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 2021  marzo 19 Venerdì calendario

Periscopio

Una volta hai detto: «Vera classe è anche non concedere interviste». Perché allora me l’hai data? (ride) «Ho pensato che era meglio averti con, che contro». Jas Gawronski, giornalista (Giancarlo Perna). Libero.
Ora si ritrovano Enrico Letta segretario e da subito tutti già pronti a pugnalarlo. Chissà che battute farà De Mita da Nusco. All’epoca disse che il Partito aveva due vice, Franceschini ed Enrico Letta, appunto, uno inutile e l’altro dannoso. E, sempre Ciriaco, sosteneva che Enrico non è un uomo di partito, ma di governo, non riscalda le piazze, non riscalda i cuori! Luigi Bisignani. Il Tempo.
Palmaroli, vignettista a modo suo de Il Tempo (dove l’ha chiamato il direttore Franco Bechis), vede ciò che è sotto gli occhi di tutti ma che nessuno coglie appieno: il lato comico della politica. Ha cominciato nel 2015 su Facebook con «Le più belle frasi di Osho», arrivando a 1,1 milioni di follower, fino a quando uno studio legale di Londra non gli ha ingiunto, per conto della Osho international foundation, di rimuovere la foto del mistico indiano morto nel 1990. Federico Palmaroli, umorista politico (Stefano Lorenzetto). Corsera.
Mio padre non parlava mai del Duce. Solo una volta in Liguria, davanti a un assalto di sostenitori che picchiavano le mani sul vetro per invitarlo a fermarsi, mi disse: «Ora comprendo Mussolini. È difficile capire se fanno così perché hai combinato qualcosa di buono, o perché sei il capo». Maria Romana De Gasperi (Aldo Cazzullo). Corsera.
Adesso che gli Archivi del Vaticano sono stati desecretati si nota che sul piano del costume abbondano le doglianze per quella che è definita «immoralità» e che torna sovente in testimonianze del clero dagli anni Trenta in avanti, fino alla rivoluzione sessantottesca. Dal Vaticano ci si lamenta per quel che si vede «sulle spiagge», per le «deplorevoli figure» in riviste sgradite, per «rappresentazioni sconvenienti», segnatamente per gli spettacoli di «varietà». Ne fa le spese la pellicola neorealistica di Luchino Visconti Ossessione. A peggiorare la situazione è l’arrivo delle truppe alleate. Marco Bertoncini. ItaliaOggi.
La vita di mio padre è stata una vita in salita, affrontata con una forza vitale inarrivabile. La psicoanalisi mi ha aiutato a capire che non dovevo gareggiare con mio padre. E che non dovevo risarcirlo di niente: non è colpa mia quello che era successo. Dovevo – questo sì – vivere in modo conseguente alla lezione che mi ha tramandato. E l’esperienza politica è stata in parte una medicina. Anche se lui all’inizio non apprezzava la mia scelta: forse perché la politica aveva tradito suo padre Olderigo, fascista devoto, poi spedito da Mussolini nella camera a gas. Emanuele Fiano deputato Pd, figlio di un sopravvissuto di Birkemau (Simonetta Fiori) la Repubblica.
Com’era, Felice Balbo, la mente pensante della sinistra cristiana, l’autore de L’uomo senza miti? Lo descrive bene Natalia Ginzburg nel suo Lessico famigliare. «Balbo non leggeva mai un libro per intero. Ne leggeva qualche brano qua e là, e subito si alzava per andarne a parlare con qualcuno, perchè bastava un niente a sollecitarlo, a farlo fermare, a mettere in moto il suo pensiero…». Giulio Einaudi, Frammenti di memoria. Rizzoli, 1988.
D’Annunzio, che era stato eletto dalla Destra e in Parlamento sedeva all’estrema Destra, dopo alcune sedute passò all’estrema Sinistra, proclamando «Vado verso la Vita». Ma si ricredette subito, dichiarando: «Il socialismo in Italia è un’assurdità. Fra quella gente e me esiste una barriera insormontabile. Sono e rimango un individualista feroce. Mi piacque entrare un istante nella fossa dei leoni; ma vi fui spinto dal disgusto per gli altri partiti». Giuseppe Prezzolini, Intervista sulla destra. Mondadori, 1994.
Una sera il deputato Pci si alzò dal letto e compulsò inquieto i testi per vedere se il battere la fiacca non costituisse uno dei sintomi da cui si riconoscono quelle che Marx chiama «le mezze -coscienze». Fu fortunato che pescò subito il passo: «Le mezze-coscienze sono i vili, i rinunciatari, gli affezionati del compromesso»; e si addormentò di pace. Guido Morselli, Il comunista. Bompiani, 1976.
Nell’elenco della sbadataggini di mio papà c’era il passaporto. Al momento di partire di corsa per qualche oscuro angolo del mondo, regolarmente non lo trovavi. Ma un inviato del Corriere «deve» partire, e ormai in questura ti conoscevano: «Ah, di nuovo lei». Così che di passaporti ne avevi quattro: e uno, almeno, riuscivi all’occorrenza a recuperarlo. Anche con le valigie hai sofferto molto. Infedeli, al primo scalo ti abbandonavano, per un altro Continente. A volte tornavano. Non sempre. «Non è colpa mia», ti difendevi tu. Curioso però, come succedesse sempre a te. Marina Corradi, scrittrice. La Gazzetta di Parma.
La mattina era stata fresca, ma adesso cominciava a fare sempre più caldo di minuto in minuto. Qualcosa del suo vestiario lo infastidiva, ma non riusciva a identificare che cosa fosse. Si trattava del colletto, della cintura elastica delle mutande o forse delle scarpe? Isaac B. Singer, Nemici – Una storia d’amore. Longanesi, 1972.
Da lui in poi ce ne sono stati tantissimi, forse troppi. Prima di lui, non ce n’era nessuno. Se avete mai letto un romanzo poliziesco credibile, gli dovete tutto: è stato Dashiell Hammett l’inventore di quel genere letterario, il primo a mettere nero su bianco il romanzo «hard boiled» (cioè cotto come l’uovo sodo che diventa duro in pratica un sasso, ma per noi italiani suona meglio la «scuola dei duri», come traduceva Oreste Del Buono). È nei suoi libri che entra in scena il detective dai modi spicci, dagli amori infelici o rapinosi, dal cazzotto facile e dalla sbronza ancora più facile. L’archetipo di un uomo solo, deluso, che sopravvive e difende a fatica la propria integrità morale in una città dura, violenta, una «giungla d’asfalto» dove dominano l’avidità, la corruzione e l’inganno. Maurizio Pilotti. Libertà.
L’inventiva di Goya rende permeabile qualsiasi diga innalzata tra vizio e virtù, autenticità e maschera, preistoria e progresso, uomo e animale… La pittura di Goya brulica di animali. Asini, volpi, lupi, galline, conigli, maiali, come pure scimmie, leoni, elefanti, pantere e dromedari, per non parlare dei tori da corrida. Una fauna vastissima. Mario Cicala. Eterna Spagna. Neri Pozza.
Pescatore d’acqua dolce in inverno, e barcaiolo d’estate, Adone s’inalbera, alza la cresta come un gallo ferito. Nantas Salvalaggio, Villa Mimosa. Mondadori, 1985.
Non ho nessuna intenzione di diventare famoso dopo morto. O lo divento in vita o mi dimetto. Roberto Gervaso.