ItaliaOggi, 23 marzo 2021
Piante estinte che non lo erano
Diciassette piante considerate estinte sono state scoperte di nuovo in vita in Spagna, Albania e Croazia da uno studio dell’università di Roma. Tra questi anche fiori della costa mediterranea francese. Una notizia importante per la ricerca, i fondi per la conservazione delle specie minacciate e la tutela della biodiversità, come ha sottolineato Patrick Grillas, biologo alla fondazione Tour du Valat d’Arles, che ha curato nel 2009 il lavoro di tesi sulla riscoperta del fiore Lythrum thesioides.Lo si credeva estinto da almeno mezzo secolo. E forse lo era, ma il fiore chiamato Lythrum thesioides è stato ritrovato, a sorpresa, grazie allo studio di impatto ambientale per il tracciato ferroviario di bypass della linea ad alta velocità che transita da Montpellier. A testimoniare l’importanza scientifica della scoperta e a tutela della biodiversità, la società francese delle ferrovie, Sncf, ha deciso di modificare leggermente il proprio tracciato per permetterne la conservazione in situ, nel suo ambiente naturale, salvaguardandone così l’habitat e l’ecosistema. Inoltre, ha finanziato una misura di sostegno permettendo degli studi su questo fiore nell’arco di 30 anni.
Lo studio dell’équipe del dipartimento delle scienze dell’università di Roma ha permesso di riconsiderare le sorti di 17 specie di piante europee che si pensava fossero scomparse e che sono ricomparse. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica online, che si occupa di piante e biologia vegetale, Nature Plants.
Tra le specie presentate nello studio si trovano due varietà mediterranee francesi: il nontiscordardime (Myosotis) di Roussillon e la Saladelle di Duby, presenti sulle coste della Linguadoca e del Rossiglione. Si pensava che l’Astragalus nitidiflorus fosse estinto dal 2006 e l’Ornithogalum visianicum dal 2015: specie molto rare e in via di estinzione che, secondo gli studiosi, devono essere oggetto di un trattamento particolare con una conservazione.
Una buona notizia che è anche il risultato dell’invito a fare ricerca con il contributo di comunità di appassionati per arrivare ad aggregare le conoscenze e consentire, così, di aggiornare i database dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn) che elencano le specie estinte o minacciate. Dietro l’estinzione delle piante c’è la questione dei mezzi per la loro protezione. Quando si suppone che una pianta sia estinta, non si possono mobilitare fondi per la sua conservazione.
Un altro studio pubblicato, nel 2019 in Nature Ecology&Evolution, che ha stimolato la ricerca dell’università di Roma, sostiene che tre specie di piante si estinguono ogni anno, ma la riscoperta di alcune specie, secondo gli autori della ricerca, si deve, tra l’altro, perlopiù al miglioramento della conoscenza tassonomica, cioè i criteri con cui vengono classificati gli organismi in una gerarchia che permette di capirne l’evoluzione, ma a volte, anche a ritrovamenti fortuiti.