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 2021  marzo 13 Sabato calendario

22AN40 Storia dei Windsor

22QQAN40
Notizie tratte da La guerra dei Windsor di Vittorio Sabadin (Utet, 2020)

LA RUBRICA CHE NE HO TRATTO PER IL FATTO QUOTIDIANO. A SEGUIRE  IL DATABASE COMPLETO DEL LIBRO
Gocce 3. William e Harry/1
Fazzoletti Quando Diana si chiudeva in bagno a piangere, il bambino principe William, futuro re d’Inghilterra, faceva scivolare sotto la porta i fazzoletti di carta che le servivano per asciugarsi gli occhi.
Kensington Giorgio I (regnante 1714-1727) fece costruire Kensigton Palace per l’amante sua Melusine, baronessa von der Schulenburg, duchessa di Kendal (1667-1743). Qui nacque anche, nel 1817, la regina Vittoria. Elisabetta II, al momento del matrimonio fra Carlo e Diana, riunì gli appartamenti 8 e 9 di Kensington Palace e li destinò ai neosposi. Tre camere da letto, una suite, tre salotti di cui uno con pianoforte (Diana suonava bene), una sala da pranzo. Sopra, una grande nursery e le stanze dello staff. Sul tetto, la terrazza dove si prendeva il sole. Le pareti, però, erano troppo sottili.
Nursery Nella nursery c’erano: «camere da letto, sale giochi, una cucina, una sala da pranzo, un salotto ricavati sotto le grondaie di Kensington Palace. C’erano nannies full-time e part-time, poliziotti, un autista condiviso e una routine separata di scuola, feste, shopping e uscite al cinema. Ogni venerdì mattina tutto l’apparato si trasferiva 160 chilometri a ovest per passare il weekend a Highgrove, dove c’era un duplicato della nursery» (Patrick Jephson, ex scudiero e segretario privato di Diana, nel libro Shadows of a Princess).
Barbara I bambini, entrati di corsa nella stanza, invece di precipitarsi dalla mamma, si rifugiarono tra le braccia della governante, miss Barbara Barnes. Diana la licenziò in tronco.
Ruth La bambinaia Ruth Wallace, chiamata dopo la Barnes, resistette tre anni. Alla fine, per via dell’atmosfera pesante che si respirava in casa, preferì lasciare.
Nozze Carlo e Diana in viaggio di nozze sul Britannia. Lui sulla veranda di poppa a leggere i libri di Laurens van der Post (scrittore, esploratore, filosofo sudafricano). Lei a girovagare per la nave. Non avevano niente da dirsi.
Giorno Un giornale calcolò che in sei settimane lei e Carlo avevano passato insieme un solo giorno.
Tiggy Dopo la Wallace, a far la bambinaia di William e Harry venne Tiggy Legge-Bourke, figlia di Shan, dama di corte della pricipessa Anna, e di William, capitano delle Royal Horse Guards. Era il 1993. William aveva 11 anni, Harry 9.
Tiggy «Io do loro quello di cui i ragazzi hanno bisogno: aria fresca, un fucile e un cavallo. Diana gli dava racchette da tennis e sacchetti di pop-corn da mangiare al cinema» (Tiggy Legge-Bourke).
Sigarette Tiggy Legge-Bourke, fumatrice accanita, fece fare il primo tiro di sigaretta a Harry.
Aborto Diana, convinta che Carlo avesse una storia con Tiggy. Diceva: «Camilla è solo un paravento, quello che Carlo vuole davvero è sposare Tiggy». Era pure convinta che Tiggy gli avesse abortito un figlio.
Rosso Diana aveva saputo dal risultato di uno scanner a ultrasuoni che il secondo figlio sarebbe stato un maschio, ma non l’aveva detto a Carlo. Sapeva che lui avrebbe voluto una femmina, e temeva di deluderlo. Quando Carlo vide Harry, esclamò: «Oh Dio, è un maschio. E ha pure i capelli rossi».
Carlo Carlo, di ritorno dal lungo tour nel Commonwealth, si aspettava che la madre lo abbracciasse. Elisabetta, invece, gli strinse la mano.
Conigli Tiggy, che guida la Land Rover e intanto lascia che Harry, affacciato al finestrino col fucile, spari ai conigli.
(1. continua).
Notizie tratte da: Vittorio Sabadin La guerra dei Windsor Utet, 286 pagine, €26.

DATABASE COMPLETO

Diana Diana era nata il 1º luglio 1961 a Park House, una residenza di due piani nella tenuta reale di Sandringham, nel Norfolk. Giorgio V l’aveva affittata al barone Fermoy e sua figlia Frances ne aveva ereditato il contratto. Nei nastri che registrò nel 1991 per aiutare il giornalista Andrew Morton a scrivere il libro Diana. La sua vera storia, la principessa racconta quanto sia stata infelice la sua vita da bambina. I genitori avevano già avuto due femmine, Sarah e Jane, e il maschio che era nato dopo di loro, John, era vissuto solo dieci ore.
 
Fastidio «Non mi spiegavo perché fossi percepita in famiglia come un fastidio che girava per casa, ma più tardi ho capito che c’era un legame con la storia del bambino che era morto prima che io nascessi. Era un maschio e la necessità di avere un figlio e un erede faceva impazzire i miei genitori. “Che noia, dobbiamo riprovarci di nuovo…” E poi arriva una terza figlia…».
 
Abbandono Dopo la nascita Charles, l’agognato maschio, Frances, la madre di Diana, abbandonò la famiglia per Peter Shand Kydd, un allevatore di pecore scozzese. Diana aveva 6 anni.
 
Dispetti Da piccola Diana faceva impazzire le bambinaie mettendo spilli nei loro cuscini, o gettando via per dispetto i loro modesti gioielli.
 
Cavallo Sarah Spencer, sorella maggiore di Diana, da ragazzina entrava a cavallo in salotto per prendere il tè.
 
Esami Diana aveva interrotto la scuola al liceo non riuscendo a superare gli esami.
 
Cartland 1 Diana prima di sposare Carlo leggeva solo i romanzi di Barbara Cartland.
 
Cartland 2 Nel 1976 il padre di Diana sposò in seconde nozze Raine, la figlia di Barbara Cartland, Raine, divenuta contessa di Dartmouth grazie a un precedente matrimonio. Diana e le sue sorelle la chiamano Acid Rain, pioggia acida.
 
Ictus Raine che con la sua determinazione salvò il conte Spencer debilitato da un ictus imponendo che gli fosse somministrata una cura sperimentale.
 
Scale Diana, che per vendicarsi della sua matrigna che non le aveva permesso di entrare in ospedale per far visita al padre colpito da un ictus, durante un ricevimento la buttò giù per le scale. Più tardi confessò di aver provato una grande gioia nel farlo.
 
Sarah Sarah Spencer e il principe Carlo, poco meno che trentenni, ebbero una relazione. Lei rovinò tutto confessando a due giornalisti di essere anoressica e dedita all’alcol. Disse anche di non amare Carlo e che non lo avrebbe sposato, «che fosse uno spazzino o l’erede al trono».
 
Parenti Carlo e Camilla si conobbero a una partita di polo. Lei, che aveva da poco rotto con l’allora fidanzato Andrew Parker Bowles, si presentò a lui informandolo che potevano essere parenti: una sua antenata era stata l’amante di Edoardo VII.
 
Amanti Antenate degli Spencer amanti di re inglesi nel XVII secolo, quattro: Tre erano state le preferite di Carlo II e una di Giacomo II. Georgiana, figlia del primo conte Spencer, era stata intima amica di Giorgio IV.
 
Amanda Camilla Shand e Andrew Parker Bowles si sposarono il 4 luglio 1973 quando Carlo era stato spedito per sei mesi sulla Hms Minerva dallo zio Lord Louis Mountbatten che voleva allontanarlo da questa donna. Lo zio per Carlo aveva in mente sua nipote Amanda Knatchbull.
 
Attentato Lord Louis Mountbatten morì il 27 agosto 1979 in un brutale assassinio per mano dell’Irish Republican Army mentre era in vacanza a Mullaghmore, in Irlanda. Devastato dalla notizia Carlo chiese in moglie Amanda Knatchbull che nell’esplosione, oltre al nonno, aveva perso anche il fratello Nicholas, mentre un altro fratello, Timothy, e i suoi genitori, Lord e Lady Brabourne, erano stati gravemente feriti.
 
Festa Carlo e Diana si incontrarono, per la prima volta entrambi adulti, nell’autunno del 1980, invitati dal comune amico Philip de Pass a una festa nel Sussex. Diana raccontò a Peter Settelen che lui poi le è «saltato addosso e tutto il resto. È stato attaccato a me per l’intera serata, mi seguiva dovunque, un cucciolo». Secondo Tina Brown, autrice del libro The Diana Chronicles, quella sera non fu Carlo a saltare addosso a Diana ma lei a saltare addosso a lui. Sabrina Guinness, erede della importante famiglia irlandese produttrice di birra, che s’era appena lasciata dal principe ricorda che Diana non smetteva di guardare Carlo e che si sedette persino sulle sue ginocchia per fargli vedere che aveva denti perfetti. Sei mesi dopo quell’incontro i due si sposarono.
 
Fotografi Diana fece presto amicizia con i fotografi al punto di farli salire nell’appartamento di Chelsea che condivideva con tre amiche per bere qualcosa di caldo e rifocillarli dopo ore di appostamento in strada.
 
Lavoro Unici lavori di Diana: vicemaestra d’asilo e babysitter di una coppia americana.
 
Requiem La prima sera che Carlo e Diana uscirono insieme, lui la portò alla Royal Albert Hall a sentire il Requiem di Giuseppe Verdi.
 
Noioso Diana, alle sue amiche, aveva confidato che il principe era «noioso».
 
Bulimia L’ansia per il matrimonio reale per Diana si trasformò in bulimia. Prima s’abboffava di cibo e poi, presa dai sensi di colpo, lo vomitava.
 
Taglia Diana scelse da sola il suo abito da sposa. A ogni prova la sua taglia era più grande o più piccola di quella della visita precedente. Anche l’abito di Kate dovrà essere stretto di prova in prova.
 
Consigli Prima delle nozze Camilla Parker Bowles si prese la briga di invitare Diana a pranzo per darle consigli – per nulla graditi – su come era meglio comportarsi con Carlo. Camilla darà consigli anche a Kate e a Meghan.
 
Anna Prima di sposare Camilla, Andrew Parker Bowles aveva avuto anche una breve relazione con la principessa Anna.
 
Pianto La sera prima di sposare Diana Carlo pianse. Alle due di notte non trovando pace alla disperazione che attanagliava bussò alla porta di Susan Hussey, una Lady-in-Waiting della regina Elisabetta che conosceva il principe da quando aveva dodici anni, per confessarle, tra le lacrime, che la donna che lui avrebbe voluto sposare e della quale era davvero innamorato era un’altra.
 
Camilla Il 29 luglio 1981 Diana, che aveva cercato in ogni modo di far cancellare l’invito di Camilla, percorse la lunghissima navata della cattedrale di St Paul, guardando con la coda dell’occhio a destra e a sinistra, per cercare Camilla.
 
Viaggio Dopo le nozze i neosposi partirono per il viaggio di nozze. Per la prima notte Carlo scelse Broadlands, la residenza che Lord Mountbatten gli concedeva per consumare le sue avventure galanti. I due poi s’imbarcarono sul Britannia.  Lui stava ore seduto nella veranda di poppa a leggere i libri del suo autore preferito, lo scrittore, esploratore e filosofo sudafricano Laurens van der Post. Lei girovagava per la nave. I due non avevano niente da dirsi.
 
Scenate Prima scenata di Diana a Carlo quando scoprì due foto di Camilla in un’agenda di lui.
Seconda scenata di Diana a Carlo quando sui gemelli del marito lei notò due lettere “c”.
Al quinto giorno di crociera Carlo ordinò di attivare un collegamento che gli consentisse di parlare con Camilla al radiotelefono e poi le scrisse una lunga lettera nella quale espresse tutti i suoi dubbi e le sue paure.
 
Discussioni A Balmoral, terza tappa del viaggio di nozze, Diana confessò a Carlo di odiare i cavalli, di detestare le battute di pesca, di non apprezzare la caccia e di essere esasperata dal freddo clima scozzese. Ad esasperare Carlo era il comportamento di Diana che lo costringeva a infinite discussioni e che spesso lo contraddiceva.
 
Chili Durante il viaggio di nozze Diana passò da sessantatré chili a cinquantasei.
 
Complotti Diana era sempre inizialmente molto gentile con il personale e andava persino a trovare i parenti delle cameriere se erano ricoverati in ospedale, ma bastava che le venisse il sospetto che qualcuno tramasse contro di lei o che valletti e domestici dessero l’impressione di stare dalla parte di Carlo per chiederne l’allontanamento da un momento all’altro.
 
Pareti La regina Elisabetta aveva disposto che la coppia andasse ad abitare a Kensington Palace. Per loro fece unire gli appartamenti 8 e 9 dell’ala del palazzo, quelli che Giorgio i aveva fatto costruire per la sua amante Melusine von der Schulenburg, la duchessa di Kendal. L’appartamento contava tre camere da letto, inclusa una suite, tre salotti di cui uno con un pianoforte, strumento che Diana suonava bene, una sala da pranzo e al piano superiore una grande nursery e le stanze dello staff, oltre a una terrazza sul tetto dove era possibile prendere il sole. Le pareti però erano molto sottili e personale e vicini notarono subito le difficoltà della giovane coppia.
 
Kensington Palace A Kensington Palace vivevano già la principessa Margaret, il principe e la principessa Michael del Kent, il duca e la duchessa di Gloucester, e Jane Spencer, una delle sorelle di Diana, che aveva sposato Robert Fellowes, all’epoca vicesegretario privato di Elisabetta
 
William Alle 21.03 del 21 giugno 1982, Diana diede alla luce un bambino nella Lindo Wing del St Mary’s Hospital di Paddington. William Arthur Philip Louis Mountbatten-Windsor fu il primo erede al trono a nascere in un ospedale.
 
Ministro Prima di William molti degli eredi al trono d’Inghilterra nacquero alla presenza del ministro dell’interno che doveva controllare che non ci fossero scambi di neonati nella culla. Fu Elisabetta, nel 1948, a stabilire che quell’imposizione medievale venisse cancellata per la nascita dei suoi figli.
 
Biondo Durante le sedici ore di travaglio Carlo fu sempre accanto a Diana. Quando due ore dopo la nascita del suo primo genito il principe lasciò l’ospedale trova cinquecento persone ad attenderlo. Carlo rispose alle domande dei giornalisti e della gente: «Il bambino è meraviglioso, a posto, un po’ biondo»; «No, per sua fortuna non mi somiglia»; «Sì, la principessa sta bene, grazie».
 
Suicidio Diana, instabile d’umore, passava dal riso al pianto in un batter di ciglia, urlava, lanciava oggetti per le stanze davanti ai domestici e sempre più spesso si procurava volontariamente ferite che sanguinavano per lungo tempo. Ad Andrew Morton raccontò persino di aver tentato il suicidio quando aveva il pancione, inciampando sulle scale di Sandringham. Per contenere la sua rabbia gli psichiatri gli diedero delle pillole. Per accontentare Diana Carlo ruppe tutte le sue vecchie amicizie ma il dover rompere tutti i rapporti e il senso di colpa che provava nei confronti di Diana, che non riusciva ad aiutare, lo mandarono in una profonda depressione. Anche lui dovette far ricorso agli psichiatri.
 
Depressione L’arrivo del bambino migliorò le cose, come aveva sperato Carlo, perché le attenzioni di tutti erano concentrate su di lui e ogni altro problema appariva irrilevante. Ma quello sprazzo di felicità domestica durò molto poco, perché Diana entrò quasi subito in una fase di depressione post partum.
 
Madrine William Arthur Philip Louis Mountbatten-Windsor fu battezzato con l’acqua del fiume Giordano, una tradizione che risaliva ai tempi delle Crociate, nella sala della musica di Buckingham Palace il 4 agosto 1982. Di madrine Diana né poté scegliere solo una, l’amica d’infanzia Natalia, duchessa di Westminster. Gli altri erano godparents furono Lady Susan Hussey, una delle Ladies-in-Waiting di Elisabetta; lo scrittore Laurens van der Post, che aveva ormai settantacinque anni; Costantino, ex re di Grecia e cugino del principe Filippo; Lord Romsey, nipote di Mountbatten, e la principessa Alexandra, cugina della regina.
 
Eredi Contravvenendo per la prima volta alla regola in base alla quale due eredi al trono non potevano viaggiare insieme, soprattutto su un aereo, Carlo e Diana decisero di portare il bambino con loro durante un viaggio di 45 giorni in Australia e Nuova Zelanda. In Australia, lo avrebbero lasciato alle cure della bambinaia Barbara Barnes in una fattoria di Woomargama, un villaggio di soli 150 abitanti a 508 chilometri da Sidney.
 
Lady D-mania La Lady D-mania, della quale si era avuta una piccola anticipazione durante il viaggio in Galles, scoppiò proprio in quella visita in Australia e Nuova Zelanda: l’inizio di un’eruzione vulcanica che ancora oggi, a decenni di distanza, non si è spenta. Centinaia di migliaia di persone attendevano Diana in ogni luogo in cui era previsto l’arrivo della coppia. Anche Carlo si accorse che tutte le attenzioni erano per lei, che sembrava così a proprio agio e sempre disponibile a stringere mani, accarezzare bambini, entrare in contatto con la gente, parlare con tutti. La sera, nell’albergo o nelle residenze di lusso che li ospitavano, la principessa crollava esausta sul letto e non vedeva l’ora che quell’incubo finisse.
 
