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 2021  aprile 10 Sabato calendario

Alitalia, pronto l’accordo con la Commissione Ue Ma il marchio va all’asta

Roma e Alberto D’Argenio, Bruxelles Alitalia, è l’ora del disgelo con l’Unione europea. La trattativa, secondo quanto risulta a Repubblica, avrebbe imboccato la strada giusta ed è probabile che la soluzione possa giungere già nei primi giorni della prossima settimana. I tecnici di Bruxelles stanno analizzando la nuova offerta inviata dal governo italiano mentre a inizio settimana il Tesoro manderà ulteriori dettagli tecnici agli esperti della Commissaria Ue Margrethe Vestager.
La prossima settimana, a quanto si apprende a Bruxelles (probabilmente già da martedì) partirà una trattativa a oltranza per chiudere. Una volta siglato l’accordo informale, il ministero dell’Economia notificherà il progetto Ita alla Commissione che dopo qualche giorno, tra fine aprile e inizio maggio, prenderà quattro decisioni che – se tutto andrà da copione – permetteranno alla nuova compagnia di decollare. In particolare riconoscendo la discontinuità tra la vecchia e la nuova compagnia di bandiera. Al momento, l’unico rischio potrebbe essere rappresentato da un’opposizione dei sindacati o dell’amministrazione straordinaria di Alitalia.
Ita sarà così la nuova linea aerea nazionale mentre cala il sipario su Alitalia. L’ultima proposta che va incontro alle richieste di Bruxelles è stata inviata qualche ora fa da Roma, controfirmata dai ministri Franco, Giorgetti e Giovannini e contiene alcune rinunce, come quello doloroso allo storico marchio, oltre a riduzioni percentuali delle attività, del personale, della flotta, degli investimenti e dei ricavi previsti nell’arco del primo piano industriale.
Ecco alcuni dettagli della mail che punta a mettere le basi per una soluzione condivisa con l’Ue e gli uffici del commissario Vestager. Il primo sacrificio riguarda il brand Alitalia: dopo 75 anni di vita se ne va in pensione, o meglio, in stand by. La nuova compagnia si chiamerà Ita e spariranno o saranno modificati sia il logo sia il vecchio nome, anche se non viene preclusa la possibilità di partecipare alla gara per riconquistare il nome. Nella lettera di Roma sono descritte le proposte di tagli per la flotta: sarà ridotta del 41% per un totale di 43-45 aerei, partendo dalla base attuale di 103-110 velivoli. I dipendenti saranno il 26% di quelli oggi in forza alla Alitalia in liquidazione: avranno un nuovo contratto e passeranno una selezione. Quindi circa 2.850 persone, anche se si sta lavorando ad un allargamento della platea degli addetti inclusi nella newco attraverso l’utilizzo di contratti di solidarietà che permetterebbero l’assunzione di un 30% in più.
Questo significa che la parte “volo” passerà da Alitalia a Ita senza gara mentre gli altri asset saranno messi all’asta: la newco dovrà fare a meno dei punti MilleMiglia che andranno ad altre aziende. L’handling rimane in parte dentro Ita, ma solo i servizi ai passeggeri e non quelli strettamente legati al trasporto bagagli che andranno a gara. Stessa soluzione proposta da Roma per la maintenance “di linea” (gli interventi più semplici) mentre quella “light” (ad esempio, la revisione dei carrelli) passerà ad altri. Ita potrà partecipare all’asta come socio di minoranza.
Gli ultimi nodi da sciogliere riguardano gli slot e il finanziamento delle attività: le bande orarie possono diminuire dell’8% con la rinuncia a 98 slot. Di questi, 54 verranno sacrificati a Linate e Fiumicino. La Commissione chiede però un taglio ulteriore pure su altri aeroporti. Infine i contorni finanziari dell’operazione: la nuova compagnia avrà una dote di 1,7 miliardi. La Ue “gradirebbe” un’iniezione di liquidità in due tranche: la prima di 1,2 miliardi e a seguire una ricapitalizzazione da mezzo miliardo di euro.