Il Sole 24 Ore, 14 marzo 2021
All’asta un ritratto di Mr. Merton
Thomas Ralph Merton (1888-1969) – il primo scienziato a essere assunto dai servizi segreti britannici – lavorava sotto copertura alla Information Technology, ma nel tempo libero aveva un debole per i giovanetti del Rinascimento fiorentino. Ne collezionò alcuni che oggi valgono milioni: dal Ritratto di giovane con tondo in mano, dipinto dal Botticelli verso il 1480 e aggiudicato da Sotheby’s a New York, lo scorso 28 gennaio, per 76 milioni di euro, al Ritratto di giovane di Piero del Pollaiolo, che andrà all’asta il prossimo 25 marzo da Sotheby’s Londra con una stima di 4,6 – 7 milioni di euro.
Fisico illustre, esperto di spettroscopia e inventore, Mr. Merton scoprì la scrittura segreta con cui gli agenti tedeschi comunicavano durante la prima guerra mondiale e sviluppò la passione per l’arte nei suoi frequenti viaggi in Europa.
Durante gli anni 30 e 40 del XX secolo mise insieme una raccolta di 30 opere d’arte di altissima qualità, soprattutto capolavori del Rinascimento italiano e nordico. Oltre ai due ritratti del Pollaiolo e del Botticelli – che fino al 1985 rimasero appesi uno accanto all’altro nel suo studio londinese – la collezione comprendeva opere di Hans Holbein, Lucas Cranach, Bartolomeo Montagna e di altri maestri italiani, tedeschi e fiamminghi, per lo più attivi tra il 1450 e il 1520.
Grazie a un occhio molto acuto e alla straordinaria conoscenza dei colori e della qualità dei pigmenti – derivata presumibilmente dal suo background scientifico e dal suo interesse per la spettroscopia – Merton costituì una collezione di notevole qualità, partecipando a molti comitati museali britannici, tra i quali lo Scientific Advisory Board della National Gallery.
Il genere del ritratto lo intrigava in modo particolare. Raffigurato di profilo (per idealizzare il soggetto), di tre quarti (per alludere alla sua importanza sociale), di fronte (per sottolinearne l’autorevolezza), in coppia, o in gruppo (come documento storico), ogni personaggio giungeva a Merton dal passato con un volto da identificare, una storia da decifrare, un mondo da svelare.
Non a caso il ritratto dipinto ha sempre riscosso l’interesse dei collezionisti e al mondo ne esistono almeno quindici che hanno fatto la storia del mercato dell’arte. Sono campioni di incassi passati di mano, negli ultimi trent’anni, per cifre milionarie; dal Dottor Gachet di Vincent Van Gogh, venduto nel 1990 per 82 milioni di dollari all’imprenditore giapponese Ryoei Saito, desideroso di portarlo con sé nella tomba, all’affascinante Adele Bloch-Bauer ritratta due volte da Gustav Klimt. Il secondo ritratto, del 1912, entrò in anni recenti nella collezione della conduttrice televisiva statunitense Oprah Winfrey che nel 2016 lo rivendette per 123 milioni di euro a un collezionista cinese tramite il dealer Larry Gagosian.
Il giovanetto del Pollaiolo doveva aver fatto scalpore nella Firenze medicea per la sua audacia. Vestito come un notabile e raffigurato a mezzo busto, a grandezza naturale, con i capelli a paggio e i lineamenti raffinati, è oggi l’unico ritratto noto di Piero ancora in mani private. Nella Firenze rinascimentale i fratelli Piero e Antonio del Pollaiolo avevano introdotto importanti innovazioni attraverso molteplici forme d’arte, dall’oreficeria alla scultura, non ultima la ritrattistica e avevano spinto la loro bottega a rivaleggiare con quella di Andrea del Verrocchio per importanza e prestigio. Per la sua posa innovativa, dunque, il ritratto in vendita rappresenta una svolta cruciale nella storia della ritrattistica europea.
«La passione di Merton per le arti del Rinascimento derivava da una speciale sintonia con i grandi artisti di quel momento rivoluzionario. Come altri del suo tempo, anche Piero del Pollaiolo era stato un uomo di scienza, interessato ai fenomeni naturali e in particolare allo studio dell’anatomia umana. Dalla lettura dei diari di Merton – spiega Cecilia Treves, capo del dipartimento Old Master di Sotheby’s – si evince quanto il suo approccio scientifico nel vedere le cose del mondo fosse lo stesso dei suoi artisti».