Australia Nel 1954, alla sua prima visita in Australia da regina, Elisabetta aveva percorso sedicimila chilometri in aereo con trentatré diversi voli, viaggiato per centotrenta ore in auto per tremila chilometri, visitato settanta città e tutte le capitali esclusa Darwin. Il 75 per cento della popolazione australiana l’aveva vista almeno una volta durante la visita.
 
Harry Henry Charles Albert David Mountbatten-Windsor è nato a Londra il 15 settembre del 1984, alle 16.20, probabilmente in anticipo di una settimana sul giorno previsto. Sua madre Diana e suo padre Carlo si trovavano al castello di Windsor, dove non sarebbero mai andati se avessero pensato che il parto fosse imminente. Diana aveva avuto le prime doglie all’alba e Carlo aveva subito ordinato che la Bentley con l’autista e la guardia del corpo li aspettasse nel cortile, dal quale partirono alle 7.30. Quando arrivarono al St Mary’s tutto era pronto. Il travaglio, nella stessa stanza che Diana aveva occupato per la nascita di William, durò in tutto nove ore. Carlo rimase quasi sempre accanto al letto, indossando un camice bianco e porgendo un cubetto di ghiaccio a Diana quando lei lo chiedeva.
Diana aveva dato alla luce Henry ma aveva chiaramente detto che sarebbe stato chiamato Harry.
 
Maschio Diana aveva saputo dal risultato di uno scanner a ultrasuoni che aspettava un altro maschio, ma non l’aveva detto a Carlo. Sapeva che lui avrebbe voluto una femmina, e temeva di deluderlo.
«Oh Dio, è un maschio, e ha pure i capelli rossi» (le prime parole di Carlo dopo la nascita di Harry).
 
Onde Il giorno dopo la nascita di Harry, Carlo si presentò in ospedale con William per il quale Barbara Barnes aveva scelto un paio di pantaloncini rossi e una camicia bianca. All’uscita dall’ospedale, che Diana aveva voluto anticipare per evitare che i medici scoprissero la sua bulimia, la principessa indossava un abito rosso e scarpe dello stesso colore e i suoi capelli erano acconciati con vaporose onde che sfidavano la forza di gravità.   
 
Polo Pochi minuti dopo essere tornato a casa con la moglie e il suo secondo figlio, Carlo andò a giocare a polo allo Smith’s Lawn di Windsor con il Windsor Park Team
 
Capricci William era viziato, capriccioso e a tratti insopportabile, Harry era docile e tranquillo.
 
Battesimo Il battesimo di Harry, avvenuto quattro giorni prima di Natale nella St George’s Chapel del castello di Windsor, fu davvero memorabile per William. Cercò di afferrare il prezioso e fragilissimo vestitino Honiton, usato fin dal 1841 per il battesimo dei royal baby, protestò perché non gli lasciavano prendere in braccio Harry e rincorse la cugina Zara Phillips tra le gambe dell’arcivescovo di Canterbury.
 
Abbracci 1 Carlo si ricordava di quando, al ritorno dal lungo tour nel Commonwealth, la madre gli aveva stretto la mano invece di abbracciarlo e baciarlo.
 
Abbracci 2 «Li abbraccio fino a soffocarli e dormo nel loro letto la notte. Li nutro di amore e dedizione. È così importante…» (Diana ad Andrew Morton).
 
Licenziamenti Barbara Barnes fu la prima di tante bambinaie che Diana licenziò da un giorno all’altro, senza troppe spiegazioni. Lo faceva per gelosia, quando temeva che i bambini si stessero affezionando più alla loro nanny che a lei. Capitava che quando Diana e Barbara Barnes entravano nella stanza di William e Harry capitava a volte che i piccoli corressero incontro alla bambinaia e non alla madre. Ruth Wallace fu scelta perché era stata la nanny dei figli della principessa Michael del Kent. Resistette per tre anni, poi se ne andò perché non sopportava più l’atmosfera pesante dei litigi tra Carlo e Diana
 
Umore Per i bambini Diana aveva stabilito una routine settimanale che prevedeva giochi, un po’ di video e molta aria aperta negli splendidi giardini di Kensington Palace. Il mercoledì, quando la regina era a “Buck House”, si andava a trovarla e a William e Harry veniva ogni volta rammentato che di fronte alla nonna dovevano essere sempre di buon umore.
 
Mc Diana portava spesso i bambini fuori: al cinema, da McDonald’s a mangiare hamburger e patatine, persino da wh Smith sulla High Street di Kensington perché comprassero giornaletti e caramelle. I reali non portano mai soldi con loro, un’abitudine molto snob imitata in Italia anche da Gianni Agnelli, ma Diana dava sempre qualche sterlina a William e Harry perché imparassero a comprendere il valore del denaro. Quando da WH Smith acquistavano più caramelle di quelle che potevano pagare, la madre non compensava la differenza, ma diceva loro di rimetterle a posto. Se i bambini avevano abbastanza soldi per un Big Mac, andavano da McDonald’s, facevano la coda, pagavano e si portavano il panino e le patatine al tavolo. Diana voleva a tutti i costi che avessero una vita normale, uguale a quella dei coetanei, e li portava spesso anche a visitare associazioni che si occupavano di ragazzi meno fortunati di loro.
 
Asilo William fu il primo erede al trono della casata dei Windsor ad andare all’asilo. Frequentò la nursery school di Mrs Mynor a Notting Hill, a cinque minuti di distanza da Kensington Palace. Lì si applicava il metodo Montessori,
 
Teppista Soprannomi di William all’asilo Basher Wills e Billy the Basher ovvero teppista. Diana lo chiamava scherzosamente «Your Royal Naughtiness», Sua cattiveria reale
 
Nursery Nella nursery «c’erano camere da letto, sale giochi, una cucina, una sala da pranzo e un salotto ricavati sotto le grondaie di Kensington Palace. C’erano nannies full-time e part-time, poliziotti, un autista condiviso e una routine separata di scuola, feste, shopping e uscite al cinema. Ogni venerdì mattina tutto l’apparato si trasferiva 160 chilometri a ovest per passare il weekend a Highgrove, dove c’era un duplicato della nursery» (Patrick Jephson, ex scudiero e segretario privato di Diana, nel libro Shadows of a Princess)
 
Lupo Il gioco preferito di William e Harry era quello del “Grande lupo cattivo”: i due dovevano superare uno stretto passaggio tra due divani nella nursery, Carlo provava a impedirglielo e ogni volta che i bambini cercavano un varco lui li sollevava e li buttava su un divano.
 
Equitazione A Highgrove i bambini impararono anche a cavalcare i pony Shetland di Marion Cox, la locale istruttrice di equitazione. Harry era vivacissimo, si impegnava in ogni attività fisica che gli capitasse di intraprendere, e in sella a quei cavalli ombrosi ma molto intelligenti scoprì un nuovo mondo. A quattro anni era già così bravo che Marion Cox lo iscrisse a un concorso locale con il falso nome di Harry Cox e lui vinse, alla prima prova, la prima coccarda della sua vita.
 
Giorno Un giornale calcolò che in sei settimane lei e Carlo avevano passato un solo giorno insieme.
 
Rottweiler Diana chiamava Camilla «il Rottweiler».
 
Bagno Quando Diana si chiudeva in bagno per piangere, William faceva scivolare fazzoletti di carta sotto la porta dicendole che non voleva sentirla piangere
 
Scuola 2 Mentre Harry entrava alla nursery school, William faceva il suo ingresso alla Pre-Preparatory Wetherby School a Marylebone, una scuola per bambini tra i quattro e gli otto anni così esclusiva che i genitori sono ancora oggi invitati a registrare i loro figli per l’ammissione il giorno stesso della nascita. Harry seguì il percorso di William alla Wetherby e William passò alla Ludgrove, una preparatory school per ragazzi dagli otto ai tredici anni nel Berkshire, rimasta ancora oggi una delle poche scuole inglesi ad accettare solo maschi.
 
Scuola 2 William era diligente negli studi e si appassionò al rugby, ma nessuno approfittò delle mischie del gioco per rifilargli qualche pugno, com’era accaduto molti anni prima a suo padre nella scuola scozzese di Gordonstoun. Anche Harry arrivò a Ludgrove una volta uscito da Wetherby, ritrovando William pronto ad accoglierlo sotto la sua ala protettrice. Ma i coniugi Gerald e Janet Barber, headmasters della scuola, avevano adesso un problema in più, quello di nascondere ai due principi i giornali che arrivavano nella scuola ogni giorno: bisognava evitare assolutamente che vedessero quello che scrivevano dei loro genitori, le cui foto erano sempre più spesso in prima pagina.
 
Mannakee Diana si innamorò della sua guardia del corpo Barry Mannakee e Carlo lo allontanò dalla Royal Protection Squad per “comportamento inappropriato”. Morì nel 1987 in un incidente di moto. Diana era convinta che fosse stato assassinato.
 
Hewitt James Hewitt, anche lui amante di Diana, passava molto tempo con William e Harry: li portava in caserma, li faceva salire sui carri armati e sui veicoli corazzati. Fece cucire per loro delle divise militari su misura, le prime che indossarono. Leggeva loro le fiabe, partecipava alle battaglie con i cuscini, li portò persino con Diana a conoscere sua madre nel Devon. Nel 1991 Hewitt andò in Iraq dove si combatteva la prima guerra del Golfo. «Non morì, tornò e Diana smise di incontrarlo da un giorno all’altro. Lui pensò al suicidio, poi cercò di vendere sessantaquattro lettere di Diana e due di William per dieci milioni di sterline, senza però riuscirci».
 
Gilbey James Hewitt, poi James Gilbey, un venditore di auto erede di produttori di gin, poi Will Carling, campione di rugby sposato, Gilbey e Diana si incontravano spesso in una saletta riservata del San Lorenzo, ancora oggi al 22 di Beauchamp Place a Knightsbridge. Venivano accuditi dalla moglie del proprietario Lorenzo Berni, Mara, che faceva i tarocchi alla principessa e le dava le chiavi del suo appartamento.
 
Hoare. La relazione con Oliver Hoare, antiquario di arte islamica, molto amico di Carlo e anche lui sposato, venne alla luce quando Diana gli fece più di trecento telefonate mute. La moglie di lui, spaventata, chiese l’intervento della polizia. Dai controlli risultò che le telefonate venivano da Kensington Palace, dalle cabine telefoniche vicine e dal telefono di una delle sorelle di Diana. Alcuni biografi della principessa sostengono che fosse incinta e che le telefonate mute venissero fatte a Hoare per ricordarglielo e chiedergli aiuto.
 
Morton Nella sua lotta contro i Windsor, Diana aveva deciso una strategia molto precisa: la regina regnava sui propri. Dato che le foto sui giornali non bastavano più, passò alle maniere forti con il libro di Andrew Morton, Diana. La sua vera storia. Il volume uscì nel giugno 1992, in parte anticipato a puntate dal “Sunday Times”.
 
Astrologi Prima del libro Diana non aveva chiesto consiglio a nessuno se non a Felix Lyle, uno degli astrologi che frequentava all’epoca, il quale le aveva assicurato che le congiunzioni erano favorevoli.
 
Figli Il principe Filippo convocò Diana a Buckingham Palace e davanti alla regina e a Carlo le chiese se era lei la fonte del libro. Diana negò e scoppiò a piangere. Ma Morton aveva rivelato molti particolari che solo un membro della famiglia reale poteva conoscere, compresi appunti scambiati tra Carlo e il suo segretario. I collaboratori del principe gli consigliavano di reagire e di smentire le falsità che nel libro si raccontavano sul suo conto, soprattutto a proposito del suo rapporto con William e Harry. James Gilbey, citato da Morton come amico di Diana, diceva per esempio che «mai e per nessuna ragione Carlo avrebbe rinunciato a un impegno per stare vicino ai bambini». Ma Carlo fu irremovibile e ordinò di vietare qualunque reazione: «La principessa», diceva, «è la madre dei miei figli e qualunque cosa le causi dolore, causerebbe dolore anche a loro».
 
Bambinaia Tiggy Legge-Bourke, bambinaia di William e Harry assunta nel 1993 da Carlo, figlia Shan, Lady-in-Waiting della principessa Anna, e di William capitano delle Royal Horse Guards.
 
Fucile «Io do loro quello di cui i ragazzi hanno bisogno: aria fresca, un fucile e un cavallo. Diana gli dava racchette da tennis e sacchetti di pop-corn da mangiare al cinema» (Tiggy Legge-Bourke)
 
Conigli Tiggy che lasciava Harry sparare ai conigli dal finestrino della Land Rover che lei guidava.
 
Sigarette Tiggy Legge-Bourke, fumatrice accanita, fece fare il primo tiro a Harry.
 
Aborto Diana convinta che Carlo avesse una storia con Tiggy: «Aveva confidato ad alcuni amici di essere sicura che Camilla fosse solo un paravento, e che la vera intenzione del suo ex marito fosse sempre stata quella di sposare Tiggy». Diana si diceva convinta che Tiggy avesse abortito un figlio di Carlo.
 
Divorzio Carlo e Diana che divorziarono il 28 agosto 1996, obbligati a farlo dalla regina Elisabetta che non ne poteva più di assistere a una guerra combattuta ormai senza esclusione di colpi. Diana si accordò alla fine su diciassette milioni di sterline, più un appannaggio annuo e l’appartamento di Kensington Palace in uso. Perse il titolo di Altezza Reale, ma mantenne quello di principessa del Galles. Si impegnò a non avanzare in futuro pretese sul trono britannico e a non trarre vantaggi commerciali dalla posizione che aveva avuto nella Royal Family.
 
Titoli William che per consolare la madre divorziata le disse di non preoccuparsi per il titolo perso perché, quando fosse diventato re, glielo avrebbe restituito lui.
 
Khan Diana tenne nascosta la relazione con il dottor Hasnat Khan, che era cominciata nel settembre del 1995 e durò fino al giugno del 1997. Anche Hasnat Khan mantenne sulla relazione con Diana un encomiabile riserbo. Lei per lui iniziò a leggere il Corano.
 
Al Fayed Mohamed-Al Fayed, uomo d’affari egiziano, proprietario tra le altre cose anche del Ritz di Parigi e dei famosi magazzini Harrods di Brompton Road era ossessionato dalla famiglia reale britannica: aveva acquistato la casa al Bois de Boulogne di Parigi dove erano vissuti l’ex re Edoardo VIII e sua moglie Wallis Simpson, della quale aveva anche acquistato i gioielli all’asta del 1987 a Ginevra
 
Saint Tropez Diana a Saint Tropez che passò l’estate del 1997 con i figli William e Harry a Saint Tropez ospite degli Al-Fayed: «C’è una villa a disposizione per gli ospiti e uno yacht all’ancora. I ragazzi si divertiranno».
 
Dodi Dodi Al-Fayed, figlio di Mohamed, noto play boy, probabilmente usato da Diana per far ingelosire Hasnat Khan. Secondo Michael Gibbins, Diana non aveva alcuna intenzione di sposare Dodi. «Penso francamente che volesse solo trascorrere un’estate piacevole a spese di qualcun altro, per dirla tutta. Finita l’estate, la storia si sarebbe disintegrata. Non mi accennò mai all’intenzione di sposarsi. Era molto triste e provata per il divorzio, ma esteriormente non lo dava a vedere».
 
Colazione Jasmine, Camilla e Omar, i figli più giovani di Mohamed-Al Fayed soliti far colazione con Michael Jackson
 
Telefonata Il 30 agosto Wiliam e Harry avevano congedato in fretta Diana che li aveva chiamati da Parigi «come fanno i ragazzi quando telefona un genitore interrompendo un gioco o un’altra attività cui si desidera rapidamente ritornare. William ancora ricorda quell’ultima telefonata, e rimpiange di non essere stato a parlare con sua madre un po’ più a lungo».
 
Morte La mattina del 31 agosto 1997 il principe William si svegliò al castello di Balmoral. Suo padre che ai piedi del letto, con gli occhi gonfi e rossi, gli disse che sua madre Diana ebbe un incidente d’auto in un tunnel di Parigi e era morta. Piansero insieme. «Ricordo solo che ero totalmente confuso, disorientato, avevo le vertigini. E cominciai a chiedermi: “Perché a me? Perché? Che cosa ho fatto? Perché è capitato a noi?”».
 
Disperazione «Avevamo quindici e dodici anni. Vedevamo tutta quella gente piangere e disperarsi e non capivamo perché. Non conoscevano nostra madre, perché facevano così?» (William nell’intervista alla Bbc, per il ventennale dalla morte di Diana)
 
Radio Elisabetta che nella notte del 31 agosto fece togliere la radio dalla camera dei ragazzi e staccare tutti i televisori. «Era domenica e la famiglia sarebbe andata, come ogni altra domenica, alla Crathie Kirk. E ci sarebbero venuti pure William e Harry, qualora se la fossero sentita. “Sentirsela” voleva dire, come ricordò Harry anni dopo, smettere di essere un ragazzo che aveva appena perso la madre e indossare il “cappello da principe”, quello sotto il quale non dovevi mai mostrare emozioni personali in pubblico».
 
