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 2021  aprile 04 Domenica calendario

Le follie del clima di aprile

In Italia. Un tenace anticiclone ha determinato tempo soleggiato e molto caldo in vista della Pasqua, con temperature fino a 10 °C sopra media al Centro-Nord. Mercoledì 31, nuovi record di caldo per marzo all’osservatorio di Pontremoli, in Lunigiana (25,8 °C, serie di dati dal 1929), a Firenze (28,2 °C, dal 1931) e Arezzo (25,8 °C, dal 1957). Il 1° aprile sulle Alpi occidentali comparivano i primi temporali di calore dell’anno mentre la nebbia avvolgeva Genova e La Spezia per l’aria calda in scorrimento sul mare ancora freddo, come già avvenuto lo scorso 24 febbraio. Di nuovo polvere sahariana nell’aria, intanto la siccità prosegue: incendio boschivo da 80 ettari venerdì presso Tolmezzo, e dopo un marzo tra i più secchi in oltre un secolo (meno di 1 mm di pioggia a Torino e Piacenza) il Po ha ridotto ulteriormente la portata, quasi dimezzata rispetto al normale presso Ferrara e simile a quanto si dovrebbe avere a fine agosto. Da oggi e specie a metà settimana tornerà freddo con alcune precipitazioni, anche nevose a bassa quota, ma al Nord le grandi piogge di primavera si faranno ancora attendere. Martedì 6 aprile, sotto il coordinamento scientifico dell’Università di Milano-Bicocca, verrà avviato il progetto “Ada270” di perforazione del ghiacciaio del Mandrone (Adamello): si punta al carotaggio glaciale più profondo mai realizzato in Italia (270 metri) con l’obiettivo di ricostruire le variazioni di clima e ambiente degli ultimi secoli nelle Alpi centrali prima che la fusione del ghiaccio comprometta per sempre le informazioni custodite in questo grande archivio naturale.
Nel mondo. In attesa di una settimana invernale, l’Europa ha vissuto giorni precocemente estivi con un’ondata di caldo talora senza precedenti in questo periodo dell’anno: primati di temperatura massima per marzo battuti in centinaia di località, tra cui Parigi (26,0 °C), Lubiana (25,3 °C) e Badajoz in Spagna (32,4 °C), ma anche nuovi record nazionali in Belgio (26,8 °C), Olanda (25,9 °C), Lussemburgo (26,3 °C) e Germania (27,2 °C). Inoltre ancora caldo estremo dalla penisola arabica al lontano Oriente, nuovi primati marzolini in Oman (42,8 °C) e Pakistan (45,5 °C); inediti in più di un secolo anche i 18,3 °C di Sapporo, città fredda e nevosa del Nord del Giappone. Peraltro il Paese del Sol Levante, nel suo marzo più caldo mai registrato con 2,8 °C sopra media, ha visto la piena fioritura dei ciliegi già il giorno 26 a Kyoto, data più anticipata in ben dodici secoli, ovvero dall’anno 812 (è la più lunga serie al mondo di osservazione delle fasi stagionali della vegetazione). I sei mesi di notte artica sono finiti, al Polo Nord è rispuntato il sole, e il ghiaccio marino comincia a regredire dopo aver toccato il suo massimo invernale di 14,77 milioni di chilometri quadrati il 21 marzo, valore tuttavia all’ottavo posto tra i più modesti in 43 anni di misure satellitari. Cinque vittime per le alluvioni in Tennessee, ma aridità e incendi in South Dakota, dove è stato chiuso l’accesso al monumento nazionale del Mount Rushmore. Uno studio coordinato da Ulf Büngten dell’Università di Oxford (“Recent European drought extremes beyond Common Era background variability”, su Nature Geosciences), rivela che in Europa centrale c’è stata una diminuzione delle piogge estive negli ultimi due millenni, e le siccità successive al 2015 risultano le peggiori di questo lunghissimo periodo, probabilmente con il concorso del riscaldamento globale. Quanto meno la previsione di eventi come le siccità recentemente è assai migliorata a beneficio della gestione delle risorse idriche, e ulteriori progressi sono attesi nel prossimo decennio come spiega il rapporto “Future of weather and climate forecasting” pubblicato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale.