Il Sole 24 Ore, 2 aprile 2021
Il Regno Unito lancia il bond islamico
Il Regno Unito va a caccia di capitali nel mondo della finanza islamica. E lo fa promettendo un rendimento lillipuziano. Il Tesoro della Gran Bretagna ha lanciato un Sukuk, un bond islamico: 500 milioni di sterline a un “tasso” dello 0,33% con scadenza nel 2026. In Europa, il Regno Unito è stato il primo, e finora unico, paese sovrano a lanciare un Titolo di Stato destinato esclusivamente agli investitori di fede musulmana. Con l’emissione di ieri, la seconda della sua storia, Londra riafferma il suo scettro nella finanza islamica nel Vecchio Continente, anche alla luce della Brexit: uscita dall’Unione Europea, la Gran Bretagna si rafforza sui mercati finanziari fuori dalla moneta unica.
Il Sukuk del Regno Unito non ha in realtà un tasso di interesse: in questo particolare tipo di emissioni è sostituito da un”tasso di profitto”. La Sharìa, la legge coranica, vieta che il denaro possa generare altro denaro: il precetto che risale ai tempi di Maometto ma di fatto impedisce il principio finanziario moderno che un investimento possa produrre una rendita. Per poter ovviare all’ostacolo, i Sukuk sono obbligazioni che investono in immobili messi a reddito e che ripagano al cliente l’incasso dell’affitto invece di un rendimento. La struttura è molto complessa: il HMR Treasury funge da emittente del titolo; il Ministero degli Alloggi e gli Enti Locali copre quattro ruoli: fornitore, proprietario e inquilino degli immobili messi a garanzia; la Commissione dei Lord è il garante della sottoscrizione per conto dei titolari del certificato del bond che pagherà un “premio” annuo dello 0,33% (equivalente al tasso del Gilt quinquennale fissato all’1,5%). La complessa architettura è stata messa in piedi da Hsbc, affiancata da una serie di banche islamiche locali: la Emirates NBD, la Dubai Islamic Bank e la Arab Banking Corporation. Il titolo è stato venduto in Malesia, Emirati Arabi, Kuwait, Arabia Saudita, Singapore e Hong Kong. L’ammontare del Sukuk è il doppio di quello del debutto nel 2014: un segnale che il Governo si aspettava una forte domanda tra i risparmiatori e anche un segnale di apertura verso i paesi musulmani. Alla fine del collocamento, le richieste sono state per oltre 600 milioni di sterline.
Il governo di Sua Maestà finanzia così il mega piano di aiuti pubblici all’economia, vendendo debito a compratori islamici esteri. A causa della pandemia il debito pubblico del Regno Unito è schizzato oltre i 2mila miliardi, sfondando la soglia 100% del Pil, livello mai così alto nella storia moderna del paese. I tassi negativi aiutano le emissioni sovrane: gli Stati si finanziano a costo quasi zero. I rendimenti, però, sono ridotti al lumicino.