Pesca Dopo la morte di Diana Filippo portò i ragazzi a pescare per distrarli. Ricorda William: «Credo che per mia nonna fu una decisione difficile da prendere. Era molto combattuta tra il comportarsi come una nonna e il suo ruolo da regina».
 
Assassinio Mohamed Al-Fayed convinto che Dodi e Diana fossero stati assassinati da qualche servizio segreto britannico per impedirne il matrimonio.
 
Henri Paul Al volante della Mercedes del Ritz di Parigi, già incidentata, c’era Henri Paul, il capo della sicurezza dell’albergo. Paul che non era un autista, aveva finito il turno e aveva bevuto al bar dopo avere preso psicofarmaci.
 
Foto «L’ultima vacanza in Sardegna di Diana con Dodi è stata fotografata dai paparazzi con la piena benedizione della principessa. Era la stessa Diana che faceva sapere ai fotografi in quale baia la lussuosa nave sulla quale si trovava sarebbe stata ancorata. L’unica lamentela di Diana quando le foto venivano pubblicate era che fossero sfocate e sgranate» (Diana and the paparazzi dei fotografi Glenn Harvey e Mark Saunders).
 
Bacio La famosa foto del “bacio” tra Diana e Dodi scattata dal fotografo italiano Mario Brenna.
 
Discorso Del 5 settembre il discorso della regina in omaggio a Diana. Un modo per riconciliarsi con i sudditi disperati che la accusavano di essersene rimasta in vacanza.
 
Funerali Il 6 settembre William e Harry, accompagnati da nonno Filippo seguirono il feretro della madre da St James’s Palace all’abbazia. Ricorda William: «Penso che non si dovrebbe chiedere a nessun bambino di fare quello che abbiamo fatto, in nessuna circostanza. Credo che una cosa del genere oggi non potrebbe accadere. Non fu una decisione semplice, è stata una delle cose più difficili che io abbia mai fatto. Ma avevamo la consapevolezza che le cose difficili andavano fatte per senso del dovere e di responsabilità».
 
Flash Dal giorno della morte di Diana Harry non riesce più a vedere il flash di una macchina fotografica senza pensare a sua madre.
 
Tv Cinque giorni dopo il funerale della madre, William era tornato all’Eton College, dove studiava ormai dal 1995. Nella scrivania della sua stanza aveva trovato 650 lettere di condoglianze e partecipazione, scritte dagli altri allievi. A Ludgrove nessuno dei compagni di scuola di Harry gli disse invece qualcosa. Era stato impartito l’ordine di non parlare della morte della principessa, i giornali erano stati banditi e la tv controllata con attenzione. Lo stesso Harry, quando vedeva comparire sullo schermo il volto della madre, si alzava e spegneva l’apparecchio.
 
Eton college 1 L’Eton college, fondato nel 1440 da Enrico vi a poche centinaia di metri dal castello di Windsor, sono usciti il duca di Wellington, vincitore di Napoleone; venti primi ministri britannici, ultimi dei quali David Cameron e Boris Johnson; scrittori e poeti come Horace Walpole, George Orwell, Ian Fleming e Percy Bysshe Shelley; e poi scienziati, economisti, medici illustri e premi Nobel.
 
Eton college 2 Harry arrivò a Eton il 1° settembre del 1998, accompagnato da Carlo a bordo di una modesta Vauxhall. Si dice che fu aiutato nell’esame di ammissione, il Common Entrance Exam che prevede prove di matematica, inglese, scienze e linguaggio, perché da solo non ce l’avrebbe fatta. Gli insegnanti faticarono a trovare il modo di dargli la sufficienza, ma non si poteva di certo respingere un possibile erede al trono.
 
Sandhurst Pare che Harry, per entrare all’accademia militare di Sandhurst, abbia barato. Un’insegnante licenziata da Eton, Sarah Forsyth, fece causa all’Eton college sostenendo di essere stata obbligata dal docente titolare del corso, Ian Burke, a scrivere i testi del compito del principe Harry, in modo da non compromettere la sua iscrizione all’accademia militare Sandhurst.
 
Camilla 2 William aveva chiesto al padre di conoscere Camilla nel 1998, quando aveva sedici anni e ne era passato appena uno dalla morte di Diana. Si incontrarono da soli, parlarono a lungo, poi Camilla uscì dalla stanza e chiese qualcosa di forte da bere. Harry la conobbe qualche settimana più tardi. Entrambi i fratelli dissero che la donna che il padre voleva sposare non era quella strega e quel “Rottweiler” che la madre aveva loro descritto riempiendola sempre di insulti. William, con il tempo, ha stretto con Camilla un ottimo rapporto; Harry un po’ meno, perché non è riuscito a superare il ricordo delle molte lacrime di sua madre.
 
Generazioni Oggi ci sono tre generazioni in attesa di ascendere al trono, una circostanza che non si verificava dai tempi della regina Vittoria.
 
Divorzi La principessa Margaret, sorella della regina, ha divorziato da Antony Armstrong-Jones, il principe Andrea da Sarah Ferguson, la principessa Anna da Mark Phillips, suo figlio Peter da Autumn Kelly. Re Edoardo VIII ha lasciato il trono per amore della divorziata americana Wallis Simpson, ma sul fatto che anche lei lo amasse davvero ci sono fondati dubbi.
 
Carole La madre di Kate, Carole Middleton, è una donna tenace i cui antenati lavorarono nelle miniere di Durham, la città medievale nel nord-est dell’Inghilterra, diventata famosa perché nella sua cattedrale sono state girate molte scene dei film di Harry Potter. Lei hostess dalla British Airways incontrò a Heathrow Michael Middleton, uno steward poi promosso a controllore e supervisore delle operazioni di volo della compagnia, un lavoro ben pagato e considerato equivalente a quello di un capitano.
 
Michael Michael Middleton discendeva da una antica famiglia di Leeds imparentata con i Lupton, famosi mercanti di lana tra i cui antenati c’erano stati i cappellani di Enrico VII e Enrico VIII. I numerosi avvocati e banchieri della dinastia avevano saggiamente istituito un fondo, ormai centenario, per provvedere all’istruzione dei giovani rampolli della famiglia.
 
Nozze Carole e Michael andarono a convivere a Slough e si sposarono il 21 giugno 1980 nella chiesa di St James a Dorney, nel Buckinghamshire. Per il ricevimento scelsero Dorney Court, forse il più bel maniero di epoca Tudor esistente in Inghilterra, un edificio le cui fondamenta risalgono al 1440 e che viene affittato dai Palmer, la famiglia che oggi lo possiede, per cerimonie e riprese cinematografiche. Dal prato della proprietà, guardando verso sud-est, si vedono in lontananza i bastioni del castello di Windsor.
 
Pub I genitori di Carole, Ron Goldsmith e Dorothy Harrison, per il loro ricevimento di nozze avevano attraversato la strada principale di Southall ed erano andati al pub locale, l’Hambrough Tavern.
 
Genitori Ron Goldsmith, faceva il decoratore e la madre, Dorothy Harrison, la commessa in un negozio.
 
Kate Catherine Elizabeth Middleton, nata il 9 gennaio 1982, durante un inverno con così tanta neve che sua madre dubitava di poter essere trasportata al Royal Berkshire Hospital di Reading, ma andò tutto bene. Per accudirla sua madre lasciò il lavoro. Nel 1983 nacque Pippa, nell’87 James
 
Carrozzina Per la nascita di Kate, la madre acquistò una carrozzina Silver Cross, la marca più cara sul mercato
 
Hummus I Middleton che andarono a vivere ad Amman in Giordania per quattro anni. Lì Kate iniziò ad andare all’asilo: si parlava inglese e arabo, si leggeva il Corano, si faceva colazione con hummus e kanafeh e si imparava il significato del Ramadan.
 
Codice postale «I Middleton tornarono alla loro pacifica esistenza nel Berkshire nel 1986, con Carole di nuovo incinta. La casa era quella di sempre, ma l’Inghilterra era molto cambiata. Il pugno del primo ministro Margaret Thatcher aveva colpito duro tra le miniere del Nord, causando più di ventimila disoccupati e grande risentimento sociale. D’altra parte in Giordania le cose non andavano meglio, con minacce terroristiche e rapimenti di cittadini britannici. Ma il Berkshire era un’oasi di pace dove si poteva stare molto bene. Michael aveva frequentato costose scuole private, Carole era andata invece in quelle pubbliche. Per Kate, quando venne il momento, non ci fu nemmeno bisogno di discutere: entrambi pensavano che una buona scuola fosse indispensabile per il successo nella vita, soprattutto in Inghilterra, dove tutti ti giudicano per il tuo codice postale e per dove hai studiato».
 
St Andrews Grazie al fondo istituito dai Lupton-Middleton Kate finì alla St Andrews Preparatory School di Pangbourne, la scuola frequentata da David Cornwell, meglio noto con lo pseudonimo di John le Carré. Kate era una studentessa praticamente senza difetti, amica di tutti, intelligente e bravissima in ogni sport, una «ragazza da cento all’ora», come ha ricordato l’ex insegnante della St Andrews, Denise Allford, la scolara ideale per una scuola che ha come motto “Altiora petimus”, vogliamo sfide più alte.
 
Party bags Carole che rese la sua famiglia milionaria con i party bags, ovvero grandi borse con tutto il necessario per organizzare una festa per bambini. «L’azienda di famiglia Party Pieces fu davvero una buona idea, che aveva richiesto poco capitale e aveva funzionato fin da subito. Se nei primi mesi come magazzino bastò il capannone del giardino, oggi è stato acquistato un edificio in un villaggio vicino a casa».
 
Proprietà Con i guadagni dell’azienda Party Pieces e agli ultimi scampoli di eredità della famiglia di Michael, i Middleton hanno acquistato in contanti un appartamento a Chelsea che oggi vale circa due milioni di sterline, una serie di proprietà a Bucklebury, nel Berkshire, compresa quella nella quale oggi risiedono e che vale da sola otto milioni, edifici commerciali per altri due milioni di sterline, e persino partecipazioni nella proprietà di cavalli da corsa che spesso vincono premi.
 
Bucklebury Manor I Middleton che vivono a Oak Park, ma in un grande cottage georgiano chiamato Bucklebury Manor e vanno in vacanza a Mustique, la più esclusiva isola dei Caraibi
 
Ricchi Il valore complessivo della ricchezza della famiglia Middleton supera gli ottanta milioni di sterline, il doppio di quella dei principi William e Harry, accreditati di un patrimonio di quaranta milioni ciascuno.
 
Piatto Carole cresceva i figli con rigore, pretendeva che collaborassero in casa e che finissero sempre di mangiare tutto quello che avevano nel piatto.
 
Luci La regina Elisabetta vuole che si spengano le luci quando in una stanza non c’è più nessuno e pretende che si finisca sempre di mangiare quello che si ha nel piatto.
 
Scout Kate e Pippa nelle Brownies, le girl-scout tra i sette e i dieci anni, perché frequentassero bambine di ogni provenienza sociale e imparassero il rispetto per gli altri e per la natura, nello spirito del fondatore dei boy-scout, Robert Baden-Powell.
 
Sport Kate studiava musica, giocava tennis, pallavolo, hockey e batteva i record della scuola a nuoto.
 
Routine A scuola, dove Kate e Pippa vivevano a tempo pieno, la routine era molto severa: triste uniforme uguale per tutte, lavaggio dei capelli il giovedì, sport il mercoledì e sabato, lezione negli altri giorni dalle nove alle diciotto, e ogni giorno alle sedici il tè sul prato, se non pioveva. La domenica la passavano a casa, a guardare le videocassette dei film di Tom Cruise, l’attore preferito da entrambe.
 
Hockey Probabilmente la  prima volta che Kate vide William fu a una partita di hockey quando i Colts, la squadra maschile della vicina Ludgrove Preparatory School, sfidarono i ragazzi della St Andrews
 
Marlborough 1 Finita la St Andrews Preparatory School, Kate fu iscritta a Downe House, una boarding school privata per ragazze da quarantamila sterline l’anno, molto amata dall’aristocrazia. Scuola nella quale Kate non si trovò bene. A metà del corso Kate fu iscritta al Marlborough College, fondato nel 1843 per soli maschi e poi aperto anche a ottanta selezionate ragazze.
 
Marlborough 2° l Marlborough hanno studiato Samantha Sheffield, moglie del primo ministro David Cameron; Frances Howell, moglie del cancelliere dello scacchiere George Osborne; Sally Illman, moglie dello Speaker dei Comuni John Bercow, e Diana Fox, moglie del governatore della Bank of England Mark Carney.
 
Flirt Kate, al Marlborough, ebbe flirt con tre studenti, Charlie von Mol, Willem Marx e Oliver Bowen ma lei sognava William: «Scommetto che è davvero gentile, lo puoi dire solo guardandolo».
 
Glosse Posse Della cerchia dei suoi amici facevano parte molti esponenti del “Glosse Posse”, il gruppo di aristocratici quasi tutti del Gloucestershire (da qui il termine “Glosse”) che attorniavano Harry e William. Si radunavano spesso al Club H, il rifugio sotterraneo che Carlo aveva permesso ai figli di allestire nelle cantine di Highgrove dopo la morte di Diana. Un luogo trasformato dai due ragazzi nel paradiso del teenager: pareti scure, divani, un giradischi, un mobile bar, qualcosa da fumare che non fosse solo tabacco. Qualcuno degli amici o delle amiche di William potrebbe avere portato Kate al Club H perché i marlboriani si mescolavano nei weekend con altri studenti altolocati delle migliori scuole superiori.
 
Sabatico Nell’anno sabbatico che quasi tutti gli studenti britannici si prendono prima di andare all’università Kate soggiornò per tre mesi a Firenze – dove seguì lezioni di italiano e sul Rinascimento, fece molte amicizie e cominciò ad apprezzare il vino toscano. Passò dieci settimane in Cile con un gruppo di volontari di Raleigh International e, infine, fece parte anche dell’equipaggio del Round The World Challenge nella tappa del Solent, il canale considerato la sede spirituale dei velisti inglesi. Finito l’anno sabbatico e in attesa di cominciare l’università, Kate aiutava mamma e papà con Party Pieces, disegnando modelli di magliette e inventando nuove amenità per le feste dei bambini.
 
Università Kate avrebbe voluto iscriversi all’università di Edimburgo, ma era stata facilmente convinta dalla madre a frequentare la St Andrews in Scozia, quando venne a sapere che anche William sarebbe andato lì.
 
St Andrews William arrivò alla St Andrews nel settembre del 2001, accompagnato da Carlo. Era la prima volta che un membro della Royal Family non sceglieva Oxford o Cambridge per i suoi studi superiori e i decani dell’università scozzese, nella cittadina fino a quel momento famosa soprattutto per essere stata il luogo d’origine delle regole del golf, erano molto fieri della novità.
 
Wales William Wales, il cognome “di copertura” usato dai figli di Carlo.
 
Steve Per proteggere il principe e l’istituto dall’assalto dei cronisti, si era concordato con i direttori dei giornali che William avrebbe risposto ad alcune domande al suo arrivo e si sarebbe fatto fotografare. In cambio, sarebbe stato lasciato in pace per tutto il resto del corso di studi. Era vietato scattargli fotografie, e divulgare all’esterno notizie che lo riguardavano sarebbe stato punito severamente. Quasi tutti gli studenti si adeguarono, al punto da confondere meglio la presenza di William battezzandolo con un altro nome: Steve.
 
Sallies William e Kate avevano le loro stanze nello stesso edificio, quello del St Salvator’s College, soprannominato “Sallies”, lei nella stanza d’angolo a-31 del primo piano, lui nella b-31 in quello di sopra. Dalle finestre della magnifica struttura, risalente al 1450, si gode di uno spettacolo meraviglioso sui prati del college, sul Mare del Nord e sul castello di St Andrews. Le camere non erano state scelte a caso. William era circondato dai suoi amici etoniani come Fergus Boyd, Ollie Chadwick-Healey, Oli Baker e Charlie Nelson, diventati presto il gruppo dei “Sallies Boys”. Kate, non certo per combinazione, a meno che non si creda all’invisibile mano del destino, era proprio a una rampa di scale dal principe.
 
Discreta Kate e William avevano in comune la passione per il nuoto, lo sci, le colazioni a base di muesli e frutta, il corso sulla storia dell’arte e l’esperienza in Cile con Raleigh International. Scoprirono subito di essere in sintonia, soprattutto perché Kate dava la sensazione di avere un grande controllo su se stessa. Non era di quelle ragazze che si elettrizzavano perché stavano parlando con l’erede al trono. Non dava l’impressione che se ne sarebbe poi vantata, parlandone con tutti. Era discreta, simpatica e affascinante.
 
Cile In Cile William passò i cinque giorni su una spiaggia con altri compagni, bloccati dal mare in tempesta sotto una pioggia continua, senza quasi riparo e con poco cibo.
 
Legami Nonostante le affinità William non voleva legarsi a nessuna donna in particolare prima di avere compiuto i trent’anni. Spiegò anche perché: ogni ragazza con la quale aveva un flirt veniva immediatamente assalita dalla curiosità dei giornali, la sua vita diventava un inferno, persino i suoi genitori e gli altri parenti ricevevano telefonate ed erano fotografati quando uscivano di casa.
 
Musgrave Nell’estate che aveva preceduto l’iscrizione alla St Andrews aveva avuto una relazione con Arabella Musgrave, una bella ragazza nel giro dei Glosse Posse, e i giornali se ne erano subito accorti.
 
