Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  aprile 03 Sabato calendario

Il Club del Libro dei muratori

Si chiama il «Club del Libro dei muratori». Un nome bellissimo, anche se sembra un ossimoro. Cosa c’entrano malta e ponteggi con la lettura? Il libro sembra ormai una cosa per intellettuali, e invece, per fortuna, lo è anche per operai, geometri, magazzinieri, impiegati La cultura non è solo un piacere, ma anche un ottimo investimento. Significa formazione, conoscenze, creatività. E così il titolare della Vanoncini Edilizia Sostenibile S.p.A. di Mapello, Bergamo – terra di muratori e persino di leghisti -, per promuovere la cultura tra i propri dipendenti ha inventato un club del libro aziendale, aperto un paio di volte al mese. C’è una lista di una sessantina di titoli tra cui scegliere: dalle poesie di Gibran a saggi di economia ai romanzi di Dostoevskij. E poi chi vuole prepara una scheda del libro e lo presenta alla platea dei colleghi. Un modo anche per affinare – si dice così – il public speaking. La ditta ringrazia e ripaga l’oratore con un buono di 100 euro. E c’è l’extra se il testo è in inglese. Gente concreta i bergamaschi. L’iniziativa che sfida i luoghi comuni sul mondo dei muratori e demolisce la retorica degli incentivi di Stato alla Cultura – è anche un modo per ringraziare gli 80 dipendenti perché nel 2020 il fatturato dell’azienda è cresciuto del 10%. Ma intanto la metafora, anche se non piacerà a tanti politici, è perfetta. È sulla cultura che si costruisce il Paese. E dove non arriva il pubblico, c’è sempre un muratore pronto a sporcarsi le mani.