Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  marzo 25 Giovedì calendario

Parla Martina Crocchia, campionessa de L’eredità

Tra abito e monaco o apparenza e inganno, l’aspetto esteriore e quello interiore affollano da sempre proverbi e detti popolari. Martina Crocchia sembra perfetta.
Ha 39 anni, un aspetto fisico da pin-up, una scuola di pole dance (danza con la pertica), sa sorridere senza ridere, rivendica i vari interventi di chirurgia estetica e si è presentata al programma di Rai1 L’Eredità. È passato un mese, ed è ancora lì, inanella definizioni, risposte di cultura, sport, letteratura con una facilità sconcertante, Flavio Insinna divertito (“persona stupenda, come stupendo tutto lo staff”). Ha vinto più di 150 mila euro e ne ha persi 115 perché al gioco finale, “la ghigliottina”, ha risposto “capello” invece di “capelli”.
Come mai L’Eredità?
Un modo per accontentare mia madre: ogni sera mi mandava le cinque parole della “ghigliottina” (il gioco finale) e molto spesso indovinavo la soluzione; però non sono una persona a cui piace mettersi in mostra, nonostante il mio aspetto. Non avevo mai pensato di partecipare.
Poi…
A causa del Covid ho chiuso la mia attività, a quel punto ho accettato: speravo di vincere qualche soldo.
E invece…
Non mi aspettavo né la vittoria né il clamore successivo, con tutte le persone che ora mi seguono sui social, compresi gli hater: questi sono pesanti, ma non mi scompongono.
Improvvisamente famosa.
Ma lo sono? Però su di me ho letto articoli vergognosi apparsi su testate importanti, in cui hanno riportato fatti non veri. Li ho diffidati e ottenuto la rettifica.
Torniamo all’aspetto fisico…
Se riesco ad affrontare bene questa vicenda, e a rispondere alle critiche per la chirurgia estetica, è perché la mia vita è da sempre così.
Spieghi.
A vent’anni ho iniziato a ricorrere al chirurgo: ero un’adolescente molto complessata; (pausa) c’è chi va dallo psicologo e chi sceglie di intervenire in altro modo. Io ho risolto così.
E…
So perfettamente che la mia scelta porta al binomio: bella e oca; oppure: rifatta e stupida.
Quanto legge?
Sono lentissima, più che altro mi reputo curiosa.
Diplomata?
88 al Classico e poi Scienze della comunicazione.
Vota?
Chi non si interessa di politica non dovrebbe neanche avere il diritto di votare.
Per un “capello” ha perso 115 mila euro. Eppure non si è scomposta.
Erano soldi che non avevo neanche il giorno prima, non era cambiato nulla nella mia vita.
Con la vincita cosa farà?
Li investirò nella mia scuola; (sorride) dalla sfortuna è nata una fortuna: senza la chiusura non avrei mai partecipato al programma.
Hobby.
La settimana enigmistica.
La conclude?
Il mio gioco preferito è quello senza schema a pagina 44, ma basta un po’ di tecnica.
Prima della pole dance, cosa?
Per dieci anni sono stata una consulente commerciale per la chirurgia estetica; (ride) a quindici anni avevo già la mia lista degli interventi previsti.
Lei è molto diretta.
Sono il frutto della cultura cattolica, il frutto di un Paese bigotto.
I suoi miti da ragazza.
Take That e i giocatori della Roma; il problema è che sono sempre e solo uomini.
Cerchiamo una donna.
Ieri ho letto un articolo sulla figlia di Cesare Lombroso: è la vera creatrice del Corriere dei Piccoli, poi cacciata in quanto donna e socialista. Metto lei.
Chi è lei?
Una che vuole fare del suo meglio.