Gunderman William si innamorò dell’ereditiera texana Meghann Gunderman, la quale fu l’unica donna a dire di no alle avance di un erede al trono di san Giacomo, se ne tornò in America e sposò un giocatore di football.
 
Carly Carly Massy-Birch, una studentessa appassionata di recitazione che William incontrò dopo avere fatto un provino per una parte al Byer Theatre, in un dramma recitato da studenti. Aveva un ruolo per lui difficile, parlare con sua madre nel bagno, ma se la cavò bene. Carly cucinava, andavano insieme in bicicletta e bevevano spesso qualcosa al Castle Pub sulla North Street.
 
Asta Al ricevimento di beneficenza dell’ereditiera scozzese Hermione Wemyss, Kate si era detta disponibile al ruolo di ragazza tuttofare ed era stata messa con altre ragazze sui gradini della scala del grande salone come “promessa” da conquistare. William se ne assicurò i favori offrendo trecento sterline, e ballò solo con lei per tutta la notte. Alla fine della serata, William ospitò Kate nella sua auto, guidata da una guardia del corpo, che li riportò a St Andrews, ma ognuno andò a dormire nella sua stanza.
 
Négligé Kate, che nel marzo del 2002 sfilò per la Don’t Walk Fashion Show, una sfilata di abiti creati e indossati da studentesse e studenti, ideata per raccogliere soldi da destinare a New York dopo l’attentato dell’11 settembre in biancheria intima nera, velata da un corto négligé a quadretti tipo “vedo-non vedo”, ma più “vedo” che “non vedo”. La serata a un party al 14 di Hope Street, dove si William e Kate si baciarono per la prima volta. Testimoni hanno riferito che fu William a baciarla in un angolo buio del salone, e che lei si ritrasse, forse non desiderando che quel tanto atteso primo momento d’intimità avesse tutti quei testimoni, pochi dei quali ancora sobri a quell’ora della notte.
Dopo l’annuncio del fidanzamento la creatrice del négligé “vedo-non vedo” che Kate aveva indossato nella sfilata a St Andrews fu messo all’asta e fu battuto per 118.000 sterline, pagate in contanti da un misterioso acquirente.
 
Convivenza William aveva proposto a Kate, all’amico Fergus Boyd e a Olivia Bleasdale di lasciare Sallies e andare a vivere insieme in un appartamento al numero 13 di Hope Street. Ai servizi di sicurezza britannici ci volle quasi tutta l’estate per dotare la casa di vetri a prova di proiettile e di una porta d’ingresso a prova di bomba e per sistemare apparati di protezione tutto intorno, tra gli sbigottiti abitanti di quella che fino ad allora era stata una delle più tranquille strade di St Andrews. In settembre i quattro ragazzi si trasferirono nella nuova casa. La casa era ideale per organizzare feste: Kate e Olivia cucinavano, William e Fergus facevano la spesa da Tesco, dove molta più gente andava a fare acquisti solo nella speranza di vedere il principe.
 
Ragazze Entrambi facevano molta attenzione a non far trapelare all’esterno la loro relazione e William confondeva le acque facendosi vedere in giro con altre ragazze, come la compagna di studi geografici Bryony Daniels, la quale stava al gioco sperando forse che dalla finzione si passasse a un legame più serio.
 
Ventunesimo 1 William fu invitato alla festa per il ventunesimo compleanno di Kate, perfettamente organizzata da mamma Carole. Arrivò sulla Volkswagen Golf che usava alla St Andrews per non dare nell’occhio e sembrare uno studente qualunque, e la festa fu un grande successo, con il principe perfettamente a suo agio tra i compagni di studio di St Andrews e gli amici dei Middleton.
 
Ventunesimo 2 Kate fu invitata alla festa per il ventunesimo compleanno di William, organizzata nel castello di Windsor. Al mattino William aveva rilasciato un’intervista dichiarando di essere single e di non avere nessuna storia importante in corso. A tavola poi, Kate scoprì che a fianco di William era prevista un’altra donna, Jessica “Jecca” Craig, che il principe aveva conosciuto e frequentato in Kenya durante un viaggio nel 1998, e che era venuta apposta dall’Africa per la ricorrenza. Il padre di Jecca, Ian Craig, aveva aperto nella sua tenuta un santuario per i rinoceronti.
 
Champagne Alla vigilia del terzo anno di studi, il principe decise di cambiare casa e di trasferirsi in un luogo molto più tranquillo e protetto, Balgove House, nella proprietà cintata di mura di Strathtyrum Estate, confinante con i links del leggendario campo da golf di St Andrews. William chiese a Kate e a due amici, Alasdair Coutts-Wood e Oliver Baker, di andare a vivere con lui, comprò un frigorifero per lo champagne e fece appendere nel salone un grande ritratto della nonna, la regina Elisabetta.
 
Ragazza Per le vacanze invernali William invitò Kate e un ristretto gruppo di amici a Klosters, la residenza svizzera preferita da Carlo, dove lui e Harry avevano imparato a sciare. Fu Jason Fraser, un paparazzo che aveva già fotografato Diana e Dodi Al-Fayed sullo Jonikal, a scattare la foto che il Sun avrebbe pubblicato in prima pagina il 1º aprile del 2004, con il titolo: Finalmente… Wills trova una ragazza.
 
Jecca Durante l’estate dopo aver partecipato a una crociera per soli maschi William si mise a corteggiare Isabella Anstruther-Gough-Calthorpe, erede di un impero bancario, Kate aveva capito che William aveva bisogno del suo spazio e bisognava, almeno per il momento, lasciarglielo. In settembre Kate ritrovò William a Balgove House, ma i rapporti restarono freddi. Lui aveva la testa altrove e progettava di tornare in Kenya per passare qualche altro giorno con Jecca Craig: la realtà, raccontavano i suoi amici, è che non sapeva che cosa voleva.
 
Waity Soprannome di Kate “Waity Katie”, “la Kate che aspetta”.
 
Nozze Alle sue nozze con Camilla Carlo invitò anche Kate: gli piaceva molto quella ragazza sportiva e sorridente, pronta a gettarsi senza paura sulle piste da sci più nere, bene educata, spiritosa e soprattutto molto riservata.
 
Laurea In maggio finì il corso di studi a St Andrews e il 23 giugno 2005 William Wales e Catherine Middleton erano mescolati alle centinaia di studenti che attendevano di udire il loro nome per la consegna della laurea. Erano presenti la regina Elisabetta, il principe Filippo, duca di Edimburgo, il principe del Galles, Carlo, e la duchessa di Cornovaglia, Camilla. C’erano anche Carole, Michael, Pippa e James Middleton, che con i royal non scambiarono neppure uno sguardo.
 
Accademia Dopo l’università William entrò a Sandhurst, la stessa frequentata da Harry. La routine dell’accademia era molto rigida: sveglia alle cinque del mattino, rifare il letto con precisione militare, pulire il pavimento a specchio, sistemare spazzolino e dentifricio alla giusta angolatura dopo averli usati, lucidare le scarpe e assicurarsi che gli abiti fossero appesi nel guardaroba in base al colore, e con gli attaccapanni distanziati fra loro dei 5,5 centimetri prescritti. Alle sei bisognava attendere l’ispezione davanti alla porta, dopo avere cantato l’inno nazionale.
 
Missioni «Dopo Sandhurst a William toccò fare un po’ di esperienza alla Hsbc, uno dei più grandi gruppi bancari del mondo, per capire come funziona la finanza alla City di Londra, e tornare quindi nel gennaio 2008 fra i militari per seguire un corso di sedici settimane nei servizi di soccorso della Royal Air Force nel nord del Galles. Dopo questo, era previsto l’arruolamento in un reggimento di prestigio e venne scelto quello dei Blues and Royals della Household Cavalry, che si era distinto alle Falkland, nel Golfo, in Kosovo e in Iraq, e aveva anche la reputazione di poter svuotare la cantina di almeno una decina di pub in un solo giorno di licenza. William diede il suo contributo anche in queste missioni, nelle quali non si è mai tirato indietro».
 
Fallimenti Sarah Ferguson, l’ex moglie del principe Andrea, ha attribuito alla Royal Navy il fallimento del suo matrimonio. In una intervista a “Harper’s” ha detto: «Due settimane dopo il matrimonio hanno mandato Andrea in mare. Ho passato da sola tutta la mia prima gravidanza e quando Beatrice è nata gli hanno dato dieci giorni di licenza. Quando è ripartito ho pianto».
 
Night Kate andò a lavorare a Jigsaw, dove grazie a un’amica le diedero un impiego molto flessibile nel settore acquisti. Quando William aveva qualche ora libera, prendeva l’auto e raggiungeva Kate a Londra per una serata con gli amici al Boujis di Thurloe Street, tra la stazione dell’underground di South Kensington e il Victoria & Albert Museum. Il night club più frequentato dai ricchi e famosi di Londra era anche il preferito di Harry e di molti altri giovani royal, ma ha rischiato più volte la chiusura per violente risse tra i clienti e perché lo hanno accusato di mettere prosecco nelle bottiglie di Dom Pérignon poi vendute a quattrocento sterline l’una.
 
Cocktail Harry, William e Kate,andavano pazzi per il Crack Baby, un cocktail a base di vodka, frutto della passione, chambord e champagne che veniva servito da una grande siringa.
 
Attesa «Mentre William imparava a pilotare l’elicottero Chinook e il Boeing C-17 Globemaster, con il quale compì anche una breve missione di trenta ore in Afghanistan, non tutto con Kate filava a meraviglia, anzi. Lei e la sua famiglia erano esasperati dall’assedio di giornalisti e fotografi che nessuno si preoccupava di arginare. Buckingham Palace non aveva previsto per loro un servizio di protezione e il fatto che William non si decidesse a fare una proposta rendeva ogni giorno la situazione più insopportabile».
 
Separazione Il pomeriggio del 13 aprile 2007 William aveva telefonato a Jigsaw, si era fatto passare Kate e le aveva detto che era finita. Subito dopo aveva telefonato alla regina, annunciandole che gli spiaceva, ma che non avrebbe sposato quella ragazza che tutta la Royal Family apprezzava così tanto.
 
Gelosia Kate andò ad abitare con Pippa nell’abitazione di Chelsea e in vacanza a Ibiza. Frequentava party, discoteche e molti amici. William però si scoprì geloso e iniziò a tempestare Kate di telefonate. Il 9 giugno erano di nuovo insieme al party per il sessantesimo compleanno di Camilla e in settembre andarono alle Seychelles per una vacanza al Desroches Island Resort, registrati come Martin e Rosemary Middleton.
 
Ridarella Il 22 aprile 2008 Kate fu invitata al conferimento a William, da parte della regina, del titolo di Royal Knight Companion of the Most Noble Order of the Garter: era la prima volta che partecipava a una cerimonia importante alla presenza di tutta la Royal Family. Alla vista di William addobbato come un futuro membro dell’Ordine della giarrettiera, con le piume di struzzo sul cappello e tutto il resto, lei e Harry furono presi da un attacco di ridarella dal quale non riuscirono a riprendersi per tutta la solenne cerimonia. Un’offesa a Elisabetta che venne comunque perdonata.
 
Proposta Nell’ottobre 2010, dopo un impegno ufficiale in Nuova Zelanda, William portò Kate in Kenya. Una sera, davanti a un languido tramonto, le fece la proposta che Kate attendeva da quasi dieci anni. Il principe aveva tenuto l’anello di fidanzamento più famoso del mondo, quello che suo padre aveva dato a sua madre, nello zaino per tre settimane, aspettando il momento opportuno. Quel momento, alla luce di poche candele, venne la sera del 20 ottobre in una delle Rutundu Log Cabins che avevano affittato sulle pendici del Monte Kenya, uno dei luoghi più affascinanti e romantici della Terra.
 
Annuncio La mattina del 3 novembre 2010, mentre stava facendo colazione con il marito Filippo, la regina Elisabetta ricevette una telefonata da William. Il nipote le disse, avrebbe voluto dare l’annuncio del suo fidanzamento con Kate Middleton. «Si scusava per il breve preavviso, ma aveva buone ragioni di temere che, se non l’avesse fatto subito, qualche giornale sarebbe uscito anticipando la notizia, cosa che voleva evitare a tutti i costi. Informare la regina non era solo un atto di cortesia. Il Royal Marriages Act del 1772 imponeva che ogni membro della casa reale dovesse chiedere al sovrano il permesso di sposare la persona che aveva scelto. Curiosamente, la norma era stata decisa da Giorgio III dopo che suo fratello minore, il duca di Cumberland e Strathearn, aveva segretamente sposato una donna del popolo, una commoner come Kate». La regina fu invece felice di dare il suo assenso.
 
Intervista La tradizionale intervista televisiva era condotta su Itv da un amico di William e Harry, Tom Bradby, la cui moglie (anche a Londra il mondo è piccolo) aveva lavorato con Kate da Jigsaw. A seguirla tre miliardi di persone in tutto il mondo. «Kate sfoggiava l’anello di fidanzamento creato in oro bianco per Diana dal gioielliere della corona Garrard, con quattordici diamanti a circondare un imponente zaffiro. Il ricordo della madre di William era presente a tal punto nell’intervista che quando Bradby aveva chiesto al principe perché avesse aspettato così tanto a fare la proposta, lui aveva risposto che “bisognava imparare dalle lezioni del passato” e che aveva voluto dare a Kate la possibilità di “vedere che cosa succede dall’altra parte, per poter eventualmente decidere di tornare indietro”».
 
Effetto Kate Fidanzati William e Kate furono spediti dalla regina in Irlanda del Nord. La visita fu un successo tanto che i giornali parlavano del “Kate effect”. «Il trench Burberry Littleton color panna che indossava fu esaurito nei negozi in poche ore e ancora oggi, ad anni di distanza, il modello è conosciuto come “Duchess Kate”. Gli abiti di Diana, disegnati da grandi stilisti, erano inarrivabili per le ragazze comuni che facevano acquisti in Oxford Street; quelli di Kate non erano sempre a buon mercato, ma si trovavano nei grandi magazzini, e potevano essere acquistati da chiunque».
 
Stemma I Middleton spesero settemila sterline per farsi disegnare uno stemma, composto da tre ghiande su sfondo blu e rosso, rappresentanti i figli Catherine, Philippa e James, e da una v rovesciata, un gallone dorato che simboleggia un omaggio alla madre Carole, il cui cognome da ragazza era Goldsmith. In questo modo sarebbe stato possibile unire lo stemma di William, concessogli dalla regina al compimento del suo diciottesimo anno, a quello di Kate per formare il coat of arms della nuova coppia.
 
Cambridge Il giorno prima del matrimonio la regina aveva conferì ai futuri sposi un titolo. Il principe William diventava duca di Cambridge, conte di Strathearn e barone Carrickfergus. Sua moglie sarebbe stata Sua Altezza Reale Catherine, duchessa di Cambridge, contessa di Strathearn, e Lady Carrickfergus, ma non principessa, un titolo che spetta solo ai discendenti di sangue reale. Neppure Diana lo era, anche se le era stato consentito di farsi chiamare “principessa del Galles” così come Kate potrebbe oggi farsi chiamare “principessa William di Cambridge” e Meghan “principessa Henry di Sussex”, un modo per rendere subito chiaro che il titolo è acquisito e deriva solo dal sangue reale del marito.
 
Pricipesse Le vere principesse alla corte dei Windsor sono solo cinque: Anna, la figlia di Elisabetta; Beatrice ed Eugenia, figlie di Andrea; Alexandra, cugina della regina, e Charlotte, la secondogenita di William.
 
Regali La coppia reale chiese agli invitati di non fare regali di nozze, ma di donare la somma equivalente a selezionate missioni umanitarie.
 
Invitati Al matrimonio, che sarebbe stato celebrato dall’arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, la regina aveva 777 persone. Dopo averlo letto da cima a fondo, William chiese udienza a Elisabetta e le disse chiaro e tondo che in quella lista non c’era una sola persona che lui e Kate conoscessero. Gli invitati, tra aristocratici, rappresentanti degli Stati del mondo e gente comune, divennero 1900.
 
Minibus Il giorno del matrimonio Kate sulla Rolls-Royce Phantom VI della regina, gli invitati a bordo di un minibus, come un qualunque gruppo di turisti.
 
Rolls I vetri delle Rolls-Royce di Elisabetta sono più ampi perché «una regina deve essere vista per essere creduta».
 
Taglia Come quasi tutte le spose, anche Kate aveva perso peso nelle settimane precedenti la cerimonia e l’abito disegnato da Sarah Burton, direttrice creativa di Alexander McQueen, veniva ristretto di prova in prova, com’era già accaduto a quello di Diana.
 
Abito 1 Nell’abito di Kate c’era qualcosa di nuovo, qualcosa di prestato, qualcosa di vecchio e qualcosa di blu. Nuovi erano gli orecchini donati dai genitori; prestata dalla regina era la tiara Cartier Halo che Giorgio vi aveva donato alla moglie Elizabeth Bowes-Lyon prima di diventare re; antico era il pizzo usato per la veste, e blu era il nastro cucito all’interno proprio perché ci fosse anche qualcosa di blu. Ogni dettaglio era stato studiato con cura. Nel bouquet della sposa c’era anche una varietà di garofani chiamata in inglese Sweet William, dolce William, e persino la regina si era appuntata sull’abito giallo disegnato da Angela Kelly la maestosa spilla True Lover’s Knot, nodo del vero amore, che era appartenuta a Queen Mary, la moglie di Giorgio V.
 
