Specchio, 4 aprile 2021
Lukashenko in guerra contro il look bianco e rosso
Con l’arrivo della primavera, in Bielorussia riprende, dopo un lungo inverno di repressione, la stagione delle manifestazioni in piazza, e le donne dell’opposizione aggiornano il look book di quello che possono mettersi senza venire immediatamente arrestate dalla polizia. I colori della protesta contro Alexandr Lukashenko sono il bianco e il rosso, quelli della bandiera dell’indipendenza che il dittatore ha sostituito con quella rossa e verde della Bielorussia ancora sovietica. Dopo mesi di proteste, il presidente inamovibile vede bianco e rosso ovunque: le ragazze vengono fermate e arrestate per qualsiasi combinazione del colore della neve con quello del sangue. Calze e collane, borsette e sciarpe, gonne e camicette, berretti e scarpe, e ovviamente mascherine e occhiali che aiutano anche a non venire identificate: gli agenti della polizia di Minsk sono ormai esperti di moda e hanno un occhio per gli accessori che creano accostamenti illeciti.
La fotografa bielorussa che si nasconde dietro lo pseudonimo Volya ha creato per il sito di opposizione russo Meduza una serie di esempi dello street style bielorusso, tutti presentati da manifestanti vere (ovviamente anche loro anonime). Immagini di un’eleganza sobria e appassionata al tempo stesso, dove ogni dettaglio ha un significato e una storia. L’ombrello bianco con scritte rosse, che la leader dell’opposizione Svetlana Tikhanovskaya ha regalato anche ad Angela Merkel. Il nastro scarlatto legato al polso, simbolo dei blogger d’opposizione che si sono tagliati le vene in carcere. Il braccialetto bianco della protesta pacifica e il rouge fatale del rossetto di Maria Kolesnikova, la bionda leader della piazza ora in carcere. Il look book primavera-estate introduce anche il nero, colore del lutto per le vittime del regime, con un cappotto o uno spolverino che aiuta a nascondere ai poliziotti gli abiti rosso-bianchi, lasciando spuntare solo qualche dettaglio vistoso. La guerra di Lukashenko ai colori della protesta non si limita ai vestiti. Molti abitanti di Minsk si sono visti sfondare la porta dalla polizia per aver esposto alle finestre banali fogli di carta rossi e bianchi, mentre una donna di 75 anni è stata condannata al carcere per essersi fotografata con un pasticcino bianco ripieno di marmellata rossa. Un fiore rosso in mano può costare dai 15 ai 30 giorni di carcere, mentre il fioraio di Minsk Maxim Khoroshin, che ha regalato cesti di fiori alle manifestanti, è stato picchiato in carcere.