Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  marzo 15 Lunedì calendario

Biografia di Marvin Hagler

Marvin Hagler (1954-2021). Pugile statunitense. Soprannominato The Marvelous (Il Meraviglioso). Campione dei pesi medi dal 1980 al 1987, quando fu sconfitto da Sugar Ray Leonard. In carriera ha disputato sessantasette incontri e ne ha vinti sessantadue, cinquantadue dei quali per K.O. «Mancino, potente e tecnicamente raffinato, determinato. La boxe ce l’aveva nel destino, da quando, all’età di 13 anni, si trasferì con la famiglia a Brockton – città che era stata il quartier generale di un altro mito della boxe come Rocky Marciano – ed entrò nella palestra dei fratelli Petronelli. Passato professionista nel 1973, dovette aspettare ben sei anni e ben 49 incontri per battersi per il titolo mondiale. Quella chance Hagler la ottenne per il 30 novembre 1979, una data che lo scolpì nella memoria degli appassionati italiani. Contro Vito Antuofermo, il Paisà di Palo del Colle emigrato negli Stati Uniti, fu una battaglia selvaggia. Per molti addetti ai lavori, dopo 15 riprese senza soste Hagler l’aveva spuntata, ma un finale commovente di Antuofermo, ridotto ad una maschera di sangue (gli furono applicati settanta punti di sutura al volto) convinse i giudici a dare il match pari, lasciando il titolo nelle mani dell’italiano che ne era detentore. Ma l’appuntamento fu solo rinviato. Hagler quella corona se la prese di forza nel 1980 alla Wembley Arena di Londra, quando distrusse un inglese dagli occhi di ghiaccio, Alan Minter [… ] Amava l’Italia, il Meraviglioso. Si era trasferito a Milano, aveva anche tentato la carriera cinematografica (il ruolo più conosciuto in un film di medio successo dal titolo Indio), la moglie era napoletana e lui si era persino appassionato al calcio: simpatizzava per la Sampdoria» [Panella, Rep]. È morto all’improvviso nella sua casa in New Hampshire.