Abito 2 «L’abito di Kate era in satin e gazar di seta, stretto in vita e imbottito sui fianchi come una veste vittoriana e adornato da pizzi realizzati da ricamatrici che, tenute all’oscuro della destinazione del loro lavoro, cambiavano ago ogni tre ore e si lavavano le mani ogni mezz’ora. Nei pizzi erano stati inseriti, invisibili ai più ma estremamente importanti, i simboli di ciascuno dei quattro paesi che formano il Regno Unito: la rosa d’Inghilterra, il narciso del Galles, il cardo di Scozia e il trifoglio dell’Irlanda del Nord. Da molti anni gli esperti di moda attendevano un abito da sposa che superasse in grazia quello indossato nel 1956 da Grace Kelly per il matrimonio con il principe Ranieri di Monaco, e finalmente l’avevano trovato. L’effetto Kate scattò di nuovo, e nessuna sposa al mondo volle indossare per mesi qualcosa di troppo diverso».
 
Uniforme William, che indossava l’uniforme delle Irish Guards cucita su misura da Kashket & Partners, era stato preso da un attacco di panico pochi minuti prima di entrare nell’abbazia, ma il suo best man, il fratello Harry, era riuscito a fargli riprendere il controllo.
 
Pippa Le telecamere che inquadrarono Pippa mentre si chinava in avanti per sistemare lo strascico della sposa all’ingresso dell’abbazia.
 
Lezioni Kate prese lezioni da un voice coach per le poche parole che avrebbe dovuto pronunciare nell’abbazia. Non commise errori e non ebbe incertezze. Anche lei, come aveva fatto Diana, promise di «amare, confortare, onorare e avere cura» del marito, ma non di «ubbidirgli».
 
Inchino L’arcivescovo di Canterbury unì in matrimonio il duca e la duchessa di Cambridge alle 11.20. Prima di uscire dall’abbazia la coppia sostò davanti alla regina per l’obbligatorio inchino che deve concludere ogni matrimonio reale. Inchino che più tardi non faranno Harry e Meghan.
 
Vecchia Kate, a ventinove anni, era la più vecchia sposa reale della storia britannica, ma anche la prima donna della Royal Family a essere laureata.
 
Spettatori Nel tragitto tra Westminster e Buckingham Palace una folla composta da un milione di persone attendeva William e Kate, mentre altri due miliardi e mezzo li seguivano in televisione. Il matrimonio era costato quaranta milioni di sterline, un milione solo per i fiori, ma ancora una volta la Gran Bretagna ne aveva tratto un grande beneficio in termini di immagine e di ricavi dal turismo: la monarchia non era mai stata così fiorente e così in forma.
 
Angioletto Quando William e Kate si baciarono sul balcone le urla dei sudditi furono così forti che una delle piccole damigelle d’onore si coprì le orecchie con le mani, immortalata in una bella foto che sembra un quadro di Raffaello con gli angioletti annoiati e indispettiti.
 
Mezzi Mezzi di trasporto usati dai duchi Cambridge dopo le nozze: la State Landau, la più grande carrozza disponibile nei Royal Mews costruita nel 1902 per l’incoronazione di Edoardo VII; la Aston Martin Db5 Volante che Elisabetta regalò a Carlo per i suoi ventun anni a cui Harry cambiò la targa in ju5t wed (che si può leggere “just wed”, appena sposati); una Fiat 500 decappottabile, dipinta con gli emblemi della Royal Air Force, per raggiungere a poche decine di metri di distanza la Belgian Suite che la regina aveva loro riservato.
 
Discorsi Dopo il ricevimento ufficiale a Buckingham Palace, concluso con i discorsi di Carlo e degli amici della coppia, conditi di umorismo, di battute e di ogni episodio imbarazzante che gli sposi avrebbero voluto tenere nascosto per sempre, Harry e Pippa invitarono gli ospiti rimasti a trasferirsi nella sala del trono.
 
Festa Alla festa che organizzata da Harry nella sala del Trono una piattaforma da disc jockey, un bar pronto a servire Crack Baby e ogni altro cocktail. Al party non c’era la regina ma Carlo e Camilla che ballarono fino a notte fonda.
 
Base I neosposi trascorsero la prima notte di nozze nella Belgian Suite che la regina aveva loro riservato. Il mattino dopo in elicottero raggiunsero la base militare di Anglesey, un’isola del Galles nel Mare d’Irlanda, dove William prestava servizio nell’elisoccorso. Due giorni dopo le nozze, Kate spingeva un carrello al supermercato, indossando un paio di leggings.
 
Viaggio di nozze Prima tappa del viaggio di nozze fu Mahé, la seconda il North Island Lodge, il luogo più incantato ed esclusivo delle Seychelles.
 
Consigliere Elisabetta incaricò la duchessa di Cornovaglia Camilla e la contessa di Wessex Sophie Rhys-Jones, moglie del suo ultimogenito Edoardo a far d consigliere a Kate per insegnarle a superare le insidie che avrebbe incontrato.
 
Inchini Kate si deve inchinare davanti alla regina, al duca di Edimburgo, al principe Carlo, a Camilla, alle principesse Anna, Alessandra, Beatrice ed Eugenia. Sophie di Wessex e gli altri membri minori della Royal Family devono invece inchinarsi a lei.
 
Vestiti Per il viaggio in America a Kate sarebbero serviti almeno quaranta vestiti.
 
Cambi Quando è ospite della regina a Sandringham Kate deve cambiarsi d’abito almeno quattro volte al giorno. La sera deve indossare abiti lunghi e gioielli. Lady Elizabeth Anson, citata da Katie Nicholl nel suo libro su Kate, ha raccontato i tormenti di una dama invitata dalla regina per le feste. «Al mattino devi vestirti per la colazione, poi ti cambi per la battuta di caccia. Torni nella tua stanza e ti cambi per il tè delle 5.30, con un abito di lana o con una gonna. Ai vecchi tempi c’erano gli abiti da tè, con lunghe gonne di velluto. Poi si scende per i drink, sempre con l’abito da tè. A questo punto la regina fa il bagno e si rinnova il make-up. Credere di avere molto tempo a disposizione per cambiarsi per la cena è un errore, perché la regina è molto veloce. Kate, per fortuna, aveva la duchessa di Cornovaglia e la contessa di Wessex a consigliarla, e una cameriera che sapeva quali vestiti andavano bene per la cena e li preparava». A ogni membro della famiglia che passa il Natale a Sandringham viene assegnato un maggiordomo o una governante, e bisogna lasciar loro una mancia quando si riparte.
 
Sandringham A Sandringham dove la regina è solita passare il Natale i primi ad arrivare sono i cugini più lontani che vengono sistemati nelle stanze più scomode e più lontane. Carlo invece deve arrivare per ultimo, qualche minuto prima di cena.
 
Natale La sera della vigilia di Natale, nessuno può aprire un pacco prima della regina e ci si augura che il contenuto faccia sorridere lei e l’intera famiglia. Diana non lo sapeva, e al suo primo Natale a Sandringham regalò costose maglie di cashmere. Kate, meglio preparata, portò vasetti di marmellata fatti in casa e per Harry un kit “crea la tua fidanzata” che divertì tutti. Meghan fu la prima donna a essere invitata al pranzo di Natale a Sandringhan senza portare al dito l’anello nuziale. Dopo il matrimonio e la nascita di Archie preferì trascorrerlo con la madre Doria.
 
Pigro All’appartamento a Kensington Palace – composto da una cucina, un salone, una piccola sala da pranzo, due camere da letto, due bagni e un giardino – William e Kate preferirono la base di Anglesey un po’ per la protezione della quale godevano un po’ per godersi la vita prima di dedicarla tutta al servizio della monarchia. I giornali scrivevano che «lazy William», il pigro William, era poco presente: un centinaio di impegni l’anno, un terzo di quelli di Filippo e un quarto di quelli della regina, due novantenni.
 
Olimpiadi «Per la cerimonia inaugurale dei Giochi Elisabetta aveva acconsentito a recitare una parte a fianco dell’attore Daniel Craig: l’agente 007 sarebbe andato a prenderla a Buckingham Palace per paracadutarla poi, borsetta compresa, sullo stadio dell’inaugurazione. Era uno strappo considerevole alla compassata austerità dell’immagine della monarchia, ma piacque a tutti e aumentò la popolarità della regina nel mondo».
 
Topless Kate e William hanno querelato il settimanale francese Closer per aver pubblicato nel 2012 le foto della duchessa di Cambridge in topless. Ottennero un risarcimento di centomila euro a fronte di una richiesta di un milione e mezzo.
 
Gravidanza Del 3 dicembre 2012 l’annunciato che i Cambridge aspettavano un bambino. Kate fu ricoverata al King Edward VII Hospital perché soffriva di hyperemesis gravidarum, una patologia che comporta gravi nausee mattutine, disidratazione e perdita di peso. «Il 6 dicembre, due disc jockey australiani, Mel Greig e Michael Christian, telefonarono all’ospedale nel cuore della notte imitando le voci della regina e del principe Carlo e chiedendo informazioni sulle condizioni della duchessa. L’infermiera che ricevette la telefonata, Jacintha Saldanha, senza sospettare nulla, passò la chiamata al reparto di Kate, dove un’altra infermiera spiegò nei dettagli le cure che la duchessa stava ricevendo».
 
Infermiera Jacintha Saldanha, madre di due figli, infermiera del King Eward VII che rivelò a due disc jockey le condizioni di salute di Kate convinta di parla con la regina e il principe Carlo, presa dal rimorso e dalla vergogna, s’impiccò nel suo spogliatoio. Al funerale che si celebrò in India, dov’era nata, parteciparono più di mille persone e ci furono dimostrazioni davanti ai consolati britannici per chiedere giustizia. I due disc jockey persero il lavoro.
 
George «Il principe George Alexander Louis di Cambridge nacque alle 16.24 del 22 luglio 2013 al St Mary’s Hospital di Paddington, dopo nove ore di travaglio nel giorno più caldo dell’anno. William, che era nato nello stesso ospedale trentun anni prima, aveva assistito al parto e aveva chiesto due settimane di licenza dalla raf per poter essere vicino alla madre e al bambino anche nei giorni seguenti. La notizia venne tenuta riservata fino alle 20.30 per dare a William il tempo di informare la regina su una linea telefonica speciale, e poi suo padre Carlo, i genitori di Kate e suo fratello Harry. La nascita di George venne poi annunciata su Twitter, rompendo la secolare tradizione in base alla quale l’arrivo al mondo di nuovi royal era comunicato su di un foglio incorniciato davanti a Buckingham Palace, perché i sudditi potessero leggerlo e giubilare. La bacheca fu installata solo alle 20.45, dopo che su Internet si erano già felicitate con William e Kate 487 milioni di persone da tutto il mondo».
 
Pantofole Dopo la nascita di George, i periodi di tempo trascorsi dai Cambridge nella casa di Michael e Carole Middleton si erano allungati sensibilmente. Kate «preferì l’abitazione nel Berkshire dove anche Pippa dava una mano e William poteva girare per casa in pantofole e prendersi il cibo dal frigorifero quando aveva fame, come un borghese qualunque».
 
Nipoti Carlo che si lamentava dei Middleton perché gli sequestravano continuamente il nipote. La nascita di Charlotte Elizabeth Diana il 2 maggio del 2015 e di Louis Arthur Charles il 23 aprile 2018 non cambiò la situazione per Carlo: «Non mi lasciano mai vedere i miei nipoti». Carole, secondo quanto riportato dai tabloid, era «disperata» per le critiche dei Windsor: «Voglio solo essere una buona madre e una buona nonna» avrebbe confidato agli amici.
 
Letto «Nessuno deve mai andare a letto arrabbiato». Questa è l’unica regola che William e Kate hanno dato ai loro tre figli.
 
Funcle  “Funcle” il soprannome di Harry unendo le parole fun, divertimento, e uncle, zio.
 
Africa Dopo la morte di Diana, Carlo portò Harry in Africa. Estese l’invito anche a Tiggy e a Charlie Henderson, un compagno di scuola e amico di Harry. Carlo organizzò un incontro con Nelson Mandela e con le Spice Girls, la band femminile inglese che Harry adorava e le cui immagini aveva tenute appese nella sua stanza a Kensington Palace. Harry, Charlie e Tiggy parteciparono poi al loro primo safari, visitarono alcune tribù e furono infine affidati alle cure di David Rattray, una guida che parlava fluentemente le lingue nguni ed era un’enciclopedia vivente delle battaglie combattute dai britannici in Africa.
 
Zulu «Harry appassionato di Zulu, film uscito nel 1964. Diretta da Cyril Endfield, la pellicola racconta l’eroica resistenza di un reparto di 139 soldati che, asserragliati nella stazione missionaria di Rorke’s Drift nella colonia del Natal, il 22 e 23 gennaio 1879 resistettero all’assalto di oltre quattromila guerrieri zulu, uccidendone trecentocinquanta e ferendone cinquecento. Solo un po’ romanzato rispetto alla realtà dei fatti storici, il film esalta la capacità di resistenza dei soldati britannici, quella “sottile linea rossa” che ha dato prova di tenacia, eroismo, resistenza e disciplina in tante battaglie. Nella realtà, gli zulu abbandonarono l’assedio perché non mangiavano da due giorni ed erano esausti dopo una marcia di una settimana; nel film invece i guerrieri se ne vanno, rinunciando a un facile assalto finale, dopo avere reso omaggio all’eroismo dei combattenti britannici. Un omaggio comunque ampiamente meritato, visto che undici dei soldati vennero insigniti con la Victoria Cross, un record nell’esercito britannico per una singola battaglia. David Rattray portò i ragazzi a Rorke’s Drift, dove oggi sorgono alcune costruzioni moderne, e anche nel luogo in cui si era combattuta qualche anno prima la battaglia di Isandlwana, un evento molto meno eroico, visto che 1800 soldati britannici armati di fucili, cannoni e razzi avevano subito da ventimila zulu la più umiliante e sanguinosa sconfitta nella storia del colonialismo inglese. Anche questa battaglia era stata raccontata in un film del 1979 che Harry aveva visto, Zulu Dawn, con Burt Lancaster e Peter O’Toole».
 
Peluche Tiggy, che dopo la morte di Diana accompagnò i fratelli nel suo appartamento di per ritirare le loro cose e qualche ricordo della madre. Harry aveva preso un paio di animali di peluche tra i tanti che Diana teneva su un divano, e dai quali non si era mai separata fin da quando era bambina. Aveva anche chiesto se era possibile portare via il tappeto della sua camera.
 
Discolo «La scuola non mi piaceva. Volevo solo essere il discolo del gruppo». Harry beveva alcolici pur non avendone l’età, fumava e si comportava in pubblico in modo decisamente inappropriato.
 
Fumo Quando Carlo si accorse che il figlio fumava non solo tabacco lo portò anche al centro di riabilitazione Featherstone Lodge di Londra, dove Harry rimase alcune ore per rendersi conto di come droga e alcol potessero rovinare la vita di un ragazzo della sua età.
 
Lutti Nel corso del 2002, Harry perse il suo migliore amico, Henry van Straubenzee, morto in un incidente d’auto dai troppi bicchieri che lui e il conducente, gravemente ferito, avevano bevuto. In quelle settimane morirono anche la principessa Margaret, la sorella di Elisabetta, e Elizabeth Bowes-Lyon, la madre della regina che lo aveva confortato così tante volte con il suo affetto.
 
Giornali La madre di Elisabetta, la regina Elizabeth, aveva smesso di leggere giornali e tabloid nel 1921 e aveva consigliato di fare così a tutti i suoi parenti.
 
Jackaroo 1 Nel 2003 finito il tormento di Eton, Harry partì così per Tooloombilla Station, un ranch del Queensland lontano 540 chilometri dalla città più vicina, Brisbane per diventare uno jackaroo, il cow-boy australiano che governa le mandrie di mucche o di pecore e deve cavalcare per decine di miglia solo per andare ad aggiustare un recinto.
 
Jackaroo 2 Harry che spendeva i 100 dollari alla settimana che guadagnava come jackaroo in bevute con gli altri jackaroo e con le jillaroo, l’equivalente femminile della professione.
 
In Lesotho Harry visitò orfanotrofi nei quali erano ospitati molti bambini affetti da Hiv. Nel corso del viaggio divenne amico del fratello di re Letsie III, il principe Seeiso, con il quale qualche anno dopo fondò una charity per aiutare i bambini sieropositivi. La chiamarono Sentebale, che in Lsesotho significa “Non dimenticarmi”, e ancora oggi dà conforto a migliaia di giovani nell’Africa subsahariana. Harry voleva che la sede londinese di Sentebale fosse a Clarence House, suo padre era contrario. Alla fine lo convinse.
 
Chelsy Harry che in Sudafrica, a Cape Town, si innamorò di Chelsy Davy, figlia di Charles Davy, un milionario sudafricano che organizzava safari ed era proprietario di una sterminata tenuta nella savana, e di Beverley Donald, ex modella per la Coca Cola ed ex miss Rhodesia. La loro relazione, tra alti e bassi, sarebbe durata complessivamente sette anni e che al momento è la più lunga che Harry abbia avuto.
 
Serpente Harry fu colpito dal fatto che Chelsy Davi era in grado di uccidere un serpente a mani nude.
 
Nazi Alla festa di Harry Meade, campione di equitazione, che per tema aveva “nativi e coloniali”, Harry si presentò in una finta divisa dell’Afrikakorps del generale nazista Erwin Rommel, con al braccio una vistosa svastica nera su fondo rosso. Il Sun pubblicò la foto in prima pagina sotto al titolo Harry the Nazi. Clarence House dovette diramare una lunga nota piena di scuse.
 
