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 2021  marzo 29 Lunedì calendario

Domande e risposte sul passaporto sanitario europeo

Il commissario europeo al Mercato interno e responsabile dei vaccini, il francese Thierry Breton, ha scelto Parigi e non Bruxelles dove lavora di solito, per annunciare la nascita del passaporto sanitario europeo, lo strumento che dovrebbe segnare l’avvicinarsi di un ritorno alla vita quasi normale per 450 milioni di cittadini europei.
1A che cosa servirà?
Potrà essere usato per velocizzare i controlli alle frontiere negli aeroporti e sui treni, traghetti e autostrade e quindi rendere più facile viaggiare. Ma avrà un’utilità anche all’interno di un Paese, per esempio per entrare nei luoghi pubblici o partecipare a «manifestazioni importanti», ha detto Breton, come concerti o altri eventi collettivi. L’obiettivo è «ritrovare la capacità di vivere insieme senza rappresentare un rischio per gli altri, e avere la capacità di riaprire» ristoranti, bar, musei, cinema, teatri, stadi. 
2 Sarà obbligatorio?
No, il commissario ha precisato che il passaporto sarà consigliato ma non imposto. Chi per ragioni di privacy o per altre considerazioni preferirà non usufruirne potrà farlo, accettando una maggiore lentezza nei controlli e possibili restrizioni negli spostamenti e negli accessi. 
3 Quando sarà disponibile?
Nell’intervista congiunta di ieri alla radio RTL, al quotidiano Le Figaro e alla rete tv  LCI, il commissario Breton ha indicato la scadenza del 15 giugno. Per quella data il passaporto sarà disponibile sul sito dei ministeri della Sanità di ogni Paese europeo». 
4 Perché è stata scelta la data del 15 giugno?
Per dare tempo a chiunque voglia vaccinarsi di avere accesso a una dose, in modo da non creare discriminazioni tra chi è riuscito a vaccinarsi e chi ancora sta aspettando. Questo significa che secondo Breton è verosimile aspettarsi che tutti gli europei che lo desiderano si saranno vaccinati entro il 15 giugno. 
5 Come funzionerà?
Breton ha mostrato in televisione la schermata dell’applicazione per lo smartphone e la versione cartacea del certificato. Oltre al codice QR, che permetterà a chi controlla di visualizzare le informazioni sul suo terminale, «verranno indicati nome, cognome, data di nascita, se si è stati vaccinati contro il Covid-19, con quale tipo di vaccino, se si è mai stati portatori della malattia, se si hanno anticorpi oppure no. Chi non ha avuto né il vaccino né la malattia dovrà produrre un test PCR (Polymerase Chain Reaction, noto in Italia anche come tampone molecolare, ndr) il cui esito verrà segnato sul passaporto sanitario». 
6 Mancano circa due mesi e mezzo. A che punto siamo con le vaccinazioni nell’Unione europea?
Per adesso siamo ancora indietro rispetto al Regno Unito, che con oltre 33 milioni di dosi somministrate ha coperto quasi il 44% della popolazione con almeno una prima iniezione, secondo le cifre di Our World in Data. Quanto ai grandi Paesi dell’Unione europea, l’Italia ha dato almeno una prima dose al 15,23 per cento della popolazione, la Spagna al 15,12, la Francia al 14,95 e la Germania al 14,76. «Bisogna accelerare», ha detto Breton, «tocca agli Stati membri organizzarsi per fare più in fretta, hanno 420 milioni di dosi a disposizione da adesso a metà luglio. E se decidessero di estendere la vaccinazione ai bambini, l’Europa avrà la capacità e piattaforme necessarie». 
7 Quanto conteranno i ritardi legati ad AstraZeneca?
Breton ha voluto ridimensionare le inquietudini. «AstraZeneca si è impegnata a consegnare 70 milioni di dosi ai cittadini europei, sono tutte fabbricate in Europa, so dove, quindi mi sento fiducioso. Finché AstraZeneca non avrà rispettato i suoi impegni, tutto quel che è fabbricato sul suolo europeo verrà destinato agli europei. Solo quel che eventualmente avanza verrà destinato altrove». 
8 Quando si potrà parlare di immunità collettiva?
Il commissario Breton ha parlato di metà luglio scegliendo, in omaggio ai suoi interlocutori e ascoltatori, la «data simbolica» del 14 luglio, giorno della festa nazionale francese. 
9 Ci sono altri casi di passaporto sanitario nel mondo?
Dopo il «passaporto verde» messo a punto in Israele, Paese modello per la vaccinazione, e l’esperimento dello Stato di New York, ora il presidente americano Joe Biden sta studiando un meccanismo simile a livello federale per tornare a una vita il più normale possibile entro il 4 luglio, il giorno della festa nazionale americana, e un progetto simile è allo studio in Giappone.