Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  aprile 10 Sabato calendario

Tutte le gaffes di Filippo

 «Dove hai trovato quel cappello?» è la battuta di una vita, se la si può pronunciare il giorno dell’incoronazione della propria moglie, regina d’Inghilterra. Ci vuole verve, e la verve Filippo d’Edimburgo ce l’aveva: gli è servita tutta in questi 73 anni accanto alla sua Elisabetta, sempre un passo indietro ma abbastanza vicino da farla ridere. Anche quando la vita brillante e le numerose amicizie femminili avevano fatto passare alla coppia anni difficili di pettegolezzi piccanti, poi superati e culminati nelle parole tenere che la sovrana ha riservato al marito in occasione dei loro cinquant’anni di matrimonio, quando lo ha definito «la mia forza e il mio supporto». 
DINASTIA GRECA E DANESEAll’inizio, in casa Windsor, lo chiamavano L’Unno e non piaceva molto: erede delle dinastie reali greca e danese, cacciato dalla Grecia insieme alla famiglia quando aveva solo un anno, discendente della regina Vittoria, con una madre, Alice di Battenberg, nata sorda e confinata in un ospedale psichiatrico quando il figlio aveva otto anni prima di unirsi a un ordine religioso, e un padre, Andrea Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg, fuggito a Monaco con un’amante per morire giovane tra gioco d’azzardo e alcol, aveva quattro sorelle di cui tre sposate con dei nazisti ed era cresciuto vagando tra collegi, con addosso i vestiti di seconda mano ceduti dai parenti ricchi. 
Ufficiale della marina inglese, si era distinto durante la guerra e, molto alto e bello, aveva conquistato il cuore di una Elisabetta ancora adolescente, ignara di dover salire al trono 13 anni dopo. Ad ogni modo a Filippo venne dato il titolo di Duca di Edimburgo già nel 1947, quando le nozze fecero brillare gli occhi di un paese ancora impolverato nelle macerie della guerra. Con l’incoronazione, la sua carriera militare finì e a questo maschio alfa vecchio stampo, indurito dai traumi, toccò un ruolo da comprimario. 
Il cognome, anglicizzato in Mountbatten dopo la guerra, non poté darlo ai figli perché Winston Churchill in persona si oppose e la cosa, è noto, gli creò grande disagio. E un certo istinto a trasgredire le regole attraverso gaffe che, anche nel mondo meno levigato e sensibile di cinquant’anni fa, creavano un notevole imbarazzo soprattutto perché dirette a stranieri, asiatici, neri, disabili, obesi e disoccupati, in una serie leggendaria e, va detto, a volte esilarante. Pare che quando Carla Bruni arrivò a Buckingham Palace per un ricevimento ufficiale, guardò l’allora presidente francese Sarkozy con aria complice e commento: «Un po’ fuori dalla tua portata, eh vecchio mio?». E si narra del terrore dei funzionari di palazzo, al Royal Wedding di Kate e William, nel vedere Filippo accanto all’ex presidente americano Barack Obama: tutti temevano che facesse una battuta delle sue.
LE GAFFESMa le sue uscite fuori luogo potrebbero riempire libri interi. Come quando, durante una visita in Kenya nel 1984, dopo aver ricevuto un omaggio da una donna, disse: «Lei è una donna, no?». Nel 1996, discutendo sulla richiesta di mettere al bando le armi da fuoco, dopo il massacro in una scuola (dove un uomo uccise 16 bambini e la loro insegnante): «Mettiamo il caso che un giocatore di cricket prenda la sua mazza, entri in una scuola e inizi a massacrare con quella un sacco di gente: beh, che si fa, si mettono al bando le mazze da cricket?». Parlando nel 1998 a una donna che aveva perso entrambi i figli in un incendio, le disse: «Gli allarmi anti incendio sono una vera noia. Ne ho uno in bagno e ogni volta che faccio scorrere l’acqua calda, il vapore lo fa suonare». In una visita in una casa di riposo, nel 2002, chiese a un ospite: «La gente inciampa mai su di lei?». 
GLI ULTIMI ANNISi è ritirato dagli impegni pubblici nel 2017 e nel 2019 si è di nuovo parlato di lui quando è andato addosso a una macchina su cui viaggiavano due donne e un neonato. Nessuno si è fatto nulla di grave, ma è emerso che tra gli automobilisti del Norfolk si sapesse di dover stare molti attenti accanto alla tenuta di Sandringham, dai cui viali era facile veder spuntare il duca a tutta birra. Come padre è stato inflessibile e il rapporto con il primogenito Carlo notoriamente difficile, ma le sue lettere a Diana mostrano una simpatia nei confronti di una situazione, quella del consorte di un Royal, che lui stesso ha vissuto in prima persona. «Ho pochissima esperienza personale di indipendenza», disse a Singapore, nel 1959: «Sono una delle persone più governate che vi capiterà mai di incontrare». I britannici hanno riconosciuto dietro alla stabilità del regno di Elisabetta i benefici di una coppia solida e per questo, al bel principe Filippo, senza ruolo istituzionale a differenza del suo predecessore Alberto, marito di Vittoria morto giovane e ufficialmente Principe Consorte’ com’era inevitabile quando la monarchia era più centrale, è stato perdonato molto. Elisabetta e Filippo hanno abbracciato quasi un secolo insieme. E la regina, per la prima volta, oggi è sola.