Corso A Sandhurst nessuno riservò a Harry n trattamento di favore. Veniva punito come tutti per un letto fatto male o per un paio di calzoni non perfettamente stirati. «Il corso di Sandhurst è molto duro e già nelle prime settimane si registra ogni anno più del 10 per cento di abbandoni. Si lavora dall’alba al tramonto, bisogna essere sempre pronti a fare qualcosa, sempre in ordine, continuamente giudicati da sottoufficiali che non te ne perdonano una. Era esattamente quello che Harry voleva: «A me piaceva correre nel fango sparando proiettili: io sono così, lo adoro».  Harry nell’aprile del 2006 terminò brillantemente il suo corso di quarantaquattro settimane a Sandhurst e partecipò alla parata finale, che aveva quell’anno spettatori davvero speciali: mescolato tra i ranghi c’era suo fratello, l’allievo principe William, e tra il pubblico c’erano la regina Elisabetta, suo marito il duca di Edimburgo, il principe Carlo e la duchessa di Cornovaglia, Camilla, tutti orgogliosi di quell’ufficiale che nell’uniforme dei Blues and Royals aveva finalmente trovato la sua strada. Al ballo che concluse quell’importante giornata c’era anche Chelsy, arrivata apposta dal Sudafrica, più innamorata e corrisposta che mai.
 
Iraq A Harry che doveva partire in guerra per l’Iraq fu impedito di partire perché oltre a mettere in pericolo la sua sicurezza avrebbe minato quella dei suoi commilitoni. Riprese a bere e a comportarsi in modo sconsiderato. 
 
Wembley Nell’estate del 2007 William e Harry organizzarono un concerto per commemorare i dieci anni dalla morte di Diana, allo stadio di Wembley, raccogliendo un milione di sterline da donare alle associazioni di beneficenza di cui la madre era stata patrona.
 
Normale Harry partì per Kandahar il 14 dicembre 2007 e raggiunse la 52 a Brigata nella provincia di Helmand. Aveva a disposizione un letto, una coperta, un armadietto e una bottiglia d’acqua al giorno. Non c’erano docce o acqua corrente: «È davvero bizzarro: sono qui, non faccio la doccia da quattro giorni, non lavo i vestiti da una settimana, e tutto sembra assolutamente normale. Penso sia la cosa più normale che abbia fatto».
 
Sbronze «Musica? Ce l’abbiamo. Cibo? Lo abbiamo. Bevande? Anche quelle, non alcoliche. Se la prossima domanda è se mi mancano le sbronze... no, non mi mancano» (il principe Harry).
 
Soldati Al suo ritorno a Londra Harry trascinò anche William in iniziative di solidarietà. Andavano di nascosto a fare visita ai soldati feriti negli ospedali. Ricorda Ben McBean, un suo commilitone ferito in Afghanistan: «Harry non era un tizio che parlava di cose che non aveva fatto. Si è arruolato. Ha combattuto per il suo paese, ha camminato in pattuglia. Ha fatto quello che facevamo noi, pericoloso allo stesso modo. È molto rispettato per questo. È generoso e si occupa degli altri... Ha cambiato la vita di un sacco di persone».
 
Amputato Quella volta che Harry volle esaudire il desiderio di un soldato che aveva perso le gambe di andare sciare: «Harry telefonò al suo segretario privato, dicendo: “Abbiamo qui un amputato che vuole andare a sciare. Puoi fare qualcosa?”. In un quarto d’ora arrivò la risposta e due giorni dopo quel soldato era sulle piste da sci in un gruppo di riabilitazione».
 
Sentebale Harry scoprì che pochissimi dei soldi raccolti con Sentebale erano finiti ai bambini: solo 84.000 sterline del milione racimolato erano andate agli orfanotrofi e soltanto diecimila a quello del suo piccolo amico Mutsu Potsane.
 
Elicotteri Harry imparò a condurre gli elicotteri da combattimento Apache e Lynx dopo severi corsi di addestramento che non tutti riuscivano a superare.
 
Diaz Cameron Diaz che chiese al principe Harry il suo numero di telefono che lui le negò perché convinto che scherzasse.
 
Cressida Dopo l’amichevole addio di Chelsy, il principe aveva cominciato a frequentare Cressida Bonas, buona amica della principessa Eugenia.
 
Nudo Harry che per festeggiare l’annuncio del suo ritorno in Afghanistan scelse il Wynn Hotel, un locale con cameriere in bikini e pole dancer. Per concludere la serata, alle tre del mattino Harry propose agli amici e a un gruppo di ragazze di andare nella sua suite, per una partita di biliardo-spogliarello. Chi sbagliava un colpo doveva togliersi un indumento. E il principe si ritrovò completamente nudo, circondato da ragazze nude che lo abbracciavano. «Era tra persone che non conosceva e una di queste scattò con il telefonino alcune foto che finirono al sito web tmz: la più nota mostra Harry che, mentre si copre con le mani i “gioielli della corona”, viene abbracciato alle spalle da una ragazza nuda».
Oltre alle nudità di Harry, si era visto il seno di Kate fotografato in Provenza e persino i gioielli della corona del principe Filippo, catturati da un fotografo tra le pieghe del kilt scozzese che indossava, a conferma del fatto che sotto il tartan i duri uomini delle Highlands non portano nulla.
 
Eliminare «Useremo tutto il nostro potere per fare fuori Harry, uccidendolo o sequestrandolo. Abbiamo informato i nostri comandanti in Helmand di fare tutto quello che possono per eliminarlo» (Zabiullah Mujahid, portavoce dei talebani).
 
Paramahansa Doria Ragland sposò Thomas Markle il 23 dicembre del 1979 nel Self-Realization Fellowship Temple, fondato nei pressi del Sunset Boulevard di Los Angeles da seguaci di Paramahansa Yogananda, l’autore del celebrato libro Autobiography of a Yogi. Tempio frequentato, fra gli altri, da Steve Jobs, George Harrison, Mariel Hemingway e Linda Evans.
 
Emmy Thomas Markle lavorava nella televisione e nel cinema come direttore delle luci, aveva vinto anche un Emmy per la soap General Hospital.
 
Fiore Markle aveva già due figli da un precedente matrimonio: Thomas junior e Yvonne, la quale qualche anno più tardi cambierà il suo nome in Samantha. Il 4 agosto 1981, nacque la sua terza figlia, Rachel Meghan, subito soprannominata dai genitori “Flower”, fiore.
 
Divorzio Doria e Thomas si separarono due anni dopo e divorziarono poi nel 1987, mantenendo rapporti amichevoli. Meghan stava un po’ di giorni con la madre e un po’ con il padre, che la iscrisse alla Hollywood Little Red Schoolhouse, un istituto nato per accogliere bambini al di fuori di ogni pregiudizio sociale e razziale, e divenuto nel tempo uno dei migliori di Los Angeles.
 
Slum Quando Meghan compì tredici anni Doria la portò a visitare gli slum più poveri del vicino Messico e della Giamaica, dove vide i bambini cercare cibo nel fango.
 
Vincita Thomas, benestante grazie al suo lavoro, nel 1990 era stato così fortunato da vincere un premio di 750.000 dollari. Della sua vincita non parlò con nessuno per evitare che parenti ed ex mogli avanzassero pretese. Quei soldi li usò per iscrivere Meghan alla high school femminile Immaculate Heart, nel quartiere collinare di Los Feliz. Alla Immaculate Heart Meghan frequentò corsi di teatro e recitazione, divenne la più brava e si fece notare. Nel gennaio 1999 era stata Giocasta nell’Edipo re di Sofocle, ma la parte che davvero la lanciò fu quella di Lola Banana nel musical Damn Yankees.
 
Sabatico Per il suo anno sabatico Meghan andò in Europa con la sua migliore amica Ninaki “Nikki” Priddy.
 
Università Meghan si iscrisse alla facoltà di legge alla Northwestern di Chicago. Dopo il primo anno, cambiò il corso di studi in teatro e studi internazionali. Poco prima della laurea, conseguita nel 2003, Thomas le fece avere una piccola parte in General Hospital: un ruolo brevissimo, che ruppe il ghiaccio con le produzioni tv, quelle a cui Meghan puntava.
 
Ambizione Alla North-western aveva capito che il teatro non faceva per lei. «Non aveva un grande talento» ha scritto Lady Colin Campbell in Meghan and Harry: The Real Story. «Né aveva la sfolgorante bellezza di Charlize Theron o il sex appeal di una Jennifer Lopez, che avrebbero potuto catapultarla nel mondo delle stelle. (…) Sebbene in seguito abbia attribuito la sua mancanza di successo iniziale a non essere abbastanza bianca o abbastanza nera, il fatto è che la sua fisionomia, non la sua razza, era il problema. Sebbene attraente, Meghan non era così bella, sexy, sorprendente o memorabile da saltare all’occhio degli osservatori». Compensava la mancanza di bellezza con la sua ambizione.
 
Trevor Nel 2004, a un party, Meghan incontrò un giovane brillante e ben piantato, Trevor Engelson, regista e produttore cinematografico. Andarono a vivere insieme dopo poche settimane.
 
Pacchi Meghan che non riusciva a trovare lavoro aprì un blog, The Working Actress, nel quale descriveva la frustrazione di un’attrice che cerca lavoro senza trovarlo, e si consola la sera con una bottiglia di vino. Per sbarcare il lunario fece l’hostess in un ristorante, poi andò a fare i pacchi in un negozio.
 
Calligrafia Meghan che grazie alla sua bella calligrafia trovò un impiego come amanuense per vergare eleganti cartoncini di invito ai matrimoni e alle feste dei vip di Hollywood.
 
Suits «Fu Nick Collins, il suo agente, a trovarle finalmente il lavoro che le avrebbe cambiato la vita. A New York si stavano effettuando provini per il cast di una nuova serie tv, un legal drama chiamato Suits. Si cercava un’attrice che interpretasse il personaggio di Rachel Zane, una paralegale che desidera diventare avvocato, una ragazza che doveva sembrare elegante, competente e intelligente, abbastanza sexy ma non così bella da rubare la scena. Il suo partner sarebbe stato Patrick J. Adams, anche lui un attore reduce da molte delusioni: conosceva già Meghan perché avevano fatto insieme un provino, andato male per entrambi. Le riprese sarebbero cominciate a Toronto, in Canada, il 25 aprile 2011».
 
Belize Durante un viaggio in Belize, Trevor chiese a Meghan di sposarla. Stavano insieme da sette anni e l’unione, tra alti e bassi, aveva funzionato. Lei rispose subito di sì e cominciò a organizzare la cerimonia, che si sarebbe tenuta in Giamaica nell’Hotel Ochos Rios, sulla più bella spiaggia dell’isola. L’intero hotel fu affittato per una settimana anche grazie agli ultimi soldi di Thomas, e Meghan curò ogni particolare in modo maniacale, dando ordini al personale che cercava affannosamente di stare dietro alle sue richieste.
 
Bomboniera La bomboniera che Meghan pensò per i suoi ospiti era un pacchettino contenente alcuni spliff di marijuana sul quale c’era scritto “Shh…”. Distribuire e fumare marijuana era all’epoca in Giamaica un grave reato, che veniva punito con molti anni di carcere. Alcuni ospiti, più ingenui, misero da parte il pacchetto ignorandone il contenuto e lo portarono con sé negli Stati Uniti, scoprendo solo dopo l’arrivo di avere rischiato l’arresto alla dogana come trafficanti di droga.
 
Cerimonia Il 10 settembre 2011 la cerimonia nuziale durò un quarto d’ora, ma la festa sulla spiaggia si protrasse per un paio di giorni.
 
Jessica A Toronto Meghan diventò molto amica con Jessica Mulroney, giovane stilista e consulente di marketing, figlia dell’ex primo ministro Brian e amica di Justin Trudeau, che poi sarebbe divento premier.
 
Fede Meghan presa dal piccolo successo di Suits si allontanò da Trevor, troppo trasandato per i circoli che lei frequentava. Per lasciarlo senza discussioni infilò la sua fede in una busta e gliela spedì in California.
In quel periodo Meghan, forse un po’ troppo piena di sé, ruppe anche l’amicizia con Nikki, sua amica d’infanzia.
 
Capricci «L’idraulico venuto in casa per una riparazione che le aveva chiesto un selfie aveva commesso una grave violazione della sua privacy, l’autista che l’aveva aspettata all’aeroporto con un cartello con scritti il suo nome e cognome non era stato professionale, perché la folla dei suoi ammiratori avrebbe potuto radunarsi lì e aggredirla. Fama e successo richiedevano di cambiare amicizie, stili di vita, abiti, abitudini».
 
Tignanello Vino preferito di Meghan il Tignanello, inventato nel 1970 da Piero Antinori nella tenuta di San Casciano.
 
Blog Nel 2012 Meghan cambiò il nome del suo sito da The working actress a The Tig, da Tignanello. Nel nuovo sito si parlava solo di viaggi, cibo, moda, bellezza, stile di vita. Quando lo chiuse nel 2017, aveva due milioni di follower.
 
Cory Cory Vitiello, il miglior cuoco della città e dell’intero Canada, si innamorò di Meghan: «Lei era solo un’attrice via cavo, cosa che non significava molto quando ha incontrato Cory Vitiello. Lui, d’altra parte, era una grande star a livello locale. Era conosciuto da tutti e anche molto apprezzato. All’interno dei confini della città, stare con lui era sicuramente una piattaforma utile per lei. Era anche amico di persone come i Mulroney e di Markus Anderson, direttore dell’elitario club privato Soho House di Londra, che ha una filiale a Toronto» (Shinan Govani, un immigrato dall’Uganda divenuto a Toronto il più celebre e temuto giornalista di costume).
 
Star «I rapporti tra Meghan e Cory si guastarono un quando lei cominciò a far credere di essere l’autrice dei piatti che era stato invece lui a cucinare per gli ospiti, e per la pretesa di lei di avere sempre il miglior tavolo e la migliore poltrona al ristorante, come se fosse la star che invece non era».
 
Amici Meghan, amica di Serena Williams, l’andò a vedere a Wimbledon il 9 luglio del 2016 conquistare il suo ventiduesimo slam. «Meghan era convinta che Londra, esaurita la spinta propulsiva di Suits, sarebbe stata una buona scelta. Tornare a Los Angeles non serviva a niente. Andare a New York per elemosinare un lavoro a Broadway neppure. Ma sull’agenda del suo telefono c’erano ormai quasi tutti i nomi che le servivano per attraversare l’oceano, e trovare sull’altra sponda un’accoglienza adeguata ai suoi talenti». Convinta che l’aiuto di Gina Nelthorpe-Cowne, una ex modella sudafricana emigrata in Inghilterra, che con il marito Mark aveva fondato la Kruger Cowne Talent Management ce l’avrebbe fatta.
 
Violet A Londra fece amicizia con Violet von Westenholz, responsabile delle pubbliche relazioni di Ralph Lauren, praticamente cresciuta con William e Harry sulle piste di Klosters, con Piers Morgan, l’influente e polemico giornalista protagonista di Good Morning Britain, con Lizzy Cundy, ex moglie del calciatore del Chelsea Jason Cundy.
 
Violet 2 Non si sa chi sia stato a organizzare l’incontro tra Meghan e il principe Harry. Tutti i sospetti ricadono su Violet von Westenholz, la quale sapeva che Harry voleva mettere la testa a posto e incontrare finalmente una ragazza da sposare.
 
Botswana Harry e Meghan si incontrarono la prima volta al 5hs, uno dei più esclusivi club privati di Londra, aperto dal miliardario Robin Birley al 5 di Hertford Street, nel quartiere di Mayfair. Il principe non aveva mai sentito parlare di Meghan Markle. Andò molto bene. Fu lei però a proporre di rivedersi il giorno dopo e a scegliere la Soho House di Dean Street, il club privato con sedi in tutto il mondo di cui aveva conosciuto il direttore a Toronto grazie a Cory Vitiello. Poche settimane dopo lui la portò in Botswana, i due dormivano nelle lussuose tende da 1200 sterline a notte del Meno a Kwena Hotel.
 
Pipì Harry fu colpito dal fatto che Meghan non aveva paura di andare a fare la pipì nei boschi, quando se ne presentava la necessità.
 
Love story La love story di Harry restò nascosta fino al 30 ottobre, quando il “Sunday Express” rivelò il legame del principe con una star della tv americana.
 
Cattiverie Meghan aveva chiuso i rapporti con il padre, il fratello e la sorella, il marito, Cory Vitiello, Lizzy Cundy, Gina Nelthorpe-Cowne, Piers Morgan e tanti altri, dando a tutti l’impressione di essere stati usati solo per aiutarla a salire un altro gradino di una lunga e impegnativa scala: «Le cattiverie sul conto di Meghan erano così abbondanti che, come ha rivelato un giornalista del “Daily Mail”, per la prima volta i giornali inglesi minimizzavano quello che sentivano, invece di esagerarlo un po’ come facevano abitualmente».
 
Arrampicatrice Samantha, la sorellastra di Meghan, la quale nell’aprile del 2017 annunciò al mondo l’imminente pubblicazione di un suo libro dal titolo significativo: The Diary of Princess Pushy’s Sister, ovvero “Il diario della sorella di una principessa arrivista”. Secondo la figlia maggiore di Thomas Markle, Meghan non era altro che un’arrampicatrice sociale, che aveva abbandonato la famiglia senza mai aiutarla, lasciando i suoi parenti in gravi difficoltà nonostante il successo e il benessere che aveva raggiunto.
 
