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 2021  marzo 13 Sabato calendario

I proseliti di QAnon anche in Italia

QAnon è tra noi, in Italia. Gli scellerati che il 6 gennaio scorso avevano partecipato all’assalto del Congresso americano, su sollecitazione dell’allora presidente Trump, hanno fatto proseliti in almeno settanta nazioni. Secondo il watchdog NewsGuard hanno come minimo mezzo milione di seguaci in Europa, compreso il nostro Paese, e da tempo gli apparati della sicurezza sulle due sponde dell’Atlantico tengono gli occhi puntati sul fenomeno, nel timore che si saldi con l’estremismo capace di fare danni gravi.
QAnon è ormai una specie di culto complottista, che si abbevera alle «gocce» di conoscenza lasciate cadere nella rete da un presunto guru identificato come Q, anonimo appunto. Sono convinti che il mondo sia governato da una cabala di pedofili, di cui fanno parte da Obama a Papa Francesco. Hillary Clinton è tra i leader, e insieme alla cantante Katy Perry beve un elisir per l’eterna giovinezza estratto dal sangue dei bambini. Anche gli ebrei ci stanno di mezzo, perché ad esempio sarebbero stati loro a provocare gli incendi in California, attraverso un raggio laser spaziale controllato dalla famiglia Rothschild.
Chiunque abbia letto fino a qui ormai starà ridendo, giustamente pronto a voltare pagina. Però una seguace di QAnon, Marjorie Taylor Greene, è stata eletta deputata alle scorse elezioni. Quindi siede nel Parlamento che i suoi amici hanno messo a ferro e fuoco, e un paio di giorni fa ha attaccato il collega democratico David Cicilline, chiamandolo «onorevole Mussolini». Lui ha risposto così: «Sono italiano ed ebreo. Mussolini era un dittatore fascista alleato di Hitler, che ha ucciso sei milioni di ebrei. Marjorie Taylor Greene può andare al diavolo». Trump però aveva appoggiato la sua campagna, perché tutto faceva brodo, e anche i voti dei complottisti tornavano comodi. Anzi, parecchi seguaci pensano che Q sia proprio Donald, ed erano sicuri che il 4 marzo scorso, data originaria dell’Inauguration, sarebbe resuscitato dal secondo impeachment per tornare alla Casa Bianca.
NewsGuard, guidato da Steven Brill e Gordon Crovitz, ha fatto uno studio ripreso da Frida Ghitis sul Washington Post, che dimostra come questa follia sia diventata ormai un fenomeno globale. Secondo il think tank di Londra ISD, grazie ai social e alla rete ha già contagiato circa 70 Paesi. NewsGuard ha contato almeno 448.760 seguaci in tutta Europa, basandosi sui frequentatori di account e siti impegnati a diffondere il verbo di Q. Quindi il numero potrebbe essere molto più alto, se ad ogni interazione corrispondesse più di una persona, o se altri contatti fossero sfuggiti. Lo studio punta il dito sugli account di Twitter @QanonItalia e @anon_seventeen, le pagine di Facebook Qanon Italia e The Q Italian Patriot, e il canale YouTube Qlobal-Change, ormai tutti chiusi per violazioni delle regole delle compagnie ospiti. Molti però sono emigrati su Telegram, dove ora c’è una galassia di account italiani seguaci di Q. Resta poi attivo il sito Qanon.it, e chissà quante altre finestre di accesso sfuggite al controllo.
Il punto non è tanto questo, perché esprimere le proprie opinioni non è reato, e nessuno teme che QAnon possa trasformarsi in un vero esercito, capace di marciare su Londra, Parigi o Roma. Il problema però è che in queste situazioni basta un manipolo di balordi, o magari anche un solo squilibrato che magari in passato aveva imparato a maneggiare le armi, per combinare guai.