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 2021  marzo 31 Mercoledì calendario

La Francia litiga su Proust

La Francia si prepara a rendere omaggio a Marcel Proust, il suo scrittore forse più amato e moderno, celebrando due anniversari: i 150 anni dalla nascita il prossimo 10 luglio, e il centenario della morte, il 18 novembre del 2022. A contendersi la memoria di Proust, a colpi di reliquie e ricostruzioni, i tanti luoghi che vantano un legame con l’autore di Alla ricerca del tempo perduto, e che riveleranno forse ancora una volta la difficoltà di ancorare il suo mondo immaginario a quello reale. 
Mai come in occasione degli anniversari viene alla luce il paradosso dell’interesse maniacale per la vita vissuta da Proust, proprio lui che in Contro Sainte-Beuve teorizzava l’inutilità del conoscere la vita di un autore per poterne giudicare l’0pera. «L’io dello scrittore si manifesta soltanto nei suoi libri», scriveva Proust, convinto che «un abisso» separasse lo scrittore dall’«uomo di mondo». Eppure il suo letto, i gemelli e un paravento a lui appartenuto saranno esibiti assieme ad altri oggetti personali nella grande mostra al Museo Carnavalet di Parigi. Nella ricostruzione della camera riapparirà anche il celebre cappotto, che qualche anno fa ispirò alla giornalista Lorenza Foschini un bel libro, Il cappotto di Proust. Storia di un’ossessione letteraria (Mondadori).
Gli omaggi non mancheranno di attrarre tanti proustiani, perplessi o meno, anche se «la sola vera “camera proustiana” si trova nel suo libro», protesta sul Figaro lo storico dell’arte e scrittore Adrien Goetz, che denuncia un «delirio feticista» e le «gare di madeleine» a Illiers, «come se Proust fosse lo sceneggiatore di una serie Downtown Abbey alla francese, scrittore nazionale e folkloristico». 
Il paese di Illiers, che ha cambiato il nome in Illiers-Combray per aderire meglio alla trasposizione letteraria, conosce già da tempo il pellegrinaggio dei lettori verso la casa che Proust frequentò da bambino, e che ispirò quella della Recherche dove la zia Léonie gli offre la famosa madeleine scatenatrice di ricordi. «Solo un quarto di quello che si vede a Illiers-Combray è autentico», riconosce Jérôme Bastianelli, presidente della «Società degli amici di Marcel Proust» al quale appartiene la casa diventata un museo. 
Il 10 aprile aprirà a Cabourg, in Normandia, la «Villa du Temps retrouvé», poco lontano dal celebre Grand Hotel dove la camera 414 è stata ricostituita «come al tempo di Proust», e pazienza se poi si è scoperto, fatture alla mano, che la sua camera era semmai la 418. Il percorso proustiano può prevedere poi una visita a qualcuno degli altri alberghi frequentati dall’autore: dal Grand Hotel della vicina Houlgate, al Roches noires di Trouville, camera 110 (l’appartamento 105 è invece quello dove visse e morì Marguerite Duras), al Ritz di Parigi.