ItaliaOggi, 9 aprile 2021
Periscopio
Una volta, nelle redazioni dei giornali, potevano accadere fatti strani. Anche di incontrare grandi giornalisti. Luigi Mascheroni. Il Giornale.Totò attore era come l’uomo-orchestra di Totò le Mokò (il cappello coi campanellini in testa fisarmonica, piatti, corno e tamburo in spalla, un clacson a soffietto suonato dall’interno del gomito). Diego Gabutti (Informazione alternativa).
Ho deciso di farmi prete nell’ultimo anno di liceo pensando che mettermi al servizio di Dio fosse la cosa migliore. I miei genitori erano profondamente contrari. Per loro fu un grande dolore. Ma non posero veti, anche se avrebbero potuto, dato che ero minorenne. Poi, vedendomi felice, furono felici anche loro. Camillo Ruini, cardinale (Aldo Cazzullo). Corsera.
Qualcosa di Osho l’ho ho letta. Che te posso dì? Le trovo banalotte. Ne ricordo una che suona così: «Se ti lascia una donna, perché soffrire? Ritorni nella situazione in cui ti trovavi prima, quando non ce l’avevi». Sì, vabbè, grazie ar c...!. Federico Palmaroli, umorista politico del quotidiano Il Tempo (Stefano Lorenzetto). Corsera.
Mi ha stupito che il Lazio sia rimasto in zona gialla per tutto il periodo in cui Zingaretti era segretario del Pd e, la settimana dopo le dimissioni del leader, sia scattato in area rossa con un dubbio balzo degno di un trapezista. Pietro Senaldi. Libero.
Debora Serracchiani, discutibile governatrice del Friuli, è stata insediata da un capolavoro di palazzo tra Franceschini, Delrio e l’astutissimo Lotti, che ha impreziosito l’operazione ottenendo la vicepresidenza per il figlio di Vincenzo De Luca. Un partito, dunque, il Pd, sempre più in balìa delle correnti, all’inseguimento dei grillini, con un segretario che però può contare sul Quirinale come asso nella manica. Luigi Bisignani. Il Tempo.
Il trionfo del correttismo è anche nelle candidature agli Oscar? Adottano il manuale Cencelli delle minoranze. Non ci si chiede più se un film è meritevole o no. Ci sono le donne, i neri, i gruppi sociali marginalizzati e allora è ok. Se ha per protagonista un maschio bianco eterosessuale di una famiglia tradizionale di Manhattan è tagliato fuori. Pierluigi Battista di Huffington post (Maurizio Caversan). LaVerità.
L’abilità di Napolitano consisteva nel non compromettersi. Raggiunse l’apice negli anni Ottanta, quando sfavillava Bettino Craxi. I miglioristi del Pci, di cui Napolitano era capofila, puntavano a un avvicinamento col capo socialista. Il segretario, Enrico Berlinguer, non voleva invece saperne. I suoi successori, Alessandro Natta e Achille Occhetto, nemmeno. Incurante, Giorgino, ordinò alle sue truppe di gettarsi nell’impresa. Il partito reagì e i miglioristi scesi in battaglia persero le penne. Non Napolitano che, prudente, era rimasto a guardare. Poi, pronunciate un paio di farsi di rito, si riallineò con la segreteria. Di Napoleone Colajanni, uno dei suoi che continuava a sgambare, disse: «È un cane sciolto». Colajanni replicò: «Io sono un cane sciolto. Lui è un cane da grembo». Aggiunse: «È un vile». E lasciò il Pci. Giancarlo Perna. LaVerità.
Dopo l’ebbrezza seguita alla caduta del Muro di Berlino, in cui non c’era nessuno in Italia che non si proclamasse liberale, i liberali sono tornati a essere quello che sono spesso stati: una minoranza. Quanti sono oggi in parlamento? E nelle case editrici? Il pensiero liberale è cresciuto nel nostro Paese senza protezioni politiche. In questo senso, si può dire che è stato isolato. Che non significa, nel mio caso, che sono stato solo. Io ho dialogato sempre con tutti, da Gianni Vattimo al Cardinal Ruini. Ma senza mai avere una copertura politica. Dario Antiseri, filosofo (Nicola Mirenzi). Huffington Post.
Tutti ci ricordiamo le critiche democratiche alle politiche migratorie dell’amministrazione Trump. In particolare, la forza con cui l’allora opposizione inveiva contro la politica di separazione delle famiglie di migranti e, soprattutto, contro il trattamento riservato ai minori non accompagnati. Molti bambini sono tragicamente spariti dopo essere stati rinchiusi come animali in gabbie di metallo. Tralasciando il fatto che queste politiche risalgono a prima dall’amministrazione Trump, è palese che anche Stephen Miller, lo zar per l’immigrazione di Biden, ne abbia già abusato in modo inaccettabile. Con la nuova amministrazione ci saremmo aspettati un cambio di rotta. E invece le politiche non sono cambiate, né i campi sono stati chiusi. Anzi, ne sono stati aperti di nuovi che vengono oggi rinominati con il nome rassicurante di «centri di accoglienza». Andrea Molle. ItaliaOggi.
Disconosciuto anche dal Pd con cui ha a lungo flirtato, Luigi de Magistris è ora già con un piede in Calabria, dove è in corsa per le regionali. Un parossismo, il suo, che è stato notato perfino nelle cose che lo circondano, ad esempio la scrivania che lo accoglie nello studio al secondo piano di Palazzo San Giacomo. Da questa scrivania il sindaco fa le sue dirette televisive, da qui lancia i suoi messaggi di pace e di guerra; e da questa prospettiva lo vediamo tutti, il più delle volte in maglioncino girocollo e sempre con quella faccia un po’ così, con l’espressione imbronciata di chi non ha ancora fatto la rivoluzione. Marco Demarco. Corsera.
Nel mio matrimonio c’è stata una prima stagione, quella dell’invaghimento, dell’innamoramento. Mia moglie era una delle ragazze più belle di Bologna e volevo averla solo per me, che fosse una donna intelligente, simpatica, colta non lo sapevo, non mi interessava, il fatto che fosse bella bastava, era appagante, i maschi di allora erano così. Dopo i primi anni è successo che le cose non andavano, perché non bastava più la bellezza, ma occorreva anche altro. In quegli anni avevo cambiato mestiere per fare il cinema, ed ero sedotto dalla professione e dai relativi atteggiamenti, da quello che era incluso, diciamo, nel pacchetto del regista. Pupi Avati, regista (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.
«La migliore preparazione intellettuale per uno scrittore è uscire di casa e impiccarsi, visto che scrivere bene è quasi impossibile. Poi se qualcuno lo stacca dalla corda, almeno il poveretto avrà la storia dell’impiccagione da cui cominciare», consigliava con un certo humour nero Ernest Hemingway. La roulette russa del giovane Greene sembra proprio una di quelle ascese al patibolo, sceso dal quale si può ricominciare a scappare con più lena dal proprio destino, sperando di non esserne raggiunti. Graham Green, scrittore (Maurizio Pilotti). Libertà.
Il radical-chic è un complessato che si crede un idealista. Roberto Gervaso.