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 2021  marzo 13 Sabato calendario

Periscopio

Come si è già visto in tante altre rivoluzioni, quella della globalizzazione è stata preparata da illuminati, poi messa in atto da fanatici, da predicatori cioè che erano partiti con fede teologica alla ricerca del paradiso terrestre. Giulio Tremonti, La paura e la speranza. Mondadori, 2008.Il problema dei Pd non è la mancanza di una guida illuminata, ma la mancanza di un partito che da tempo si è sfasciato, ormai è un rudere, rotola di qua e di là senza sapere dove andare e con chi. Vittorio Feltri. Libero.
Il Pd è come il 5 Stelle, la negazione di ciò per cui sostiene di essere nato. È un comitato d’affari. Marco Rizzo, numero uno del Pci. (Antonio Rapisarda). Libero.
Il ritorno al passato è forte nel Pd come è forte la volontà di schiacciarsi dietro i 5 Stelle. Gli zingarettiani ci vogliono cacciare dal Pd. E infatti vogliono fare un congresso contro Renzi, ma Renzi non c’è più nel Pd, ci siano noi e noi non ce ne andiamo. Ho contribuito a fondare il Pd perché abbia una sua identità, che non è quella di Conte. Luca Lotti, Pd (Maria Teresa Meli) Corsera.
Mi vergogno solo della vignetta in cui ho rappresentato Bettino Craxi appeso a testa in giù, come a Piazzale Loreto. Poi lo hanno perseguitato con ferocia e mi ripugna stare dalla parte di chi l’ha fatto. Giorgio Forattini, disegnatore satirico (Giancarlo Perna). Libero.
Orwell prova un’avversione totale per il socialismo (il laburismo inglese) che fallisce perché, in realtà, non vuole abolire quei privilegi che dovrebbe combattere e che dice di voler combattere. Francesco Specchia. Libero.
Dagli archivi vaticani della stagione di Pio XII, adesso desecretati, si apprende che la nunziatura s’interessa a Gino Ferretti, professore di pedagogia all’Università di Palermo (un «insegnamento scandaloso») per una supposta bestemmia, che si ridurrebbe a una curiosa esclamazione: «Immondi dèi!». Marco Bertoncini. ItaliaOggi.
Sulla prima ondata del Covid non ci sono dubbi che in Europa tutti, tranne il Belgio, hanno fatto tutti meglio di noi. Nella seconda ondata, e in particolare nel mese di gennaio, hanno fatto meglio di noi quasi tutti, con quattro importanti eccezioni: Portogallo, Germania, Svezia e Regno Unito. Inoltre, cinque paesi europei hanno sostanzialmente evitato la seconda ondata (Norvegia, Finlandia, Danimarca, Islanda, Irlanda), e tre hanno evitato pure la terza, attualmente in corso (Norvegia, Finlandia, Islanda). A riprova che non vi è nulla di completamente ineluttabile nell’avanzata del virus. Luca Ricolfi, sociologo (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.
A Medjugorje sono stato dopo le prime apparizioni. Lavoravo per Jesus. La polizia mi fece spogliare, dovetti togliermi persino le mutande. Il codice di diritto canonico stabilisce che solo i vescovi locali possano giudicare questi eventi. Il Vaticano non si è mai espresso né su Lourdes né su Medjugorje. Il presule di Mostar era scettico, ostile. Ma Gesù insegna che dai frutti si riconosce l’albero. Ebbene il paradosso è che l’albero di Medjugorje lascerà magari a desiderare, ma i frutti sono eccellenti: i pellegrini tornano da là tutti migliori. Vittorio Messori, scrittore (Stefano Lorenzetto). Corsera.
Le tivu, anziché tanti stupidissimi programmi che infestano i palinsesti, potrebbero recuperare (come insegna Pretty Woman: c’ero anch’io, mercoledì scorso, di fronte al video) alcuni capolavori del passato, di inesauribile interesse. Non solo film, che probabilmente costano molto. Penso al calcio: Italia-Germania del 1970, le due vittorie della Nazionale in Spagna nel 1982. Nello spettacolo: il Fantastico delle indimenticabili pause di Adriano Celentano, con Heather Parisi; certi show con Mina, la Carrá, Walter Chiari, Peppino De Filippo, le commedie di Eduardo e Gilberto Govi, Un due e tre di Tognazzi e Vianello, una selezione dei momenti cult del Festival di Sanremo. Cesare Lanza. Alle 5 della sera.
A febbraio dell’anno scorso stavano cominciando le riprese della nuova edizione del programma su Rai3. Avevamo già organizzato tutto per girare le quattro nuove puntate. Sarei dovuta andare a Milano a incontrare Achille Lauro: volevo scoprire la sua intimità, perché lui non è solo uno che si veste da matto, come del resto abbiamo fatto io o Renato Zero. Se vesti in modo così stravagante devi avere qualcosa dentro, devi avere coraggio e qualcosa da raccontare. Poi sarei dovuta andare in California per Mika e a Los Angeles per Tiziano Ferro, con cui ho un rapporto bellissimo. E infine Emma. Anzi Emma era la prima, stavamo per partire per Lecce. Ma sono stata irremovibile. Ho detto a Sergio (Iapino, regista di questo e di quasi tutti i suoi programmi, nonché suo ex compagno e ora amico del cuore, ndr): Sergio, non ce la faccio, se si ammala uno di noi è il disastro. Dopo una settimana è scoppiata la pandemia, poi si è chiusa l’Italia. Ho avuto fiuto. Mi dispiace che prima degli altri ho tolto lavoro a tante persone. Ma forse ho fatto del bene. Raffaella Carrà (Maria Volpe). Sette.
Ai tempi di Bontà loro posi a Giancarlo Pajetta questa domanda: «Cosa c’è dietro l’angolo?». E Pajetta mi rispose. «Un altro angolo». Maurizio Costanzo. Libero.
Mentre i vecchi assetti dell’Ancien Règime vanno in pappa, Goya inizia a realizzare quadri che nessuno gli ha ordinato e rompe con i canoni della pittura europea stabiliti quattro secoli prima. Ma né il fosco immaginario, né la sordità eroica «behetoveniana», bastano a inquadrarlo nel clichè romantico del ribelle, del maudit, del marginale o del folle di genio. Mario Cicala, Eterna Spagna. Neri Pozza.
L’ippolito Occhetto si esprime in un italiano doloroso, contorto, accidentato. Nantas Salvalaggio, Villa Mimosa. Mondadori, 1985.
I socialisti hanno generalmente bella presenza e giacche stazzonate da pacchi di giornali serrati sottobraccio (Monde c’è sempre) ma di buon taglio. Sono i rappresentanti della borghesia. Guglielmo Zucconi, La paga del deputato. Rusconi, 1978.
Tutto è pulito, ormai sulle sponde del Piave. Non è rimasta traccia della nostra paglia fradicia, delle nostre bende sporche di sangue e di tintura d’jodio, dei nostri escrementi, delle nostre ossa, nulla, neppure un elmetto bucato, un fucile spezzato, un giberna marcia, una scarpa sfondata, un lembo ammuffito di panno grigioverde. Nulla. Il fiume, il tempo, si è portato via tutto. Curzio Malaparte, Battibecchi. Florentia, 1993.
Non giudicatemi per i miei successi ma per tutte quelle volte che sono caduto e sono riuscito a rialzarmi. Nelson Mandela. Leader sudafricano.
Non prendo mai il caffè con chi mi annoia. Potrei restare sveglio. Roberto Gervaso.