ItaliaOggi, 16 marzo 2021
I contagi alle elementari sono aumentati dell’83%
Per l’ennesima volta in questi mesi arriva la conferma che la curva dei contagi (sia nella seconda che in quella che viene definita terza ondata) è partita dalla scuola. I dati della crescita dei contagi per fasce di età che vengono pubblicati settimanalmente nei rapporti epidemiologici dell’Istituto superiore di sanità, indicano senza nemmeno possibilità di paragone con le altre fasce di età come la fascia 10-19 e a seguire la fascia di età 0-9 abbiano avuto una crescita fra 6 e 10 volte superiore a tutte le altre età se si raffrontano i dati da inizio settembre ad oggi.Ma, si disse, che il problema era quello dei trasporti, che riguardava essenzialmente gli istituti superiori (i più piccoli a scuola per lo più vanno a piedi o accompagnati dai genitori con mezzi privati). A quel sistema dei trasporti si è messo riparo come si poteva con i tavoli dei prefetti durante le vacanze di Natale. Poi ha riaperto subito la scuola elementare (oltre a quella dell’infanzia e asili nido) e a singhiozzo più tardi in Italia solo parzialmente la scuola superiore.
Ora i dati dicono che dal 29 dicembre al 10 marzo scorso i contagi sono saliti dell’83,44% nella fascia di età fra 0 e 9 anni. E del 63,55% nella fascia fra 10 e 19 anni. È dunque l’età scolastica quella dove il contagio è cresciuto poco di più. Perché la terza fascia per crescita è quella fra 30 e 39 anni, con il 52,35% e quasi tutte le altre fasce di età sono al di sotto del 50% di crescita. Quelle più anziane anche molto meno. Fra gli 80 e gli 89 anni il contagio è cresciuto nel periodo del 39,71% e oltre i 90 anni ancora meno: il 31,28%.
È evidente che il focolaio principale è stato quella della scuola dell’infanzia e della scuola elementare: un età oltretutto dove gli alunni fuori dall’attività scolastica non hanno particolari occasioni di contagio, non prendendo aperitivi e non facendo assembramenti particolari.
Ma ancora una volta dispiace evidenziare che la scuola non è mai stata davvero messa in sicurezza. E inevitabilmente ora chiude e prosegue con la didattica a distanza in gran parte di Italia.