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 2021  aprile 03 Sabato calendario

I meccanismi biologici dei pesci pagliaccio

Lo sospettavamo e ora abbiamo la prova. Anche il pesce pagliaccio ha un orologio biologico che lo aiuta a tornare nella sua casa, l’anemone con cui vive in simbiosi». È soddisfatto Cristiano Bertolucci, docente del Dipartimento di scienze della vita e biotecnologie dell’Università di Ferrara. I risultati della ricerca che ha condiviso con i colleghi dell’Università di Oldenburg e del Karlsruhe Institute of Technology sono stati pubblicatati su Scientific Report: tracciano del piccolo pesce diventato celebre come Nemo nel film della Disney un identikit quasi completo. Con i suoi vistosi colori arancione, nero e giallo, in natura vive nell’Indo-Pacifico tropicale, in particolare nella zona vicino alla costa australiana nei primi metri delle profondità ricche di anemoni. «Ma può facilmente essere allevato in cattività come abbiamo fatto noi per studiarlo – spiega Bertolucci —. In questa condizione può sopravvivere a lungo, invecchiando bene fino a vent’anni, ed essere sempre in grado di riprodursi». 
Dopo la nascita, allo stadio di larve, partono nella notte ritornando sempre nella notte dopo alcuni giorni tra le braccia del loro anemone. Con questi invertebrati, parenti delle meduse, il pesce-pagliaccio coesiste avendo trovato il modo di difendersi dal liquido urticante grazie a un muco che lo avvolge. Il risultato è che evita i tentacoli che tengono invece lontani gli altri animali acquatici. «Noi indaghiamo gli aspetti del comportamento e osservandolo abbiamo capito come nel viaggio i pesci-pagliaccio riescano a percepire la posizione del sole trovando la strada giusta» dice Bertolucci. 
Il pesce-pagliaccio si nutre degli scarti dell’anemone e dei tentacoli morti ma anche di plancton, gamberetti e alghe. Le sue feci sono assimilate come fertilizzante. Oltre alla popolarità conquistata con il cartoon, questi pescetti sono diventati noti anche perché cambiano sesso. «Sono monogami ed ermafroditi: prima si sviluppano come maschi e poi diventano femmine». In natura accade con diverse specie per garantire la riproduzione. «Ora ci poniamo un’altra domanda – conclude Bertolucci —. Vogliamo capire quanto gli anemoni influiscano sull’orologio biologico. Non sarà facile ma la sfida è interessante».