Mano Harry e Meghan si presentarono in pubblico insieme per la prima volta, tenendosi per mano e scambiandosi affettuosità, agli Invictus Games di settembre, programmati proprio a Toronto. Il 27 novembre, due mesi dopo il successo dell’apparizione agli Invictus Games di Toronto, Clarence House annunciò ufficialmente il fidanzamento, una notizia accolta con gioia in tutto il paese: Harry e Meghan erano molto popolari, persino più di William e Kate, e il loro matrimonio, fissato per la primavera del 2018, sarebbe stato l’evento mondano dell’anno.
La regina e il marito Filippo non si sono mai toccati in pubblico
 
Corgi I corgi della regina soliti abbaiare alla vista di Harry si accucciarono mansueti davanti a Meghan.
 
Pollo Meghan raccontò che Harry le fece la proposta una sera a Kensington Palace, mentre stavano cucinando un pollo arrosto. Lui si era inginocchiato e lei non lo aveva lasciato neppure finire: «Posso dire subito sì?». Era seguito il regalo dell’anello, un diamante del Botswana da 2,5 carati con a lato due diamanti più piccoli appartenuti a Diana, montati su una sottile banda di oro giallo. Lo aveva  disegnato lo stesso Harry, facendolo poi realizzare da Cleave & Company a Buckingham Palace. Meghan raccontò poi di come fosse felice ed entusiasta dell’accoglienza ricevuta, e di come fosse pronta a svolgere i suoi compiti nella Royal Family.
 
Prima Alla Nottingham Academy, Meghan sorprese tutti passando per la porta davanti a Harry, e parlando per prima con i dignitari che attendevano la coppia nel salone. Una grave violazione delle regole di corte, secondo le quali è sempre l’esponente della famiglia reale a passare per primo, seguito dalla moglie o dal marito, e a cominciare una conversazione con chi lo attende.
 
Borsa la borsa bordeaux di Strathberry da 495 sterline che Meghan aveva alla Nottingham Academy andò esaurita in undici minuti dopo la sua apparizione.
 
Famiglia Il 27 dicembre Harry partecipò come “direttore ospite” al programma radiofonico Today della bbc. Fu brillante, spiritoso, eccezionalmente bravo. Intervistò suo padre Carlo e il presidente americano Obama, due ospiti davvero eccezionali, con i quali scambiò battute divertenti. Fu meno bravo solo quando, parlando di Meghan verso la fine della trasmissione, disse: «Ora finalmente lei potrà avere la famiglia che non ha mai avuto».
 
Thomas Harry che dopo l’annuncio del matrimonio chiamò Thomas Markle per dirgli di non parlare con i giornalisti. Thomas che dopo qualche mese di silenzio s’accordò con il fotografo Jeff Reiner per una serie di foto che lo ritraevano in un Internet café mentre guardava sullo schermo immagini di Harry e Meghan, in un bar mentre sfogliava un volume di Images of Britain e, in un negozio di foulard assieme a un presunto sarto – in realtà un ragazzino pagato quindici dollari – che gli prendeva le misure per l’abito da indossare per le nozze. Reiner per quelle foto guadagnò 140.000 dollari con la vendita delle immagini e un terzo della somma andò a Thomas.
 
Thomas 2 Non fu Thomas ad accompagnare Meghan all’altare «Thomas fu ricoverato allo Sharp Chula Vista Medical Center, dal quale uscì dopo un intervento al cuore e dopo avere pagato un conto da 130 000 dollari. I medici gli avevano proibito di viaggiare e ogni discorso sulla partecipazione al matrimonio era chiuso. Si pensò di sostituirlo con Doria, ma lei rifiutò perché non se la sentiva».
 
Thomas jr «Caro principe Harry, non è troppo tardi, Meghan Markle non è la donna giusta per te. Man mano che si avvicina il tempo del tuo matrimonio, diventa chiaro che questo è il più grande errore nella storia delle unioni reali. Mi stupisce che tu non veda la vera Meghan che il mondo intero ora vede. Il suo tentativo di recitare la parte di una principessa come un’attrice di Hollywood di serie c è ormai superato» (Thomas jr. che poi ritrattò sostenendo di essersi arrabiato per non essere stato invitato alle nozze reali).
 
Invitati Nella lista degli inviatati alle nozze reali c’erano Serena Williams, Oprah Winfrey, George e Amal Clooney, David e Victoria Beckham, Idris Elba, Priyanka Chopra, Elton John e tante altre celebrità mancavano però i nomi di molti parenti.
 
Fatevene una ragione Meghan non piaceva a Filippo che al nipote disse: «Le attrici si frequentano, non si sposano». Davanti alla regina Harry rispose: «If you don’t like it, you’ll just have to suck it up».
 
Obiezioni Elisabetta suggerì di utilizzare i fiorai del castello di Windsor, ma Meghan preferì i servizi della fioraia di Londra Philippa Craddock. Alla tradizionale torta alla frutta Meghan preferì quella al limone preparata dalla pasticcera Claire Ptak: «Elisabetta, visto che le cose si complicavano di giorno in giorno, non sollevò obiezioni sull’abito da sposa, che Meghan aveva deciso fosse bianco e con il velo. La regina disapprovava la scelta del colore e del velo, perché Meghan si era già sposata una volta, ma non disse niente».
 
Abito Meghan aveva scelto la britannica Clare Waight Keller, direttrice artistica del suo atelier di moda preferito, Givenchy, per un modello in seta con scollatura a barca che lasciasse le spalle leggermente visibili, maniche a tre quarti e un velo lungo più di cinque metri, ricamato sui bordi con i fiori caratteristici dei cinquantatré paesi del Commonwealth, più il calicanto che cresce a Kensington Palace e il papavero della California. A parte il riferimento al Commonwealth, che sicuramente apprezzava, Elisabetta non approvava l’abito bianco.
 
Ottiene «Quello che Meghan vuole, Meghan ottiene» (il principe Harry).
 
Tiara Meghan voleva indossare la Greville Emerald Kokoshnik, una tiara con pietre probabilmente provenienti da Mosca ma la regina s’oppose a Diamond Bandeau della regina Mary e non c’era altro da discutere.
 
Uova Meghan, che voleva per il suo banchetto portate macrobiotiche e vegane, durante gli assaggi s’infuriò con un membro dello staff perché avvertì il sapore di uova. Le regina dovette riprenderla: «Meghan, in questa famiglia noi non trattiamo la gente così».
 
Candele La cappella fu aromatizzata da spruzzatori di profumo e da centinaia di candele francesi Dyptique.
 
Carlo Meghan entrò in chiesa sola, accompagnata solo da due pagetti – i gemelli Brian e John, figli di Jessica Mulroney – che le tenevano lo strascico. A metà navata il principe Carlo la raggiunse e l’accompagnò all’altare.
 
Vescovo «La cerimonia, celebrata dall’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, si sarebbe svolta nell’abituale stile un po’ austero dei matrimoni reali, se Meghan non avesse invitato a tenere un sermone anche Michael Curry, vescovo della chiesa episcopale di Chicago. Abituato a conquistare le anime con espressioni altisonanti alle quali in America si risponde gridando in continuazione “Alleluja”, Curry deve avere notato gli sguardi perplessi con i quali i fedeli britannici lo osservavano, ignorando i suoi impliciti appelli a una maggiore partecipazione. Nessuna telecamera ha inquadrato in quel momento la regina Elisabetta e soprattutto il principe Filippo, di sicuro convinto che si fosse passato il segno nel mischiare le tradizioni americane con quelle britanniche».
 
Stand by me Invece di Bach o Händel, il Kingdom Choir ingaggiato dagli sposi intonò Stand by me, la celebre canzone di Ben E. King.
 
Inchino Al termine della cerimonia Harry aveva dato il braccio alla moglie, ora divenuta Sua Altezza Reale la duchessa di Sussex, contessa di Dumbarton e baronessa Kilkeel. Il principe Carlo aveva invece dato il suo braccio a Doria Ragland, accompagnandola, con un gesto di cortesia apprezzato da tutti, all’uscita della cappella. Gli sposi dimenticarono, passando davanti alla regina Elisabetta, di farle il tradizionale inchino che ogni coppia reale deve eseguire dopo il matrimonio in segno di omaggio e di rispetto.
 
Viaggio Per la prima volta nella storia, la regina avrebbe fatto un viaggio da sola con la moglie di uno dei suoi familiari. Non era mai accaduto prima né per Diana né per Kate né per Camilla, ma neppure per William e Harry, che mai avevano avuto l’onore di viaggiare da soli con la nonna sul treno reale. La regina doveva inaugurare nel Cheshire un ponte e un teatro, e aveva deciso di portare Meghan con sé. La duchessa di Sussex si presentò alla stazione in un abito di Givenchy bianco, con cintura, borsa e scarpe nere. Senza cappello. Chiese alla regina chi dovesse entrare per prima sul treno, che rispose con cortesia che lei era sempre l’ultima a salire e la prima a scendere. Meghan però aveva ignorato i suggerimenti che le erano stati dati. Quando la regina porta sempre il cappello, le donne della famiglia reale devono a loro volta portare il cappello. L’abito di Givenchy non andava bene perché quando si è con la regina è preferibile indossare abiti di stilisti britannici, prodotti in Gran Bretagna, sia perché il bianco e il nero sono due colori che i royal associano al lutto.
 
Vistosi La regina indossa sempre abiti dai colori vistosi e inconsueti non perché questi colori le piacciano, ma perché servono a renderla visibile tra la folla anche da lontano. Lo stesso si pretende dalle altre donne della famiglia: per questo il bianco e altri colori troppo comuni non vanno bene.
 
Bambino Il 12 ottobre 2018, al ricevimento seguito al matrimonio di Eugenia di York con Jack Brooksbank, Meghan annunciò alla Royal Family di aspettare un bambino. Fu una lieta notizia per tutti, meno che per Eugenia, la quale non ha mai perdonato alla duchessa di Sussex questa intrusione nel suo matrimonio. Al matrimonio di Meghan, la duchessa di Cambridge aveva portato un abito già usato in una precedente occasione, proprio per evitare che i giornali ne parlassero il giorno dopo.
 
Baby shower Il baby shower organizzato da alcune amiche di Meghan come Serena Williams, Jessica Mulroney e Genevieve Hillis, una ex compagna alla Northwestern, nella suite più lussuosa del Mark Hotel, per un costo complessivo di circa trecentomila dollari.
 
Fondi pubblici I lavori di ristrutturazione del Frogmore Cottage, la residenza che la regina Elisabetta aveva loro concesso all’interno del Windsor Park, furono finanziati dal principe Carlo, ma vennero utilizzati anche 2,4 milioni di sterline di fondi pubblici.
 
Lista Lista di cose vietate che Harry e Meghan hanno dato ai loro vicini, aristocratici o ex dipendenti di Buckingham Palace che abitavano al Frogmore Cottage: vietato fotografarli, vietato guardare nella loro direzione, vietato rivolgere loro la parola, vietato accarezzare i loro cani anche se questi si avvicinavano.
 
Parto Meghan, che all’epoca aveva 37 anni, aveva fatto sapere che avrebbe partorito in casa e che né lei né Harry si sarebbero più fatti vedere in giro prima della nascita del bambino. «Ma ancora oggi non sappiamo nulla di quello che avvenne nella notte tra il 5 e il 6 maggio, salvo che il bambino nacque alle 5.26 del mattino. Si dice che Meghan sia stata trasportata in fretta e furia al Portland Hospital, dopo che i tentativi di partorire in casa si erano rivelati per quello che erano, una scelta infelice e pericolosa. Il Portland è un ospedale di proprietà americana, il preferito a Londra dalle celebrità e dagli expat statunitensi, nel quale anche Sarah Ferguson aveva partorito le figlie Eugenia e Beatrice di York. Vicino a Meghan erano presenti solo Harry e Doria, nessuno degli altri royal era stato informato, anche se ovviamente nulla accade mai intorno alla regina Elisabetta senza che lei lo sappia».
 
Foto Due giorni dopo furono distribuite alcune foto a colori, scattate nella St George’s Hall di Windsor da un selezionato numero di operatori ai quali erano stati concessi solo dieci secondi per le riprese: Harry teneva in braccio il figlio, del quale si vedeva appena il naso, mentre Meghan li guardava felice in un trench bianco senza maniche disegnato da Grace Wales Bonner, la stilista del momento nell’alta società londinese.
 
Padrini Harry e Meghan annunciarono che neppure i nomi dei padrini e delle madrine sarebbero stati resi noti.
 
Archie 1 Harry e Meghan fecero sapere che il loro figlio si sarebbe chiamato Archie Harrison Mountbatten-Windsor e che non avrebbe avuto nessun titolo nobiliare. Per il figlio del nipote della regina non era stato scelto il nome di nessuno degli antenati: niente Carlo, Filippo, Giorgio, Edoardo, come si faceva da secoli.
 
Archie 2 Archie, diminutivo usato nelle classi operaie, nome che l’aristocrazia dava agli animali domestici.
 
Licenziamenti Nel giro di pochi giorni Meghan fece fuori tutto il suo staff da Edward Lane Fox, descritto come «il braccio destro di Harry» alla segretaria per le comunicazioni Katrina McKeever. Si dimise la guardia del corpo della duchessa, una donna la cui identità non è stata rivelata per ragioni di sicurezza, duramente rimproverata per averla portata via da una folla eccessivamente numerosa alle Fiji. In lacrime se ne andarono anche Melissa Toubati, sua assistente personale, e Samantha Cohen, anche lei segretaria personale, così come Amy Pickerill, altra assistente di Meghan. Fu cacciata in piena notte la prima baby sitter di Archie.
 
Routine Routine di Meghan: sveglia alle cinque del mattino, dopo avere preso la spirulina e avere fatto un po’ di yoga, comincia a mandare decine di e-mail alle segretarie e alle collaboratrici con istruzioni sul da farsi. Guai a chi non reagisce prontamente. «Si dice che fosse violenta nel linguaggio e anche nelle azioni: urlando contro la domestica, avrebbe gettato a terra un abito che riteneva non fosse stato stirato correttamente e in un viaggio avrebbe lanciato una tazza piena di tè bollente a un valletto, che si dimise e fu risarcito con centinaia di migliaia di sterline».
 
Spese Spese 118.000 sterline per i ventotto abiti del viaggio in Australia, tutti pagati dal principe Carlo. Nel 2018, Meghan avrebbe speso 500.000 sterline in abiti, escluse le 135.000 sterline per quello da sposa, contro le sole 85.000 sterline spese dalla cognata Kate. Il principe Carlo adempie sempre ai suoi impegni, al massimo solleva un sopracciglio mentre firma i conti. Ma qualcosa deve avere fatto dire ai figli, perché il totale speso dalla duchessa di Sussex nel 2019 è poi sceso a 67.000 sterline e quello della duchessa di Cambridge a 48.000.
 
Negativi «Harry è cambiato enormemente da quando l’ho incontrato. Era brillante con le persone, specialmente se erano danneggiate fisicamente, emotivamente o psicologicamente. Aveva un fascino malizioso. Ora vediamo che i Sussex avanzano un gran numero di rimostranze. La maggior parte di queste lamentele sono incredibilmente meschine, ma quando le sommiamo diventano un grande castello di sabbia. Ignorano tutte le cose meravigliose che hanno avuto, i privilegi e la possibilità di incontrare persone importanti e fare opere di beneficenza. Mi sembra che si siano concentrati interamente sul negativo» (Angela Levin, autrice di Harry: Conversations with the Prince, a Itv).
 
Consigli Camilla che invitò Meghan a pranzo per spiegarle come affrontare le malignità della stampa e darle suggerimenti sul protocollo reale. Kate che la accolse nel migliore dei modi, invitandola a chiamarla per qualunque problema e assicurandole che lei e William avrebbero fatto quanto potevano per aiutarla.
 
Calze La prima litigata tra Meghan e la famiglia reale fu con Kate Middleton e per un paio di calze. La futura nuora della regina pretese che le sue damigelle – sei bambine tra le quali c’era anche Charlotte, la secondogenita di William e Kate – non le indossassero quando Kate le ricordava che, stando ai canoni dell’aristocrazia inglese, i collants devono non devono mai mancare perché «la pelle della nobiltà va mostrata in pubblico con parsimonia». Alla fine ad avere la meglio fu la sposa ma Kate uscì dalla stanza piangendo.
 
Charles Neanche zio Charles, fratello di mamma Diana riuscì a far cambiare comportamento a Harry. Il suo intervento riuscì solo ad aumentare il risentimento di Harry nei confronti del fratello, accusato di avere coinvolto altri membri della famiglia in una vicenda personale.
 
Biglietti Per il Natale del 2018 come consuetudine i royal avevano come ogni anno spedito i biglietti di auguri a parenti e amici. Questi biglietti devono riprodurre immagini invernali, sorridenti e rilassate. Il biglietto dei Sussex era invece spettrale: una foto in bianco e nero scattata la sera del matrimonio, con Harry e Meghan di spalle che guardano abbracciati i fuochi di artificio a Frogmore Cottage.
 
Festa Kate che non invitò Harry e Meghan alla festa del suo trentasettesimo compleanno, organizzata a Kensington Palace per un gruppo ristretto di familiari e amici.
 
