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 2021  aprile 09 Venerdì calendario

Intervista a Max Gazzè

«Non posso proprio dire di aver fatto un bel festival di Sanremo. La confusione di quei giorni, la canzone che ho portato (Il farmacista, ndr) che avevo nel cassetto da tre anni e pensavo potesse andare bene, non sono riuscito a trasferirla al pubblico come volevo. Col senno di poi dovevo portare un altro pezzo del nuovo disco, Il vero amore, ma poi, chissà come sarebbero andate le cose? Ora rimedio a quell’inciampo con otto canzoni, e oltre alla traccia sanremese ho messo la cover dei CSI, Del mondo, cantata all’Ariston, che amo da pazzi».Max Gazzè, «La matematica dei rami» è il titolo del suo nuovo album che esce oggi ed è il frutto del lavoro con la Magical Mystery Band. Di chi si tratta e chi sono i suoi compagni di viaggio?«La MMB è un gruppo di artisti messi insieme da Daniele Silvestri che è un po’ alla guida della macchina produttiva e suona le tastiere, poi ci sono Fabio Rondanini, Gabriele Lazzarotti, Duilio Galioto, Daniele Fiaschi e Daniele “il Mafio” Tortora; una volta saputo che sarei andato a Sanremo sono entrato a gamba tesa nel loro studio mentre facevano cose per conto loro e li ho coinvolti sulle nuove canzoni».Lo studio di cui parla è il vecchio Terminal 2 di Roma dove hanno inciso Battiato, Consoli. Un luogo di grande ispirazione visto che brani nuovi di zecca come «Figlia», «L’animale guida» o «Considerando» raccontano un Gazzé rinnovato. Pezzi che respirano con melodie abbastanza distanti dal solito Max.«Ha ragione. Sono canzoni che hanno aria, l’apertura verso la musica “ampia”, il prog, il rock d’antan, una filosofia che sta tutt’attorno a questo lavoro. Live set, registrazioni in presa diretta come negli Anni 70, le ore piccole fatte per pura passione, risate, idee e armonie a confronto. Il pc usato come macchina per registrare e non per aggiungere filtri, autotune o altre tecnologie. In un momento in cui il mondo è costretto alla distanza, abbiamo avuto la fortuna di riunirci e far nascere in noi quella voglia di musica che fa uscire di casa la mattina con il sorriso».Uno dei brani si intitola «Un’altra adolescenza».«È un invito a invecchiare dando spazio agli stimoli e non alle fisime mentali che anche io mi faccio. Sento il bisogno di rimanere adolescente e questa canzone è un invito a farlo».Su questo concetto è nata «La matematica dei rami».«Rubando la tesi di Leonardo Da Vinci che vede crescere l’albero seguendo un andamento caotico dei suoi rami per resistere al vento, così anche noi nell’apparente casualità dei suoni, delle intenzioni, abbiamo trovato una forza giovane, tenace, un’armonia di cui andiamo fieri. Anzi, guardi, dopo questa esperienza ho chiesto di iscrivermi alla MMB e li raggiungerò, magari per qualche cosa dal vivo».Chissà quando si potrà?«Scriva pure che in estate, così come feci per la scorsa, andrò a suonare dal vivo a costo di essere arrestato. Non lo farò per soldi ma perché bisogna far partire la macchina e far lavorare le persone che sono dietro di noi. L’anno scorso, grazie a un promoter come Francesco Barbaro di OTRLive che ha fatto il Don Chisciotte, abbiamo portato davanti ai palchi 200 mila persone. Quanti casi di positività ci sono stati? Uno. Ora anche il movimento dei “Bauli” si sta attrezzando per far sentire la sua voce; le istituzioni li devono ascoltare. Il ministro Franceschini vuole agire, ma comincia a essere ridicolo che non si sappia come fare. Non c’è più tempo per cui dico ai miei colleghi: organizzatevi, suonate dove si può perché è imperativo se non vogliamo fare una brutta fine»