ItaliaOggi, 2 aprile 2021
Periscopio
Massimo Cacciari è stato due volte sindaco di Venezia, nel 1993 e nel 2005; due volte deputato; una volta eurodeputato. Politicamente, è un comunista bizzoso. La tv ne ha fatto il Signornò più noto d’Italia. Giancarlo Perna. la Verità.
I like sui social e le amicizie virtuali sono inganni che nascondono la nostra solitudine. Non ci si può rincretinire stando otto ore attaccati all’iPhone. Carlo Verdone, attore e regista (Nino Materi), il Giornale.
Quel Ferragosto del 1964 al Quartiere Montesacro di Roma dove abitava Flaiano, alla mattina in giardino, iniziamo a battere a macchina: lavoravamo a una sceneggiatura, seduti uno di fronte all’altro. Un gruppo di ragazzi piuttosto brutti e macilenti si avvicinano alla recinzione, li guardano a lungo, e poi urlano: «A frociiii!!!». E Flaiano: «Credevo peggio». Vaime, umorista, Quando la rucola non c’era.
Io e Linus tifiamo squadre diverse. Siamo entrambi meridionali di Milano, figli della periferia, abbiamo obiettivi chiari e i piedi per terra. Siamo sportivi, ma lui è metodico, ha quaderni dove annota tutto. Io viaggerei sempre, lui no. Nicola Savino, deejay con Linus (Elvira Serra), Corsera.
Il giudice Corrado Carnevale fu massacrato dai suoi colleghi perché garantista. Lo conoscevo e apprezzavo. Temo di non avere fatto abbastanza per lui. Ma un avvocato che si trova di fronte a giudici, che invece di applicare la legge, fanno i lottatori (contro la mafia, la corruzione ecc.) è disarmato. Mauro Mellini, avvocato (Gian Carlo Perna). Libero.
Antonio Ingroia ex magistrato mammasantissima contro la mafia ha subito individuato dietro l’epidemia del Covid qualcosa di losco: la ’ndrangheta. Per lui sarebbe stata la mafia calabrese in combutta con i cinesi a ordire il piano planetario. La tesi di Ingroia è tuttavia più vicina alla verità di chi accusa del Covid gli antichi egizi, i pedofili liberal o Elvis Presley. Mattia Feltri. la Stampa.
È il momento di prendersi l’eredità di Forza Italia. Non si tratta di comperare senatori di questo partito, impresa facile perché costano poco adesso. Ma le idee. Le nostre idee di allora non sono tramontate. Fi sta morendo e invece la Lega sta cambiando pelle. Proprio come fece Forza Italia alla fine degli anni Novanta quando Berlusconi ebbe un colpo di genio, decise di aderire al Partito popolare europeo. Marcello Pera, ex presidente del Senato. La Verità.
Ogni gioco ha la sua visione del mondo. Il calcio è una straordinaria combinazione di forza, tecnica, imprevisto, arbitrio (le infinite interpretazioni cui può dar luogo qualsiasi fase del gioco). La sua filosofia è saggismo puro. Saggismo vuol dire che una partita può esser vista secondo tante prospettive, gli schemi di gioco possono essere infiniti e in continuo movimento, un centro non v’è. Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia (Valentina De Salvo), Repubblica.
Dalla finestrella del carcere al quale era stato condannato per motivi politici dal regime fascista mio padre intravedeva l’orto botanico. Mi scrisse: «C’è dentro un usignolo e la sera quando canta penso a te; e la notte quando, bassa all’orizzonte, vedo una stella penso a te e a Lucia», la mia sorellina, che era nata da poco. Maria Romana De Gasperi (Aldo Cazzullo), Corsera.
Avevi quattro anni, mi rendo conto, quando arrivò la Spagnola, a fare centinaia di migliaia di morti in Europa, nel 1918. Certo sarà passata anche da Parma, e qualcuno in casa si sarà ammalato, forse tu stesso. Quanta paura nelle interminabili notti di veglia, tua madre al capezzale di un malato con la fronte rovente. Eppure, di tutto questo niente dai tuoi ci è stato tramandato; della Spagnola, tu non mi hai mai parlato. Quasi fosse, nel 1918, cosa ritenuta naturale dagli uomini ammalarsi, e anche morire: nel dolore, ma senza lo sbalordimento e l’ossessione nostra, nel 2020. Marina Corradi, scrittrice. La Gazzetta di Parma.
Si aspetta gli auguri di Loredana Bertè, la donna che amò Panatta e sposò Borg? «Ma no, dai, è passato tanto tempo. Però con Loredana ci siamo voluti bene. È il ’72 o il ’73, non ricordo. Stiamo insieme. Ti presento un amico, mi fa. Arriviamo in Cinquecento a Piazza Venezia. Sotto il balcone del Duce ci aspetta uno sciroccato vestito da marziano: stivali, tuta, mantello... È Renato Zero». Adriano Panatta, tennista (Gaia Piccardi), Corsera.
A San Pietroburgo (24 settembre 2004) l’imprenditore Roman Tsepov venne trovato privo di vita in conseguenza della puntura con una sostanza radioattiva. Numerose anche in Ucraina le morti misteriose. L’avvelenamento di Viktor Yushchenko, nel 2004, suscitò un’ondata di indignazione, anche perché, per la prima volta, era stata utilizzata la diossina (mescolata alla minestra). Vi è poi il «caso Litvinenko», di cui si è parlato molto. L’ex spia russa, fuggita nel Regno Unito, aveva accusato nel 2000 i suoi superiori di avere organizzato l’assassinio dell’oligarca Boris Berezopvsky e in seguito aveva indicato in Putin il mandante dell’omicidio di Anna Politovskaya. Il 1° novembre 2006 l’ex agente si ammala improvvisamente e i medici inglesi non riescono a salvarlo: era stato avvelenato col polonio. La sostanza radioattiva era stata messa nella sua tazza di tè da due suoi colleghi. Aldo Forbice, la Verità.
Mi insediai come presidente del Palazzo Ducale di Genova nell’agosto 2017, l’estate dello scandalo Modigliani. Io sono ancora il custode legale dei quadri e chissà quando finirà questa storia. Che cosa mi ha insegnato? Che l’arte è un mondo complicato. Però che meraviglia quando vedo i bambini che si incantano davanti a Monet. Oppure tutte quelle persone che vennero a vedere i quadri di Rubaldo Merello. Mica ho detto Picasso, ho detto Merello. Luca Bizzarri, per dieci anni uno dei volti di Le Iene (Roberta Scorranese). Corsera.
Il deserto dei tartari ha trascinato Dino Buzzati fuori dall’anonimato, è stata la sua occasione di riscatto e Buzzati, ormai considerato uno degli autori italiani più importanti della prima metà del Novecento, si fa trovare pronto. Ha passato abbastanza tempo nella sala macchine del giornale. Ma conserva sempre quel senso militaresco della disciplina, del dovere da compiere, senza troppi protagonismi. È scrittore di successo, ha vinto lo «Strega» nel 1958 con i Sessanta racconti, potrebbe sedersi dietro una scrivania e comandare a bacchetta, potrebbe fare il trombone. Invece scrive di nera, con una finezza e un’umanità che non hanno eguali ancora oggi. Taccuino e «lavorare di scarpe». Dino Buzzati, Maurizio Pilotti. Libertà.
Chi giura eterno amore non conosce né l’amore né l’eternità. Roberto Gervaso.