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 2021  aprile 11 Domenica calendario

Caso Gregoretti, il pm “assolve” Salvini


La Procura non vuole processare Salvini. Le parti civili sì. Le sorti di Matteo Salvini sono appese alla decisione del gup Nunzio Sarpietro del Tribunale di Catania. Il prossimo 14 maggio si saprà se il leader della Lega dovrà essere processato per sequestro di persona. L’ex ministro dell’Interno ha impedito per sei giorni lo sbarco dei 131 migranti a bordo della nave Gregoretti. Accusa sostenuta dagli avvocati di parte civile, che credono ci siano tutti gli elementi per andare a dibattimento. Oppure potrebbe decidere di non procedere, avallando la richiesta perpetrata per l’ennesima volta dal pm Andrea Bonomo e dell’avvocata difensore Giulia Bongiorno.
La lunga giornata di ieri all’aula bunker di Bicocca, è iniziata con la requisitoria del pm Bonomo che ha voluto limitare la sua esposizione dando “una valutazione dei fatti e giuridica”, escludendo “valutazioni etico, politiche e morali”, che secondo il pm dovrebbero “restare fuori dal giudizio”. Per il magistrato etneo, Salvini non avrebbe nessuna colpa nel mancato sbarco, perché secondo le diverse convenzioni internazionale in tema di accoglienza di migranti, anche la nave Gregoretti poteva considerarsi un Place of safety (Pos), porto sicuro. Ci sarebbe un “insussistenza del delitto di sequestro di persona”, spiega Bonomo, aggiungendo che i vari centri di accoglienza o espulsione in cui i migranti attendono le autorizzazioni, in virtù del loro ingresso illegale nel territorio, “limitano la libertà, ma non contrastano le normative”.
Unanime il coro delle parti civili, che hanno ribadito che si trattava di una nave italiana, che aveva operato un recupero in acque italiane e che rimase ormeggiata in territorio italiano per giorni. Inoltre andrebbe approfondito, secondo gli avvocati, anche “l’ordine di sbarco” che fu concesso “dopo il veto del ministero dell’Interno”. Con tono di sfida, la Bongiorno ha tentato di smontare gli interventi precedenti dei colleghi di parti civili, spiegando che la Gregoretti poteva “operare in zona Sar”, ha prestato “piena assistenza ai naufraghi”, e l’attesa per l’assegnazione del pos è stata detta dalle procedure di ridistribuzione portate avanti dalla politica di governo di Giuseppe Conte. Per la Bongiorno non ci sarebbero differenze tra i casi Diciotti e Gregoretti, per questo ha bacchettato i vecchi compagni di governo, a partire dall’ex premier, finendo con Luigi Di Maio e Danilo Toninelli.