Il Messaggero, 23 marzo 2021
L’uccello australiano che sa più cantare
C’è un uccello in Australia che non sa cantare più le melodie della sua specie e per questo rischia di sparire ancora più rapidamente di quanto già sta accadendo a causa del cambiamento climatico e non solo. Si tratta del succiamiele del reggente, una specie che una volta popolava tutta l’Australia in decine di migliaia di esemplari che arrivavano fino alle periferie delle grandi città come Sidney e Melbourne mentre oggi se ne contano soltanto 300 in tutto il continente. Ma se già si sono più volte decimati, adesso anche gli ultimi esemplari di questa specie rischiano di estinguersi definitivamente perché i maschi non sanno più cantare.
Rimasti in pochissimi esemplari sparpagliati in un territorio gigantesco, i maschi infatti non hanno più possibilità di imparare le melodie della specie dagli uccelli più anziani e incominciano a imitare il canto di altre specie che sentono più frequentemente. In questo modo però, il loro canto non è più recepito dalle femmine della loro specie e così diventa a rischio anche la loro riproduzione e la possibilità di ripopolare la specie.
IL CENSIMENTOA scoprire questo curioso effetto che interviene poco prima dell’estinzione di una specie è stato il Difficult Bird Research Group dell’Australian National University di Canberra, mentre stava effettuando una ricerca sul campo per censire gli ultimi succiamiele del reggente rimasti, accorgendosi però che questi non sapevano più cantare. Per il dottor Ross Crates che ha pubblicato i risultati della ricerca sulla rivista scientifica Proceedings B, questi uccelli «non hanno la possibilità di frequentare altri loro simili e imparare come dovrebbero cantare». Durante la ricerca infatti Crates ha spiegato di essersi accorto che questi uccelli «cantavano strane canzoni, sembravano specie diverse» e in questo modo «le femmine potrebbero non accoppiarsi con loro». Per cercare di riparare questo scherzo della natura dovuto in gran parte alla distruzione del loro habitat, i ricercatori stanno intervenendo sul progetto che era già in corso di allevare delle colonie in cattività da liberare sul territorio, insegnando loro, attraverso registrazioni, i canti della loro specie così che una volta rilasciati, li possano trasmettere agli altri elementi.