di Monaco. L’annuncio è stato dato ieri dalla Fondazione Helmut Newton di Berlino, di cui era presidente.
Nata a Melbourne, in Australia, nel 1923, June Browne si dedica alla recitazione, facendosi chiamare June Brunell per non essere confusa con un’attrice dal nome simile al suo. È talentuosa: nel 1956 otterrà il premio Erik Kuttner come miglior attrice teatrale. La sua vita, però, sarà sotto i riflettori ma lontana dalla scena. Nel 1947 risponde all’annuncio di un fotografo in cerca di modelle. Helmut Newton, appunto. L’amore è pressoché immediato. I due si sposano l’anno dopo. Dal 1970, la macchina fotografica che li ha fatti conoscere diventa anche il suo mezzo di espressione e soprattutto il loro strumento di dialogo.
Distanti per visione e stile, amano fotografarsi reciprocamente, portando così in primo piano ciò che ognuno vede nell’altro. Fotografa dalle molte collaborazioni importanti, da Vogue a Elle, da Vanity Fair a Interview, nonché pubblicazioni, realizza ritratti – poi divenuti iconici – di volti noti come Catherine Deneuve, Roy Lichtenstein, Robert Mapplethorpe, Yves Saint Laurent, Graham Greene, Nicole Kidman e Catherine Deneuve e altri.
LO STILE
Alice non si limita a ritrarli, dicono alla Fondazione, «cattura il loro carisma, la loro aura». Negli scatti che fa al marito però c’è un gioco diverso, fatto di intrecci di sguardi e di una narrazione a due, costruita insieme, davanti e dietro l’obiettivo. Lei lo immortala tra le modelle, che lui pare non vedere, attratto dalla fotografa. Oppure con l’espressione divertita mentre indossa un paio di tacchi. Lui la fotografa in cucina o nuda mentre stende il bucato. La chiama a dare corpo alle sue fantasie. Ognuno trova, prova e costruisce i propri orizzonti, perfino distanti. In quei ritratti, però, fatti con l’emozione e il sorriso, si vede in tutta la sua forza un legame senza tempo, che June Newton ha tutelato fino all’ultimo, curando il lavoro del marito, i suoi scatti, i loro sguardi.
Valeria Arnaldi