il Fatto Quotidiano, 26 marzo 2021
L’opzione dei carburanti sintetici
Vetture sportive con motore termico, fatte di suoni inconfondibili, vibrazioni, cambi marcia, caratteristiche di erogazione specifiche… Cosa ne sarà del lato passionale dell’automobilismo con l’avvento dell’elettromobilità di massa? Difficile dirlo. E non è neanche una questione di ambientalismo, perché qui l’ecosistema c’entra poco o nulla: il trasporto stradale rappresenta attorno al 15% delle emissioni totali di CO2 mondiali. Le auto sportive, poi, costituiscono una frazione minimale delle immatricolazioni e, per giunta, le loro percorrenze annuali tendono a essere limitatissime.
Va detto, poi, che nei prossimi decenni saranno ancora centinaia di milioni le auto termiche e ibride ancora circolanti: esiste quindi la necessità di renderle pulite, tutte. Come? Una possibilità viene dai carburanti sintetici climaticamente neutri, ottenuti combinando idrogeno e anidride carbonica mediante l’utilizzo di energia elettrica rinnovabile. Il risultato sono benzine pienamente compatibili con i motori esistenti e con l’infrastruttura di trasporto, distribuzione e stoccaggio. Ci crede fermamente la Porsche che, contestualmente, vorrebbe vendere un 80% di auto elettriche entro il 2030. E che, insieme a Siemens Energy e a diverse aziende internazionali, sta sviluppando un progetto pilota in Cile per la realizzazione del primo impianto al mondo per la produzione su larga scala degli e-fuel. “Le emissioni di CO2 ‘dal pozzo alla ruota’ si riducono dell’85%, con meno particolati e meno ossidi di azoto”, spiega Frank Walliser, vicepresidente Porsche Motorsport e vetture GT: “Ciò permetterà ai modelli termici o ibridi di avere un’impronta di carbonio simile a quella di un veicolo elettrico”. “Il problema non è il motore a combustione interna in sé, quanto il carburante che bruci”, sostiene Michael Steiner, capo del reparto ricerca e sviluppo di Porsche: “Vogliamo dimostrare che questa tecnologia potrebbe essere la soluzione per le auto sportive, per il motorsport ma anche per le auto stradali”. Un’opzione che, senza nulla togliere all’elettrificazione, sostengono anche BMW, Bentley e Mazda. Il costruttore giapponese è il primo produttore di auto ad aderire alla “eFuel Alliance”, realtà nata con l’obiettivo promuovere l’idrogeno e i combustibili climaticamente neutri. “Dobbiamo ridurre il più possibile le emissioni e per farlo non dobbiamo trascurare nessuna delle possibili strade a nostra disposizione”, dice Wojciech Halarewicz, Vice President Communications & Public Affairs di Mazda Europa: “Riteniamo che, con gli investimenti necessari, l’idrogeno e gli e-fuel daranno un contributo credibile e reale alla riduzione delle emissioni”.