Divisioni A marzo del 2018 Elisabetta comunicò che i Sussex e i Cambridge dividevano le loro casate, che fino a quel momento avevano condiviso funzionari e uffici stampa. Tutto lascia pensare che siano stati i Sussex a chiederlo, per avere una maggiore indipendenza e controllare meglio la comunicazione delle loro attività e del loro pensiero. Anche la scelta della nuova portavoce, conferma questa ipotesi: Meghan impose Sarah Latham, ex collaboratrice di Bill Clinton e Barack Obama e poi figura chiave della campagna elettorale di Hillary Clinton per la Casa Bianca nel 2016.
 
Wimbledon Nel luglio 2019 Kate accompagnò Meghan nel royal box di Wimbledon per vedere Serena Williams essere sconfitta da Simona Halep per 6-2, 6-2. Le duchesse fecero di tutto per sembrare le migliori delle amiche. Kate le passò persino un braccio intorno alle spalle per consolarla della sconfitta della sua amica.
 
Royal box Meghan che in un’altra apparizione nel royal box di Wimbledon, insieme alle amiche americane Lindsay Roth e Genevieve Hillis, infranse le tre uniche regole della royal box di Wimbledon. La duchessa si presentò in jeans con un panama in testa. Inoltre mandò un uomo della scorta a chiedere a una spettatrice di non fotografarla come stava facendo, perché lei si trovava lì in privato e non in veste ufficiale. La spettatrice era Sally Jones, una ex star della Bbc, la quale in tutta risposta le disse che Serena Williams e che di Meghan non le importava proprio nulla.
 
Trump Meghan, sostenitrice di Hillary Clinton, rifiutò di incontrare il presidente del suo paese, Donald Trump, in visita ufficiale nel Regno Unito.
 
Lettere Meghan che fece causa al Mail on Sunday, colpevole di avere pubblicato in febbraio estratti di una sua lettera al padre, scritta a mano nell’agosto del 2018 dopo le vicende e le polemiche che avevano impedito a Thomas di partecipare al matrimonio. Il padre di Meghan aveva deciso di dare la lettera ai giornalisti del tabloid britannico perché molto seccato da quello che anonime amiche della figlia avevano dichiarato al settimanale americano “People”, descrivendolo come un padre insensibile che aveva causato un sacco di guai. Della decisione di querelare il Mail on Sunday la regina Elisabetta non sapeva nulla.
 
Causa «Come coppia crediamo nella libertà di stampa e nel racconto oggettivo e veritiero dei fatti. Pensiamo sia un pilastro della democrazia e nell’attuale situazione del mondo non abbiamo mai avuto più bisogno di una stampa responsabile. Purtroppo, mia moglie è diventata una delle ultime vittime dei tabloid britannici che attaccano le persone senza curarsi delle conseguenze: c’è stata una campagna spietata che si è intensificata nell’ultimo anno, che è andata avanti per tutta la sua gravidanza e anche subito dopo la nascita del nostro primo figlio. Questa propaganda incessante ha un costo umano, soprattutto quando è consapevolmente falsa e calunniosa, e nonostante abbiamo continuato a mostrarci forti – come molti di voi avranno notato – non riesco nemmeno a spiegare quanto sia stato doloroso. Nell’era digitale, le invenzioni della stampa diventano verità che girano per il mondo. I giornali di oggi non sono più la carta straccia di domani. (…) Finora non siamo stati in grado di rettificare le continue false informazioni diffuse dai giornali; questi organi di stampa lo sanno, e ne hanno approfittato. Per tale motivo abbiamo deciso di intraprendere azioni legali, una cosa che abbiamo valutato per molti mesi [… i giornali] hanno potuto creare bugie su bugie su di lei semplicemente perché non si è fatta vedere in pubblico durante la maternità. Eppure è la stessa donna che ho sposato un anno fa e la stessa che avete visto nella recente visita in Africa. Per questi giornali è un gioco, ma noi non siamo mai stati disposti a giocare. (…) Questa particolare azione legale riguarda un episodio che rientra in un diffuso e inquietante modo di comportarsi da parte dei media britannici. Il contenuto di una lettera privata è stato pubblicato illegalmente in modo intenzionalmente distruttivo per manipolare voi, i lettori, e alimentare gli scopi divisivi dei media in questione. Si arriva a un punto in cui l’unica cosa da fare è opporsi a questo comportamento, perché distrugge le persone e le loro vite (…) Anche se questa potrebbe non essere la cosa più sicura da fare, è quella giusta. Perché la mia paura più grande è che la storia si ripeta. Ho visto quello che accade quando qualcuno che ami viene mercificato al punto tale da non essere più trattato o visto come una persona reale. Ho perso mia madre e ora sto vedendo mia moglie cadere vittima di quegli stessi poteri» (il principe Harry).
 
H Harry and Meghan in An African Journey. Meghan balla a Cape Town con i volontari Justice Desk, con gli occhi lucidi racconta di quanto sia difficile la vita a corte: «Ho detto sempre a H, questo è il modo in cui chiamo Harry, che non basta sopravvivere a qualcosa. Non è questo il senso della vita. Devi poter crescere e sentirti felice». Meghan si lamentò di non essere stata aiutata durante la gravidanza Harry conferma che con il fratello non va più d’accordo: «Ma saremo sempre fratelli. Per il momento siamo sicuramente su percorsi diversi. Ma io ci sarò sempre per lui, come so che lui ci sarà sempre per me. Non ci vediamo più tanto come un tempo perché siamo molto impegnati, ma lo amo molto. La maggior parte delle voci è stata creata dal nulla. Ma, come accade tra fratelli, hai delle belle giornate e hai delle brutte giornate». L’intervista fu una doccia fredda per tutta la famiglia reale. Per Carlo che si senti profondamente offeso, per William che s0infuriò per le dichiarazioni del fratello, per la regina che, dopo Diana, vide un’altra donna in lacrime che si atteggiava a vittima e accusava la sua famiglia di essere responsabile di ogni suo guaio.
 
Indipendenza L’8 gennaio 2020, al ritorno di un viaggio a Vancouver  Harry e Meghan annunciavano sui social che «dopo molti mesi di riflessione e discussioni interne» avevano deciso di «avviare quest’anno la transizione verso un nuovo ruolo dentro l’istituzione» compiendo «un passo indietro da membri “senior” della Royal Family». Desideravano «lavorare per diventare finanziariamente indipendenti, sebbene continuando a sostenere pienamente Sua Maestà la regina» e avevano deciso di dividersi d’ora in avanti «fra il Regno Unito e il Nord America» per far crescere Archie «nel rispetto della tradizione reale in cui è nato, garantendo al contempo spazio alla nostra famiglia per concentrarsi su un nuovo capitolo: incluso il lancio di una nostra nuova entità autonoma caritatevole». E ancora una volta Elisabetta non ne sapeva niente.
 
Voce Il video della première di The Lion King nel quale si vede e si sente Harry spiegare a Bob Iger, allora amministratore delegato di Walt Disney, che Meghan era molto brava nel commentare i filmati con la voce fuori campo e che avrebbe dovuto provarla in qualche film. Iger, nel filmato, si allontanava un po’ imbarazzato, ma ha poi ingaggiato Meghan per il commento di un documentario sugli elefanti africani, i cui proventi sono andati in beneficenza.
 
Discorso Durante il discorso televisivo di Natale della regina le telecamere inquadrarono le foto sul suo tavolino: c’erano Giorgio VI, padre di Elisabetta, Carlo e Camilla e l’intera famiglia Cambridge, ma mancava quella di Harry e Meghan, che invece l’anno prima c’era.
 
Comunicati «Le discussioni col duca e la duchessa di Sussex sono in una fase iniziale. Comprendiamo il loro desiderio di un approccio diverso, ma queste sono questioni complicate e richiedono tempo per essere elaborate». Il 13 gennaio Elisabetta convocò un vertice di famiglia al quale Carlo, William e Harry arrivarono in automobili separate, Harry due ore prima degli altri. La regina voleva parlargli faccia a faccia, per capire meglio la situazione e verificare se c’erano margini per una riconciliazione. Ma non ne trovò. «La mia famiglia ha avuto una discussione molto costruttiva sul futuro di mio nipote e della sua famiglia. La mia famiglia e io supportiamo totalmente il desiderio di Harry e Meghan di creare una nuova vita come una giovane famiglia. Anche se avremmo preferito che restassero membri attivi della Royal Family a tempo pieno, rispettiamo e comprendiamo il loro desiderio di vivere una vita più indipendente come famiglia restando una significativa parte della mia famiglia.» «Harry e Meghan hanno chiarito che non intendono dipendere da finanziamenti pubblici nelle loro nuove vite. È stato tuttavia concordato che ci sarà un periodo di transizione nel quale i Sussex passeranno del tempo in Canada e nel Regno Unito. Questa materia è complessa da risolvere per la mia famiglia, e c’è ancora del lavoro da fare, ma ho chiesto che decisioni finali siano raggiunte nei prossimi giorni». Dopo soli  cinque giorni Elisabetta firmò un nuovo comunicato scritto in prima persona, una scelta molto rara, per annunciare che Harry e Meghan «non sono più membri attivi della Royal Family della Gran Bretagna». Non avrebbero più potuto usare il titolo di Altezze Reali. Non avrebbero più avuto a disposizione fondi pubblici e avrebbero basato le loro attività in America. «È desiderio della mia intera famiglia che l’accordo odierno permetta loro di cominciare a costruire una felice e pacifica nuova vita». Non potevano neanche più usare il dominio SussexRoyal.com e avrebbero restituito i 2,4 milioni di sterline dei contribuenti spesi per i lavori a Frogmore Cottage in comode rate da 18.000 sterline al mese e avrebbero pagato un affitto per l’abitazione, che resta la loro residenza ufficiale in Gran Bretagna. Harry poi doveva rinunciare a tutti i gradi militari, compreso quello di capitano generale dei Royal Marines, e non avrebbe mai più potuto rappresentare la Royal Family nelle cerimonie militari. «Nell’accordo si diceva inoltre che il principe Carlo avrebbe continuato a fornire un supporto finanziario alla coppia, ma il principe del Galles aveva fatto presente al figlio che le sue risorse non erano illimitate. Finché facevano parte della Royal family avevano parte dei 21 milioni di sterline che Carlo riceve dalla gestione del ducato di Cornovaglia dopo ha continuato a farlo con il suo patrimonio personale.
 
Beverly Hills In marzo, mentre la popolazione di mezzo mondo restava in quarantena per combattere l’epidemia di Covid-19, i Sussex hanno lasciato la residenza canadese sul lago Vancouver utilizzando l’aereo privato di Tyler Perry, un ricco produttore di Hollywood che concesse ai Sussex anche la sua villa di Beverly Hills.
 
Montecito Il duca e la duchessa di Sussex, il loro figlio Archie Mountbatten-Windsor e la madre di lei, Doria Ragland, vivono oggi in una villa di Montecito, una cittadina sul mare vicino a Santa Barbara, in California. L’hanno acquistata nel luglio 2020 per 14,6 milioni di dollari da un oligarca russo, Sergey Grishin, e per far fronte alla spesa, che hanno affrontato da soli, hanno contratto un mutuo di 9,5 milioni. La residenza ha nove camere da letto, sedici sale da bagno, una biblioteca, una palestra, una sauna secca e una umida separate, un ascensore, una sala giochi, una sala cinema, una cantina per il vino. Nel grande giardino ombreggiato da cipressi italiani ci sono una piscina e un parco giochi per bambini, oltre alla casa per gli ospiti con due camere da letto. I loro nuovi vicini sono, tra gli altri, Ellen DeGeneres, Ariana Grande, il miliardario Peter Sperling, Al Gore e Drew Barrymore.
 
Hippy In settembre, Doria Ragland ha trovato un lavoro al Santa Monica College: insegna agli studenti a fare collanine e braccialetti hippy. L’ex marito Thomas è diventato silenzioso, non concede più interviste, così come i suoi due figli Samantha e Thomas jr, che sembrano avere rinunciato a far guerra a Meghan. Forse sono stati convinti attraverso un accordo vantaggioso, cosa che la Royal Family avrebbe dovuto fare molto tempo prima e colpevolmente non ha fatto
 
Sicurezza Il Canada si è rifiutato di pagare le spese per la loro sicurezza e il presidente Trump, memore del trattamento ricevuto da Meghan a Londra, ha fatto sapere che i cittadini americani non sborseranno un dollaro per loro. Per ora la sicurezza è a carico di Carlo, e costa più di 10.000 dollari al giorno.
 
Querele Meghan querela chiunque fotografi lei o il figlio Archie senza essere autorizzato. In Canada ha fatto causa al fotografo che l’ha ripresa a spasso in un parco con i cani e con Archie. Il fotografo ha replicato che Meghan dopo averlo visto sorrideva e non ha chiesto alle due guardie del corpo che l’accompagnavano di intervenire. Forse la duchessa ha deciso di querelare perché le foto non sono state presentate come lei desiderava: tutti i giornali hanno notato che Archie pendeva pericolosamente dal marsupio, rischiando di cadere.
 
Conferenze Harry e Meghan hanno firmato un contratto con la Harry Walker Agency di New York, la stessa degli Obama, dei Clinton e di Serena Williams, che procura ingaggi a personaggi famosi per tenere discorsi. Harry e Meghan hanno chiesto e ottenuto di poter decidere ogni volta chi sarà a introdurli al pubblico e chi modererà i dibattiti. Vogliono anche sapere in anticipo chi ci sarà di importante tra le persone sedute in sala. Non ci saranno sorprese durante i loro interventi, nessuno farà domande scomode. Si pensa che possano guadagnare un milione di dollari ad apparizione, almeno finché continueranno a essere famosi.
 
Sito Prima di venire bloccato per volontà della regina, il brand @sussexroyal aveva 11,2 milioni di follower sui social. Harry e Meghan lo hanno sostituito con il marchio Archewell, della parola greca “arché”, che significa la “fonte dell’azione”. I grecisti inglesi hanno subito fatto notare che “arché” significa anche “sovranità, impero, regno, potere, dominio e comando”, e che la scelta sembra un po’ infelice, se si vuole fuggire da una monarchia.
 
Netflix Harry e Meghan anno anche fatto un contratto con Netflix per produrre programmi, che però, non verranno condotti in prima persona. Pure gli Obama, i cui passi Meghan segue come un segugio, hanno firmato un contratto di produzione con Netflix. In ogni caso, incassata la cospicua cifra dell’ingaggio, i Sussex hanno dovuto rinunciare all’idea di pagare le spese di Frogmore Cottage in comode rate mensili com’era stato stabilito, e hanno saldato il conto in un unico pagamento.
 
Ambizioni «Ma è possibile che i piani di Meghan siano ben più ambiziosi di qualche nuovo programma in una piattaforma streaming. Nell’estate del 2020 la duchessa ha cominciato a tenere discorsi di carattere politico, intervenendo anche nella campagna presidenziale americana per invitare le donne ad andare a votare e per sostenere la candidatura dell’afroamericana Kamala Harris alla vicepresidenza. Piccole cose, ma abbastanza significative da costringere fonti di Buckingham Palace a dire al “Telegraph” che Harry non sarà coinvolto nelle attività politiche della moglie, in quanto rispetterà il dovere di neutralità della Royal Family».
 
Voto Harry che nel settembre del 2020 in un video registrato per Meghan in cui invitava gli americani ad andare a votare nell’«elezione più importante delle nostre vite», si lamentò di non aver mai potuto votare nel suo paese.
 
Fortuna «Non sono un tifoso di Meghan. Ma auguro a Harry ogni fortuna, ne avrà bisogno» (Donal Trump).
 
Liti Meghan ha litigato anche con la sua migliore amica Jessica Mulroney: «Ha smesso di parlarle da un giorno all’altro, come ha fatto molto spesso nella sua vita con altre persone che non le servivano più».
 
Depresso «I vecchi amici che da Londra ancora telefonano regolarmente a Harry dicono che il principe è depresso e non si trova a proprio agio in California. Non ha conoscenze locali, salvo quelle della moglie. Gioca con il figlio, nuota in piscina e poi non sa dove andare e che cosa fare».
 
Colpa «Harry che durante il lockdown s’è sentito in colpa perché suo padre ha contratto il virus e lui era lontano. Si parlavano in video attraverso Zoom, ma non è la stessa cosa. Anche la nonna, la regina, trascorre le sue giornate reclusa a Windsor, e lui non può andare a trovarla. Nel suo paese migliaia di persone hanno perso il lavoro e affrontano una crisi economica senza precedenti, mentre lui vive a Montecito, con gli attori e i milionari. Forse si è reso conto che non era questo che voleva, ma non può tornare indietro. I Sussex sono stati anzi visti uscire da una clinica specializzata in fecondazione assistita, e non è escluso che abbiano programmato un secondo figlio, che vincolerebbe Harry a Meghan in modo ancora più forte».
 
Segreto Dopo lo scandalo del principe Andrea implicato nel caso Epstein, il matrimonio di Beatrice di York con Edoardo Mapelli Mozzi, che si svolse alla Royal Chapel of All Saints il 17 luglio 2020, fu il primo in 235 anni a essere stato tenuto segreto. Alla cerimonia hanno partecipato venti invitati appena e solo due foto sono state distribuite ai media.
 
Sposa Beatrice vestiva un abito bianco di seta di Norman Hartnell, prestatole dalla nonna Elisabetta, che lo aveva indossato sessant’anni prima nel suo viaggio in Italia e poi una seconda volta all’apertura del parlamento a Westminster.