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 2021  marzo 31 Mercoledì calendario

Quei lavoretti bocciati in Sardegna

Narra la leggenda che il pugile Bruce «Mouse» Strauss, nato nel 1952 a Omaha nel Nebraska (come Gerald Ford, Marlon Brando, Nick Nolte, Fred Astaire, Montgomery Clift, Malcolm X eccetera...) riuscì ad andare a tappeto, presentandosi anche con nomi diversi e facendosi buttar giù due volte in una serata, oltre 150 volte. Record insuperabile di kappaò. Avanti così, però, l’assessore all’Urbanistica della Sardegna Quirico Sanna pare avviato sulla buona strada. In un anno, come ricordano impietosi («il mondo è cattivo...») gli ambientalisti del Grig, il gruppo intervento giuridico, è riuscito infatti a farsi impugnare da governi di orientamento politico diverso, compreso l’attuale esecutivo di Mario Draghi votato anche dalla Lega e da Forza Italia, che in Sardegna sostengono la giunta destrorsa-sardista di Christian Solinas, «tutte e quattro le leggi regionali sarde che puntano a stravolgere la normativa di salvaguardia costiera e demaniale». Beffa nella beffa, a mettersi di traverso all’ultima versione del «ritocco» deciso per trovare scorciatoie alle leggi urbanistiche a tutela delle coste è stata la ministra berlusconiana Maristella Gelmini. Non aveva scelta. Del resto, come spiegava giorni fa La Nuova Sardegna, per il governo «è l’intero impianto della norma votata dal centrodestra a essere in contrasto con la Costituzione. Aumento di cubature sproporzionato, condono edilizio surrettizio, effetti devastanti per le campagne, gli ecosistemi dunali e retrodunali, contrasto con il Ppr, distorsione della concorrenza nell’accesso ai fondi del superbonus edilizio. Quasi tutti i 31 articoli del Piano casa sono oggetto dell’impugnazione alla Consulta. Uno schiaffo». L’assessore ci è rimasto male: «Cosa è il 30 per cento in più? Una stanza. Senza contare l’importanza che avrebbe l’ampliamento degli spazi comuni negli alberghi, soprattutto oggi che siamo alle prese con un virus che chissà quanto durerà». In fondo, dice, lui voleva solo dare una risposta «al piccolo imprenditore che voleva fare alcuni lavoretti, al piccolo geometra di provincia che avrebbe potuto lavorare ed evitare i 600 euro dello Stato, ai tanti piccoli artigiani dell’isola...». Per chiarire il contesto: in Sardegna, secondo l’ultimo report della Cna, su dati Istat, ci sono già ben 261.120 abitazioni vuote pari al 28,2% del patrimonio edilizio. E quando si parla di «lavoretti» si sa come quasi sempre va a finire...