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 2021  marzo 27 Sabato calendario

Circumnavigare l’Africa è pericoloso

Ti metti in coda, e rischi di aspettare settimane sotto al sole, oppure prendi la rotta larga, ci impieghi più tempo soprattutto se nel detour incontri i malviventi. È la scelta non piacevole alla quale sono di fronte migliaia di compagnie di trasporti marittimi e di aziende che devono spostare merci dall’Asia all’Europa e viceversa. Il blocco del Canale di Suez provocato dall’incaglio della portacontainer Ever Given ha messo sottosopra una delle rotte commerciali più importanti del mondo, quella che passa dal Canale in terra egiziana e collega l’Oceano Indiano con il Mediterraneo. Costringe imprese e trasportatori a trovare nuove vie a causa dell’emergenza inattesa. Oggi, Suez è un collo di bottiglia nella catena delle forniture internazionali.
Le operazioni di rimozione della Ever Given sono in corso ma i tecnici avvertono che per riaprire Suez potrebbero servire settimane: prima per spostare lo scafo e poi per smaltire le code, al momento oltre 200 navi in attesa alle imboccature Nord e Sud del Canale (dal quale possono transitare non più di 106 cargo al giorno). Significa che la logistica tra Asia ed Europa deve riorganizzare tutto.
Per evitare di aspettare la riapertura della via d’acqua egiziana, molte compagnie di navigazione stanno prendendo in considerazione la possibilità di tornare all’antico, di circumnavigare l’Africa sulla rotta del Capo di Buona Speranza. Rotta aperta da Vasco da Gama più di 500 anni fa (il Canale di Suez è in funzione dal 1869). I problemi sono però due. Il primo è che il viaggio viene a costare molto di più: una maggiorazione media sui 400 mila dollari per un trasporto da Singapore a Rotterdam, ha stimato un manager della compagnia di brokeraggio marittimo Braemar Acm (fonte Financial Times). Ed è più lungo di sette-nove giorni rispetto al passaggio nel Mediterraneo.
Il secondo problema è che navigare attorno al continente africano aumenta non di poco i rischi alla sicurezza. Mentre l’intera rotta che passa per Suez è pattugliata regolarmente contro la pirateria, la situazione è meno sotto controllo in altri punti dell’Oceano Indiano lungo le coste africane, soprattutto verso la Somalia e il Kenya. E, di recente, episodi di pirateria si sono verificati anche lungo le coste occidentali del continente.