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 2021  marzo 13 Sabato calendario

Biografia di Francesco Milleri

«Ringrazio l’attuale management per gli importanti risultati ottenuti in un anno molto difficile. Alla luce di questi risultati intendo proporre al nuovo consiglio di confermare Francesco Milleri nel ruolo di capo azienda e Paul du Saillant come suo vice». Leonardo Del Vecchio, presidente di EssilorLuxottica sceglie l’approvazione dei dati dell’esercizio 2020 per investire ufficialmente e pubblicamente il delfino Francesco Milleri nel ruolo di capo azienda del colosso degli occhiali. L’annuncio, a guardar bene, è proprio alla vigilia della chiusura dei patti paritetici con l’anima francese di Essilor, in agenda con la prossima assemblea dei soci, e del riacquisto dei pieni poteri di primo azionista del colosso degli occhiali con il 32%. Si tratta, dunque, del primo atto, in piena autonomia, di Del Vecchio nella nuova veste di socio di riferimento di Essilor Luxottica. E non sorprende che il fondatore di Luxottica abbia scelto proprio la nomina di Milleri.
La figura di Francesco Milleri, classe ’59 e protagonista di una rapida ascesa ai vertici di Luxottica prima, Essilor dopo, ha rappresentato nella più recente storia del colosso italo francese una figura intorno a cui si sono misurati i rapporti di forza tra le due anime degli azionisti. Rapporti sfociati in tensioni due anni e mezzo fa proprio sulla scelta del futuro amministratore delegato della allora neonata Essilor Luxottica. Un ruolo che il patron di Luxottica avrebbe voluto affidare sin da subito al suo braccio destro. Milleri era il candidato di Leonardo Del Vecchio alla guida del gigante degli occhiali fin dall’origine dello stesso accordo. Al punto che a pochi mesi dal perfezionamento del merger Del Vecchio aveva dichiarato pubblicamente di voler proporre “immediatamente” Milleri alla direzione del gruppo. Un desiderata respinto prontamente al mittente dai francesi: Milleri non ha mai rappresentato la scelta ideale del fronte guidato da Hubert Sagnières. Il matrimonio italo-francese è stato infatti immaginato, almeno nelle sue prime fasi, nell’ambito di una governance perfettamente paritetica. E i patti, in tema di Ceo, indicavano un percorso di mercato preciso. Dunque una selezione, una società di head hunter e una proposta al cda. Un iter che, nei fatti, è stato superato dagli eventi, con la oramai imminente decadenza di quegli accordi paritetici. Da qui l’accelerazione del patron di Luxottica e la nomina di Milleri alla guida di Essilux.
Amico, consigliere, presenza costante nella vita del fondatore di Luxottica, Francesco Milleri è riuscito a conquistare la piena fiducia di Del Vecchio. Un rapporto privilegiato conquistato in tanti anni di collaborazione, ma nato quasi per caso: Del Vecchio e Milleri, come raccontato in una inchiesta pubblicata su Il Sole 24 Ore a febbraio del 2018, si sono conosciuti perché semplicemente vicini di casa. Proprio nel contesto di questa amicizia si sarebbero create, nel 2007, le condizioni per l’assegnazione di un mandato di consulenza. Milleri era, ed è tutt’ora, il proprietario di una società che, di mestiere, sviluppa soluzioni e pacchetti applicativi per gli ambienti Sap, Mea srl. Insomma vende software. E Luxottica, nel 2007, aveva bisogno proprio di questo. Dal 2007 al 2014 l’implementazione del sistema Sap, secondo alcune fonti, diventò per Milleri l’occasione per capire come funzionava il gruppo Luxottica. Ma soprattutto cosa “non funzionava” all’interno del colosso degli occhiali. Una visione ampia che ha permesso al manager di iniziare a dialogare con il patron del gruppo nel merito dei problemi societari. Al punto che Del Vecchio era solito presentarlo all’esterno come il «mio segretario». Il vero salto, ci sarebbe stato in occasione dell’uscita dell’ex ceo Andrea Guerra, nel 2014. Decisivo il sostegno di Milleri al fondatore. Da quel momento, Milleri è diventato l’unico manager con un rapporto esclusivo con Leonardo Del Vecchio. Zero deleghe, ma tanto potere. Proprio il ruolo centrale del consulente avrebbe rappresentato un crescente motivo di tensione al vertice del gruppo e, secondo alcune fonti, anche la causa scatenante dell’uscita di diversi manager storici. Questo fino alla sua ascesa in Luxottica che coincise con il divorzio, dopo appena un anno di incarico, dell’ex ceo Adil Mehboob-Khan, che sancì il ritorno in prima linea dello stesso fondatore. Fu allora che Del Vecchio si convinse di avviare la macchina per l’ingresso ufficiale di Milleri in Luxottica, non più come consulente, ma come dirigente. La scalata, così, è stata rapidissima: a marzo del 2016 Milleri è entrato in cda, ad aprile dello stesso anno è stato nominato vice presidente e a dicembre scorso è diventato amministratore delegato di Luxottica. Nella fusione con Essilor, dossier da lui gestito in prima persona, ha dovuto “condividere” i poteri nell’ambito della pariteticità con i francesi. Ma, come conferma la recente investitura, è stata solo una parentesi.