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 2021  aprile 10 Sabato calendario

Ritratto di Florentino Perez

Ha conquistato il nomignolo di ’cesar’ dell’Ibex 35, l’indice di Borsa spagnolo, da presidente della holding Acs (Actividades de Construcción S.A.) e imprenditore di risonanza internazionale. Ma per i più, le sue gesta hanno marcato un’epoca soprattutto come presidente in due tempi del Real Madrid, riuscito nell’impresa di assicurare ai Galacticos 5 delle 13 Champions League nella vetrina dei trofei. Serio, estremamente discreto, nella grisaglia d’ordinanza Florentino Pérez, 74 anni, ha sempre ostentato i valori di un club esemplare, che alimenta ’la leggenda’ di Alfredo Di Stefano. E i Blancos sanno che ’il presi’, come lo chiama Zidane, gradisce serenità e rispetto. Nel suo regno, il palco Vip del Bernabeu, don Florentino ha visto sfilare le élites politiche e imprenditoriali del pianeta. Anche dopo che, nel 2016, lasciò l’incarico di Ceo nella compagnia creata dal nulla e trasformata in un conglomerato presente in 5 continenti, che dà lavoro a 177.000 impiegati, con un fatturato superiore ai 35 miliardi. Una delle operazioni decisive, l’integrazione nel 2011 della compagnia tedesca Hochtief. Anche se, strategicamente, il colpo grosso Pérez l’aveva realizzato 8 anni prima con l’acquisizione di Dragados, il maggiore gruppo di costruzioni iberico.
Personalmente, ’rey Florentino’ è titolare di una fortuna che Forbes stima in 2,2 miliardi di euro, collocandolo fra i 10 Paperoni più ricchi di Spagna. Il suo segreto? Lavoro, lavoro, e ancora lavoro. Ancora di più, dopo la scomparsa, nel 2012, della moglie Maria Angeles Sandoval, l’amata ’Pitina’. Un’attitudine ereditata dal padre, Eduardo Pérez, che lo sostenne – terzogenito di cinque fratelli – negli
studi da ingegnere civile all’Università Politecnica di Madrid. Che, però, non ha mai occultato la passione per la politica. Durante la Transizione, militò nell’Unione del Centro Democratico e fu consigliere comunale a Madrid, per poi perdere le elezioni nell’82. Ci riprovò 4 anni più tardi con il Partito Riformista Democratico, senza esito. Cinque anni dopo, la prima vittoria elettorale, con l’approdo nell’ufficio presidenziale del Real Madrid. Il club trasformato in multinazionale galattica, riuscito a chiudere l’ultimo esercizio con attivi per 320mila euro, nonostante la crisi coronavirus. L’ultimo successo negoziale, la ristrutturazione del Barnabeu, che costerà 400 milioni di euro. Un padrino che non ama delegare, ma stana gli assessori all’Urbanistica, adula i presidenti ed esercita pressioni sui giornalisti, secondo il Retrato en blanco y negro de un conseguidor, firmata dal giornalista Juan Carlos Escudier Vilas.