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 2021  aprile 03 Sabato calendario

Le guide turistiche al tempo del Covid

La scommessa è piena di incognite. Ma resta l’ultima sfida da vincere se non ci si vuole arrendere alla pandemia. Così le più importanti case editrici specializzate nella pubblicazione di guide turistiche – da Lonely Planet al Touring Club, passando per l’associazione che riunisce i Borghi più belli d’Italia – non hanno voluto rinunciare nemmeno quest’anno a nuovi titoli, alcuni dei quali già sugli scaffali delle librerie. Con una particolarità: le guide turistiche sono state pensate, progettate e scritte in tempo di Covid e non possono certo non tenere conto del particolare momento storico che stiamo vivendo. E dunque, l’avviso ai lettori che molti dei musei, degli hotel, dei locali pubblici segnalati potrebbero essere chiusi o avere orari diversi da quelli indicati ma, soprattutto, una attenzione particolare all’outdoor, le attività all’aria aperta, spesso relegate in secondo piano rispetto ai centri storici e patrimoni artistici.
«Ci siamo chiesti se valeva la pena pubblicare guide anche quest’anno – spiega Angelo Pittro, direttore di Lonely Planet Italia – ma non potevamo“tradire” il pubblico che ci segue da così tanti anni. C’erano dei posti incantevoli che ancora non avevamo raccontato: la Campania, la Liguria, l’Abruzzo e il Molise, isole come Capri, Ischia e Procida, e ancora Cortina d’Ampezzo e le Dolomiti venete. Abbiamo inviato i nostri autori con un mandato: raccontate solo quello che vedete perché ai lettori dobbiamo consigliare ciò che si può fare in questo momento. Certo, ci sono anche altre indicazioni utili, ma con un’avvertenza di fondo che abbiamo pubblicato all’inizio di tutte le guide: l’impatto economico e sociale delle pandemia continuerà a farsi sentire a lungo e, al momento del vostro viaggio, alcuni esercizi, servizi ed eventi potrebbero aver subito cambiamenti e restrizioni. Chiusure temporanee o definitive, purtroppo, variazioni di orario, prenotazioni obbligatorie. Ecco perché il nostro consiglio è quello di verificare sempre prima della visita».
Così, per esempio, nella guida su Cortina c’è scritto che dopo una bella sciata è molto rilassante pattinare al Palaghiaccio. Sempre che, nel momento in cui si viaggia, sia aperto. E in quella dedicata alla Campania, la sezione principale è quella delle attività all’aperto: escursioni al mare e in montagna, tra fondali e gole, forre e altipiani. Senza contare che anche quando si visitano le città d’arte, gli autori suggeriscono sempre itinerari a piedi e stradine poco affollate. Una linea seguita anche dal Touring Club, che ha mandato in stampa una nuova guida rapida d’Italia in tre volumi e dall’associazione dei Borghi più belli d’Italia che ha intitolato il suo volume “Il fascino dell’Italia nascosta”, quella che in questo anno di emergenza è stata riscoperta dal turismo nazionale.
Lo dicono i dati: secondo l’Enit, nel 2020 i visitatori nel nostro Paese sono diminuiti del 46% rispetto al 2019, per un totale di 53 milioni di viaggiatori in meno. Ma nei piccoli centri, spesso, il numero di presenze ha superato quello dell’anno precedente: «Può sembrare paradossale, ma a causa dell’emergenza Covid i borghi italiani sono diventati sempre più attrattivi – spiega Fiorello Primi, presidente dell’Associazione che pubblica, ormai da 18 anni, la guida che racconta oltre trecento piccoli tesori italiani – paesini sconosciuti ai più sono riusciti a suscitare l’interesse dei tour operator e dei turisti alla ricerca di panorami avvolgenti, dei piaceri della tavola e di una qualità della vita spesso introvabile altrove».
Il turismo naturalistico, insomma, è stato l’unico che ha retto allo tsunami coronavirus, anche perché compatibile con il distanziamento fisico e le precauzioni sanitarie. E le guide non potevano che adeguarsi.