il Fatto Quotidiano, 10 aprile 2021
Ziegler spiega il capitalismo alla nipote e invita alla ribellione
Il punto di vista con cui Jean Ziegler, sociologo di fama, socialista svizzero con diversi incarichi alle Nazioni Unite, parla del capitalismo è chiaro fin dalla dedica iniziale: “Il capitalismo spiegato a mia nipote. Nella speranza che ne vedrà la fine”. Si tratta di una dissertazione semplice e diretta, come può esserlo la conversazione con una giovane nipote, in cui è chiaro che “io non voglio vivere su un pianeta dove ogni cinque secondi un bambino di meno di dieci anni muore di fame o di malattie legate alla denutrizione, considerato che la Terra potrebbe sfamare senza problemi il doppio della popolazione attuale, se solo la distribuzione degli alimenti fosse equa”.
A volte le formule sono un po’ scontate, ma alcuni concetti (accumulazione, sfruttamento, debito) sono spiegati in modo illuminante. Alla nipote Zhora Ziegler descrive lo scarto tra la crescita del prodotto mondiale lordo mentre “il pianeta collassa sotto l’opulenza”. Spiega a chi “sfortunatamente in una scuola svizzera avrà poche occasioni di sentir parlare di Karl Marx” cosa abbia rappresentato l’autore del Capitale. Racconta ciò che ha visto, da inviato Onu, in Guatemala o in Bangladesh. Che fare davanti a tutto questo? Ziegler ha una formidabile fiducia nella ribellione, nonostante il neoliberismo “distrugga il sistema immunitario delle sue vittime”. Ma comunque “non è proprio possibile riformulare in maniera graduale e pacifica il sistema capitalista. Bisogna farla finita con l’oligarchia”, chiamando in causa anche Papa Francesco, quando dice che “la nostra attuale civiltà permette che più di un miliardo di persone vengano considerate ‘rifiuti’. So con certezza che non voglio più essere parte di questo tipo di società”. “La mia speranza si alimenta della stessa convinzione – conclude – che animava il poeta Pablo Neruda: “Podrán cortar todas las flores, pero jamás detendrán la primavera”. Potranno recidere tutti i fiori, ma non fermeranno mai la primavera.