Corriere della Sera, 14 marzo 2021
L’Eurovision e il caso della band pro-Lukashenko
Il titolo del brano, «Vi insegnerò io», è quasi da romanzo distopico. E così il testo: «Vi insegnerò io/ a ballare a ritmo della musica» è uno degli ammonimenti, insieme a quello a «non rifiutarsi di abboccare all’amo», che compaiono nel ritornello. Ya Nauchu Tebya, «Vi insegnerò io», è la canzone candidata dalla Bielorussia per l’Eurovision, il tradizionale festival della canzone europeo dove gareggiano band da 40 Paesi, Russia inclusa. Il testo, scelto dalla tv di Stato Brtc, Beltelerad’ëkampanija, è rivolto ai manifestanti che da agosto contestano il regime di Aleksandr Lukashenko, fronteggiati da una feroce repressione; e la band che l’ha composta, i semisconosciuti ma filogovernativi Galasy-ZMesta, ha preso il posto di un’altra formazione più nota ma amica dei dissidenti. Così, dopo una petizione su Change.org e molto dissenso online, l’European Broadcasting Unit – la rete delle tv che organizza il concorso – ha chiesto loro di «inviare una versione modificata, o una nuova canzone, che rispetti le regole dell’Eurovision» che vietano messaggi politici. «Pena la squalifica dal concorso».
I candidati «naturali» a partecipare alla finale dell’eurofestival, che si terrà a Rotterdam il 22 maggio (con le semifinali nei giorni prima), erano i Val, Vladislav Paškevič e Valerija Gribusova: duo melodico che in patria va forte. La loro «Da Vidna», «Fino all’alba», era stata selezionata per la scorsa edizione, poi annullata per la pandemia. Il patto era che i Val sarebbero stati ricandidati.
Nel frattempo, però, ci sono state le elezioni, «vinte» ancora dal dittatore Lukashenko e contestate in piazza. Alle proteste di agosto e settembre partecipano anche i Val. Dopo pochi giorni, la Btrc rompe con loro: «Il testo di “Da Vidna” manca di impegno sociale». In Bielorussia è fortissima la repressione delle proteste, e coinvolge anche chi le appoggia solo verbalmente. Come centinaia di atleti, tra cui la cestista Yelena Leuchanka. O – il caso più recente – le due giornaliste Katsyaryna Andreyeva e Darya Chultsova finite in carcere per la loro cronaca delle manifestazioni.
E così per l’Eurofestival 2021 la Btrc ha riaperto le candidature. Dopo settimane di ricerche, giovedì, la Bielorussia è l’ultimo Paese ad annunciare la sua scelta: i Galasy-ZMesta. Un quintetto di musicisti un po’ attempati di Baranovichi, vicino a Brest, quasi sconosciuti; ma col «merito» di essere intervenuti già a settembre contro i manifestanti. «Quando pressioni politiche cercano di spaccare il Paese che amiamo, non restiamo indifferenti», avevano scritto sul loro sito.
Sul canale YouTube di Eurovision il loro brano ha 475 «mi piace» e 2.700 «non mi piace». Dalla band nessuna risposta alla richiesta di cambiarlo. Il loro sito spiega che il gruppo «esiste da tempo, ma solo a settembre ci siamo dati questo nome» (in molti ipotizzano che sia una band-fantoccio, creata per garantire una partecipazione filogovernativa all’Eurovision). «Cantiamo sui fatti d’attualità. Il circo che è scoppiato dopo le elezioni ci ha spronati a farlo ancor più forte». Forse non sarà all’Eurovision.