la Repubblica, 23 marzo 2021
In un solo mese 100mila migranti verso gli Usa: è record
Joe Biden e Kamala Harris all’unisono lanciano l’appello ai migranti: «Non venite». Il ministro della Homeland Security Alejandro Mayorkas che dirige la polizia di frontiera è ancora più esplicito: «Il nostro confine è chiuso. Stiamo procedendo all’espulsione di famiglie e di adulti. Solo per i bambini vulnerabili non faremo espulsioni». Ma l’emergenza alla frontiera continua ad aggravarsi: il numero di attraversamenti illegali è il record storico da 20 anni.
Più di centomila solo nel mese di febbraio, quasi il triplo rispetto al febbraio 2020. La destra accusa Biden di avere di fatto fomentato questa crisi, per aver presentato al Congresso un disegno di legge che prevede una sanatoria per gli immigrati clandestini già residenti sul territorio Usa. Questo ed altri messaggi dai leader democratici avrebbero incoraggiato l’afflusso. Il missionario francescano Gabriel Romero, che dirige un centro di accoglienza in Messico dove ha visto transitare 6.000 richiedenti asilo a gennaio e febbraio, conferma che il cambio di presidenza è un fattore: «Ora che Trump è andato via, molti di loro pensano che se si presentano alla frontiera con dei bambini, sarà facile entrare negli Stati Uniti».
Biden tenta una strada che era già stata imboccata da Trump: l’accordo con i Paesi di provenienza, in cambio di aiuti. La Casa Bianca ieri ha inviato in Messico l’ambasciatrice Roberta Jacobson, responsabile per il confine meridionale all’interno del National Security Council; una missione parallela vede impegnato in Guatemala Juan Gonzalez, un altro stretto collaboratore di Biden. Il compito è ambizioso. Con il Messico si tratta di «sviluppare un piano d’azione umano, per controllare i flussi». Con il Guatemala l’obiettivo è «affrontare le cause strutturali dell’esodo, costruire un futuro migliore nella regione». L’obiettivo è aiutarli a casa loro per evitare che continui a crescere l’esodo verso la frontiera Messico- Usa.
Nell’immediato il problema più scottante riguarda i minori. Il mese scorso hanno attraversato il confine 9.457 minori non accompagnati, contro i 3.490 del febbraio 2020. Il loro numero cresce ogni giorno e ormai supera i 500 arrivi quotidiani. Biden ha sempre garantito che verso i minori saranno applicate attenzioni speciali, per evitare gli abusi del passato (le famigerate “gabbie” nei centri di detenzione, il cui uso risale ai tempi della presidenza Obama, poi divenne più visibile e contestato sotto Trump).
La legge Usa – che Biden vuole applicare senza eccezioni – offre ai minori una protezione speciale. Invece dell’espulsione, hanno diritto ad essere trasferiti in centri d’accoglienza speciali gestiti dal ministero della Sanità anziché dalle polizie di frontiera. Il ministero poi cerca degli adulti a cui affidarli, e generalmente si tratta di familiari già negli Stati Uniti. Ma il sistema è di nuovo al collasso, con 5.000 bambini bloccati nei commissariati di polizia della Border Patrol in attesa che il governo trovi dei centri abilitati per accoglierli.
Biden ha annunciato che intende visitare la frontiera in una delle zone “calde” più attraversate dai richiedenti asilo, ma non è stata ancora annunciata una data. Ad aggravare l’emergenza c’è il fatto che i migranti possono essere portatori di covid. Biden ha deciso di trasferire al Messico milioni di dosi del vaccino AstraZeneca, per accelerare le vaccinazioni nel vicino meridionale. Ma in alcune città di frontiera – dal lato Usa – la popolazione è in allarme dopo il rilascio di migranti positivi al test del covid.