ItaliaOggi, 31 marzo 2021
A Pasque la benedizione fai da te
Un foglio con le preghiere e una bottiglietta d’acqua santa. E la benedizione di Pasqua è fai da te. Le diocesi italiane si apprestano a vivere la seconda festività in lockdown, con la zona rossa estesa in tutto il paese il 3, 4 e 5 aprile. In Toscana, per il tradizionale rito nelle case, i vescovi hanno dato indicazioni ben precise: saranno gli stessi fedeli ad autobenedirsi con una sorta di kit fornito dai parroci.
«Per la seconda volta viviamo la settimana santa nel contesto della pandemia», ha detto Papa Francesco durante l’omelia della messa della domenica delle palme. «L’anno scorso eravamo più scioccati. Quest’anno siamo più provati». Ma le celebrazioni per la Pasqua non si fermano. Anche se con metodi innovativi.
La conferenza episc opale toscana ha diramato le modalità con le quali si svolgeranno le celebrazioni cattoliche della settimana di Pasqua. «A differenza di quanto abbiamo dovuto accettare con sofferenza un anno fa, quest’anno potremo avere la gioia di vivere in maniera comunitaria le celebrazioni liturgiche», si legge in una nota.
«I vescovi della Toscana, sulla base degli orientamenti per la settimana santa del 2021 che la presidenza della Cei ha pubblicato lo scorso 23 febbraio, hanno ritenuto opportuno intervenire al fine di favorirne la concreta attuazione nelle chiese della regione».
In confronto al 2020 la situazione è migliorata, «ma il perdurare della pandemia ci costringe ancora al rispetto di norme e misure precauzionali».
Ecco perché quest’anno i preti non entreranno nelle case dei cittadini per la benedizione. Ed ecco perché il rito sarà fai da te. «Poiché non possiamo fare la tradizionale benedizione delle case e delle famiglie vi invitiamo a venire a prendere in parrocchia la bottiglietta d’acqua santa e la preghiera per benedire voi stessi e la vostra famiglia», ha spiegato ai parrocchiani don Andrea Marianelli, che gestisce la Sacra famiglia di Firenze.
«Anche noi distribuiremo una boccettina d’acqua santa e una preghiera da recitare a casa insieme con la famiglia», ha annunciato don Massimo Malinconi, parroco di San Pietro a Mezzana, una frazione di Prato. «Lo faremo nell’ultima domenica di Quaresima e in quella delle palme».
Ma c’è anche chi agirà diversamente. «Per le benedizioni non voglio ricorrere ad altro modo, tipo bottigliette, perché per me le benedizioni sono un modo ormai unico di incontrare e conoscere le persone», ha detto al Corriere fiorentino don Paolo Tofani, parroco di Agliana, un centro in provincia di Pistoia. «Non ho intenzione di consegnare alcuna boccettina d’acqua santa».
E per quei parroci che non vogliono rinunciare alla benedizione ci sono i protocolli sanitari da rispettare. Così alcuni di loro daranno appuntamento ai fedeli in una strada o in un giardino. E lì, a distanza di sicurezza, benediranno le ampolle dell’acqua.